Federico II di Svevia - che
a casa sua si chiamava Friedrich von Hohenstaufen - aveva
nel proprio carattere soltanto una cosa tipicamente tedesca:
amava da morire il sole e il mare. Ma siccome era uno in gamba,
non si accontentava delle spiagge di Rimini e Riccione e si era
stabilito nel sud, decidendo di passare tutto il tempo possibile nel Regno di Sicilia (che non significa solo Sicilia, ma tutta
l'Italia meridionale).
E il Sud Italia, sotto Federico II, fra il 1200 e il 1250,
diventa uno dei luoghi più belli e più sviluppati culturalmente,
d'Italia e del mondo occidentale.
Federico, infatti, non solo promuove l'arte e la costruzione di
importanti edifici, ma fa anche nascere università, dà un grande
impulso agli studi di giurisprudenza, si occupa di scienza e
filosofia, fa tradurre testi greci e arabi, si circonda di
intellettuali di ogni lingua e religione, si interessa di ogni
campo della conoscenza umana, incluso dell'arte di andare a
caccia con il falcone, sicuramente il suo hobby
preferito.
In particolare, per sua diretta volontà nasce alla sua corte la
prima poesia in lingua non latina, ma siciliana, la prima
espressione di quella che poi si chiamerà lingua italiana. E la
produzione di questi primi poeti federiciani passerà alla storia
come Scuola Poetica Siciliana. L'Imperatore stesso, che parlava
certamente tedesco, latino, provenzale e arabo, ha scritto
poesie in siciliano.
Purtroppo, come spesso accade ai grandi personaggi, anche
Federico II ha dovuto dedicare, e perdere, gran parte del suo
tempo a combattere gli eterni mali dell'Italia: per cominciare i
nobili del sud (i nonni di boss mafiosi di oggi per intenderci)
che non vedevano evidentemente di buon occhio l'istituzione di
uno Stato forte; poi i Comuni della Lega in nord Italia, sempre
pronti a vendersi ora a un partito ora all'altro pur di
mantenere l'autonomia amministrativa. Ma soprattutto il Papa, che
non rinunciava all'idea di interferire sulle decisioni del
governo. D'altra parte è anche comprensibile che avere a nord e
a sud dello Stato Vaticano lo stesso imperatore non rendeva
molto tranquilli i sonni del Pontefice di Roma.
Come se non bastasse, ogni tanto Federico doveva anche
tranquillizzare i principi tedeschi tremendamente infastiditi da
questo imperatore, tedesco, che passava tutto il suo tempo lontano
dalla Germania.
Da non dimenticare infine che, per tenersi buono il Papa, nel
1228 ha dovuto perfino organizzare una crociata contro i suoi
amici arabi: si sa, per fare contenti i conservatori basta
mettere i soldati per le strade e tutti si sentono più sicuri.
E infatti, a esser sinceri, più che una crociata quella di
Federico II è stata una crociera.
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