SCUDIT, SCUOLA D'ITALIANO ROMA, PRESENTA MATDID, MATERIALI DIDATTICI DI ITALIANO PER STRANIERI
A CURA DI ROBERTO TARTAGLIONE E GIULIA GRASSI


 

Materiale: n. 309  -  Data: 01.03.2018  - Livello: elementare 2 (A2) - autore: Giulia Grassi

NON C'È TRIPPA PER GATTI
E altri modi di dire nati a Roma e poi nazionalizzati

 
Link: Il giro delle Sette Chiese; Un acquedotto per due: l'Acqua Paola

Link grammaticali: I pronomi indiretti, in particolare con bastare, interessare, parere, piacere, sembrare, servire, e con i verbi andare e sapere (mi sa, mi va); le ridondanze pronominali

Esercizi sui pronomi indiretti con soluzione


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Alcuni modi di dire sono nati a Roma, ma sono così espressivi che si sono diffusi anche in altre regioni italiane: e qualcuno ormai fa proprio parte della lingua nazionale
 

 

   

 

 

 

Difficile trovare un lavoro al giorno d’oggi!
Con il mio curriculum in borsa ho fatto il giro delle Sette Chiese, ma in questo periodo è chiaro: non c’è trippa per gatti
La mia laurea in Scienze della Comunicazione mi serve a poco:  dicono che vale quanto l’acqua Paola.
Solo in un ufficio ho trovato una persona gentile, un pezzo di marcantonio di circa quarant’anni, che mi ha detto di tornare perché stanno valutando il mio curriculum. 
Ma sono mesi che non mi fanno sapere niente e mi sa che devo aspettare ancora. Mamma mia, pare la fabbrica di San Pietro!

Non c'è trippa per gatti (Nun c'è trippa pe' gatti)

Modo di dire romanesco, ma molto usato In tutta Italia anche nella forma non dialettale.
La sua origine è collegata a Ernesto Nathan, sindaco di Roma tra 1907 e 1913.
Appena eletto, Nathan si è accorto che il bilancio del Comune era in rosso (oh che strano!).
Per risparmiare, ha eliminato allora una spesa: la trippa per i gatti del Campidoglio.
Gli archivi del Campidoglio infatti erano pieni di topi e i gatti gli davano la caccia: per questo erano molto importanti e da molti anni il comune di Roma gli comprava la trippa.
"Ma - ha pensato il sindaco - se i gatti mangiano i topi, non mi spiego a che gli serve la trippa!"
Così ha cancellato la spesa della trippa dal bilancio del comune, dicendo in dialetto romanesco: basta! Da oggi nun c'è più trippa pe' gatti!
La frase è diventata famosissima e ancora oggi si usa quando si parla di conti in rosso e di riduzione delle spese (di spending review, come si dice troppo spesso ultimamente).
Insomma: i Comuni non hanno più soldi? Non mi interessa: i soldi che hanno gli devono bastare! Ormai, non c'è più trippa per gatti.
I professori vogliono stipendi più alti? Mi dispiace, niente da fare: non c'è trippa per gatti!

Per estensione, significa anche che, in generale, nessuno ci regalerà niente, non si può sperare nell'aiuto di qualcuno.

Fare il giro delle Sette Chiese

Significa andare in giro a lungo inutilmente, andare da un luogo all'altro senza risultato.
È un modo di dire che ci arriva da una tradizione religiosa: il giro a piedi che facevano i pellegrini a Roma per entrare in sette importanti chiese: San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Pietro in Vaticano, San Paolo fuori le mura, Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo fuori le mura e San Sebastiano fuori le mura. Un percorso lungo circa 20 chilometri. Se vi va di camminare è un bel percorso anche oggi!
E ancora oggi in città esiste "via delle Sette Chiese", una strada lunga però solo 3 chilometri che collega la basilica di San Sebastiano sulla via Appia con quella di San Paolo sulla via Ostiense. (
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Essere un Marcantonio/un bel pezzo di Marcantonio

Vuol dire essere un uomo alto e robusto, di bell'aspetto.
Probabilmente si parla di quel Marco Antonio (82-30 a.C.)  amico di  Giulio Cesare e  famoso per la sua orazione funebre, raccontata dagli storici romani e soprattutto dalla versione teatrale di Shakespeare (Giulio Cesare, 1599).
Ma è vero che Marco Antonio è famoso ancora di più per la sua storia d'amore con Cleopatra raccontata in molti film e opere teatrali dove l'attore che lo rappresenta è sempre... un bel pezzo di marcantonio!
Lo studioso di cose romane Claudio Rendina dice invece che questa storia non gli pare probabile:  "essere un pezzo di Marcantonio" è secondo lui collegato a un altro Marco Antonio,  Marcantonio Colonna, l'ammiraglio protagonista della Battaglia di Lepanto del 1571, vinta dagli eserciti cristiani contro i turchi.
Certo, il Marco Antonio di Giulio Cesare è più famoso, ma anche questo doveva esse un bel pezzo di Marcantonio.

Essere come la fabbrica di San Pietro
 
La ricostruzione della Basilica di San Pietro in Vaticano è durata per più un secolo e mezzo. I lavori cominciano all'epoca di papa Giulio II nel 1506 e la nuova basilica è ufficialmente inaugurata da papa Urbano VIII Barberini nel 1626. La piazza colonnata davanti alla chiesa è realizzata da Gianlorenzo Bernini circa 30 anni dopo. Un bel po' di tempo, no?
Per questo, a Roma, dire che una cosa "pare la fabbrica di San Pietro" significa che dura troppo, non finisce mai. Insomma: il governo da trent'anni ci dice che vuole fare una nuova legge elettorale e non la fa mai? Trent'anni non gli bastano? Ma questa legge è come la fabbrica di San Pietro!
 

Valere quanto l'acqua Paola

Si sa: a Roma arrivavano tantissimi acquedotti e tutti portavano acqua di ottima qualità. Tutti... meno uno.
L'Acqua Paola, che prende il nome da Paolo V Borghese (il papa che nel Seicento aveva fatto costruire un acquedotto), non era troppo buona.
Se una cosa, quindi, vale come l'Acqua Paola significa che le manca ogni qualità e perciò non vale niente.
Per estensione si può dire anche di una medicina: se cura come l'Acqua Paola è chiaro che il suo effetto non è molto speciale. Vi conviene prenderne un'altra. (mostra di più)