Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma |
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In età imperiale Roma aveva circa 1.200.000 abitanti (schiavi e immigrati esclusi). Era piena di edifici monumentali, piazze enormi, fontane e statue, ma era anche molto rumorosa. | |||
Il traffico era caotico e le strade sempre affollate.
Disordinata e colorata, era una vera metropoli cosmopolita dove si potevano ascoltare le lingue e i dialetti più strani ed "esotici". |
Dove viveva questa folla immensa? |
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Roma divisa in area monumentale (arancione), area dei grandi parchi (verde) e area destinata prevalentemente alle abitazioni di tipo intensivo (marrone) |
La domus era l'abitazione delle persone benestanti. Di solito era occupata da una sola famiglia ed era a un unico piano (il pianterreno), con numerosi ambienti destinati ciascuno ad un uso specifico. Fornita di tutte le comodità (compresa l'acqua corrente), con stanze ricoperte di affreschi e un bel giardino interno: la vita nelle domus era molto piacevole. Soprattutto gli abitanti potevano dormire, perché esse erano in genere costruite lontano dai quartieri più affollati e rumorosi: il rumore accompagnava infatti, notte e giorno, chi invece viveva nelle insulae, i palazzi a più piani nei quali abitava la maggior parte della popolazione di Roma.
Ma non era solo il traffico a togliere il sonno.
Insomma, il povero non ha un luogo per pensare o per dormire in pace a Roma (MARZIALE) Inoltre, nelle insulae non c'era acqua corrente negli appartamenti e quindi non c'erano servizi igienici. I romani, perciò, si lavavano nei bagni pubblici e alle terme. Quanto ai rifiuti, li gettavano senza problemi dalle finestre, soprattutto di notte. Camminare di notte per le strade della città era perciò molto pericoloso, non solo perché erano buie (non c'era illuminazione pubblica) e si potevano incontrare dei malintenzionati, ma soprattutto per quello che poteva cadere giù dalle finestre delle insulae.
Questi palazzi a cinque-sei piani, creati per fare fronte alla
popolazione in continuo aumento, erano spessissimo delle
vere trappole. Costruiti da imprenditori disonesti, che usavano
materiali edilizi di scarsa qualità, e amministrati da proprietari che
pensavano solo ad arricchirsi grazie agli affitti altissimi, avevano
anche altri due inconvenienti: i
crolli e gli incendi. |
Altro incubo dei romani erano gli incendi, che in città erano frequentissimi. In caso di incendio, chi abitava ai piani superiori non aveva possibilità di scampo: i vigili del fuoco non erano in grado di far arrivare l'acqua oltre il secondo piano.
Città invivibile? Può darsi. Ma, per dirla con Marziale, dea del mondo e delle genti, Roma, cui nulla è pari e nulla è secondo. |
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ESERCIZIO N.1: TEST DI COMPRENSIONE (VERO O FALSO?) |
1. In epoca imperiale la città di Roma aveva una popolazione che raggiungeva quasi il milione di abitanti. 2. La maggior parte della popolazione romana, per problemi di spazio, era costretta a vivere nelle domus e negli horti 3. Le insulae erano edifici a più piani in cui con estrema facilità potevano scoppiare degli incendi 4. Nelle domus era possibile dormire e nelle insule si poteva moriva di insonnia perché le domus erano nel centro della città, mentre le insulae si trovavano nelle periferie rumorose. 5. L'acqua corrente arrivava anche nelle insulae, ma solo in quelle signorili e solo al pianterreno 6. Durante la notte, passeggiare per le strade della città poteva essere molto pericoloso 7. Durante un incendio chi viveva ai primi piani delle insulae rischiava di morire bruciato molto di più degli abitanti degli ultimi piani 8. Le insulae crollavano anche a causa della scarsa qualità dei materiali edilizi 9. Durante un'eclissi i romani restavano in silenzio ad aspettare che passasse. |
ESERCIZIO N.2 : SCEGLIERE LA FORMA CORRETTA |
1. La mattina non ti lasciano a) di vivere b) vivere c) a vivere i maestri di scuola 2. Da ogni a) parti b) parte grandi suole mi pestano i piedi 3. Se viene quello che comincia a) di contare b) a contare c) per contare i colpi ad alta voce, è finita 4. Quanto ai rifiuti, a) gettavano b) gli gettavano c) li gettavano senza problemi dalle finestre 5. Il terzo piano è in fiamme e tu non a) ti sei b) te ne sei c) ti hai nemmeno accorto 6. Il padrone ricopre con della calce una vecchia crepa e ci invita a) a dormire b) di dormire c) da dormire tranquilli 7. Nelle insule a) abitava b) abitavano la maggior parte della popolazione di Roma 8. La domus aveva numerosi ambienti destinati ciascuno ad a) un' uso b) un uso c) uno uso specifico |
ESERCIZIO N.3: FARE IL DISCORSO INDIRETTO CON LA FRASE DI GIOVENALE: E ATTENZIONE AI PRONOMI! |
A me, che vado sempre di fretta, la folla che mi precede mi sbarra la strada; quella che mi segue mi spinge la schiena; uno mi pianta un gomito in un fianco, un altro mi colpisce forte con un bastone, un altro ancora mi sbatte in testa una trave, quell'altro una botte. Le gambe affondano nel fango, da ogni parte suole grandi così mi pestano i piedi, un militare mi buca l'alluce con i chiodi dei suoi scarponi. Giovenale ha scritto che .............................................................................................................. .................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................. |
In MatDid
vedi anche: Panem et
circenses; La Domus
Aurea; Le
zucche di Adriano; Le
strade di Roma; Ho
visto cose che...; L'influenza
di Lucio; Docere
delectando; |