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Marco Didio Falco è un
investigatore privato protagonista di una serie di libri
scritti dall'inglese Lindsey Davis. Vive nell'antica Roma
all'epoca degli imperatori Flavi (69-96 d.C.) ed è un personaggio irresistibile: intelligente ma un po'
cinico, autoironico, anticonformista e allergico al potere,
bello e virile (che non guasta), canaglia dal cuore d'oro,
naturalmente povero ma con grande dignità. Accanto a lui,
una serie di personaggi altrettanto riusciti, primi fra
tutti l'aristocratica fidanzata Elena Giustina e l'amico
fraterno Petronio Longo.
Il primo romanzo
è apparso nel 1989, l'ultimo è del 2010: 20 libri tradotti
in 15 lingue. Le ragioni di questo successo internazionale? Il tono generale dei
racconti, che è leggero, brillante, pieno di ironia e di
battute, talora esilarante ma senza mai scadere nel
grottesco o nel volgare. La complessità delle storie, che
hanno un intreccio avvincente e con veri colpi di scena,
tipico dei polizieschi di qualità. L'accuratezza delle
ricostruzioni storiche e d'ambiente, che trasportano il
lettore indietro di mille e novecento anni, a Roma ma anche
nelle province del vasto impero: non a caso nel 2010 il
comune di Roma ha conferito alla Davis il Premio Colosseo, dedicato
alle personalità che promuovono il prestigio dell'Urbe
all'estero.
Quello che segue è un itinerario nei 'luoghi' di Didio Falco
nella città eterna. |
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San Saba (*)
nella Pianta di Roma di Antonio Tempesta
(1593) |
Marco Didio Falco,
scapolo di bell'aspetto, sbarca il lunario
facendo l'investigatore privato. Fa una vita un
po' sregolata e abita al sesto piano di un
palazzone (insula)
sporco e superaffollato dell'Aventino, sulla
Corte della Fontana (è sempre in lite per
l'affitto col proprietario Smaractus). È amico di
Lenia, che gestisce una lavanderia (fullonica)
al piano terra del caseggiato. Ma, soprattutto,
è amico di Lucio Petronio Longo, conosciuto
quando era nelle legioni in Britannia (Gran
Bretagna), e che dirige la IV Coorte dei Vigili.
In effetti l'Aventino, uno dei famosi 7 colli di
Roma e legato al mito di
Romolo e Remo, è nato come quartiere
proletario, dei plebei; solo in epoca imperiale
è diventato aristocratico, con
domus eleganti (qui ha abitato Traiano,
prima di diventare imperatore) e un complesso
termale molto elitario, le Terme di Decio. È
difficile localizzare il palazzone di Falco, che
deve trovarsi sul lato del colle verso la via
Ostiense. Invece si può forse identificare il
luogo della |
caserma (statio)
della IV coorte dei
vigili dove lavora Petronio Longo, sul cosiddetto Aventinus
Minor. Secondo gli archeologi, proprio tra le sue
rovine alcuni eremiti venuti da Gerusalemme nel
VII secolo fondarono un monastero dedicato a San
Saba. La chiesa di San Saba è uno dei gioielli
medievali di Roma.
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Mentre è in missione
in Britannia, per conto dell'imperatore Vespasiano,
Didio Falco conosce Elena Giustina. È figlia del
senatore Camillo, quindi una patrizia. Ed è colta,
intelligente, ironica e ribelle. Inevitabilmente i due
si innamorano e, sfidando le convenzioni sociali,
decidono di andare a vivere insieme. Elena diventa anche
una preziosa collaboratrice per Falco, che accompagna in
alcune missioni nelle varie province dell'impero, prima
da sola e poi assieme alle due figliolette, Giulia
Giunilla e Sosia Favonia. Per vivere con il suo
investigatore Elena abbandona la sua famiglia (il
senatore Decimo Camillo Vero, la moglie Giulia Giusta e
i fratelli
Aulo
Camillo Eliano e Quinto Camillo Giustino), che vive in
una bella villa vicino a porta Capena, in una zona
verde, tranquilla, con case signorili e appartate, però
a due passi dal Palatino e dal Circo Massimo. Niente a che vedere,
perciò, con le strade
rumorose e affollate dell'Aventino (vd Vivere
a Roma 2000 anni fa).
Porta Capena era una delle
porte nelle antiche mura arcaiche e repubblicane di Roma
(secc. VI-IV a.C.), quelle precedenti alle
mura aureliane. Da qui iniziava la via Appia
(antica), la più famosa delle
strade romane; e qui passava una diramazione
dell'acquedotto dell'aqua marcia. In questa zona
c'era anche un bosco sacro dedicato alle ninfe Camene (lucus
camenarum), con la fonte (sacra) di Egeria, la
ninfa amata da Numa Pompilio, il secondo re di Roma:
solo da questa fonte le Vergini vestali prendevano
l'acqua da usare durante i riti nel tempio del
foro romano. Oggi non esistono più né le mura né la
porta né la fonte né l'acquedotto, ma il nome moderno
Piazza di Porta Capena indica la zona di questo mondo
perduto.
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Porta Capena,
con l'acquedotto, in epoca romana |
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L'attuale Piazza di
Porta Capena (*) |
Anche Didio Falco ha
una famiglia: 5 sorelle (Maia, la più amata), 1 fratello
(Festo, morto eroicamente in Giudea), una cognata
scansafatiche (donna del suddetto Festo), e ben 17 nipoti.
Quasi tutti vivono sull'Aventino, come pure l'energica mamma
Giunilla Tacita. Il padre, Marco Didio Favonio detto Gemino,
ha abbandonato la famiglia quando Falco era piccolo, ma
rientra a poco a poco nella vita dei figli. Abita in una
bella casa sulle rive del Tevere, di fronte al Gianicolo, e
di mestiere fa l'antiquario ai Saepta Iulia, in Campo
Marzio; è ricco, simpatico e somiglia a Falco (che si
imbestialisce quando glielo fanno notare).
I Saepta Iulia si trovavano nel campo Marzio, vicino al
Pantheon. Si trattava di grande spazio rettangolare
circondato da portici (mt 120x300), nato con una funzione
politica (le assemblee elettorali) ma trasformatosi nel
tempo in un grande mercato di arte e antiquariato. Qui si
aggiravano i collezionisti in cerca del capolavoro (vd
L'arte tra corruzione e ossessione), talmente
ossessionati da essere oggetto del sarcasmo degli scrittori
satirici: come Mamurra, descritto da Marziale mentre si
muove tra i tesori dei Saepta, tutto osservando e tutto
criticando, e che dopo tanto cercare finisce per comprare
"due calici per un asse" (Epigrammi, IX).
Quanto alle case lungo
il fiume, della loro ricchezza è testimonianza la cd Villa
della Farnesina, scoperta casualmente nel 1879 durante i
lavori per la costruzione dei
muraglioni sul Tevere: un edificio affacciato sul fiume,
con stanze coperte di affreschi e pavimenti in mosaico, dove
per un periodo abitarono Marco Vipsanio Agrippa e sua moglie
Giulia, |
irrequieta figlia
dell'imperatore Augusto (la villa non c'è più, |
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ma gli affreschi sono
conservati nel Museo Nazionale Romano a Palazzo
Massimo).
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Modello
ricostruttivo dei Saepta Iulia, vicino al Pantheon
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Villa
romana della Farnesina: modello ricostruttivo (->) e uno
degli affreschi |
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Naturalmente i luoghi
delle avventure di Didio Falco sono moltissimi, troppi per
una sola lettura. A voi il gusto di ritrovarli nella Roma
moderna. |
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