Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma |
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Gli
horti a Roma: 1. Cesare 2. Galba 3. Damasippo 4. Antonio 5. Clodia 6. Tito e Cocceio 7. Agrippina 8. Flavi 9. Domizia 10. Pinci 11. Pompeo 12. Acilio 13. Lucullo 14. Messalla 15. Sallustio 16. Lollia 17. Domus Aurea |
18.
Mecenate 19. Lamiani 20. Licinio 21. Tauriano 22. Varrio |
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Statua del "Galata morente" ai Musei Capitolini di Roma (dagli Horti Sallustiani) |
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Il termine villa
indicava sempre per i Romani una costruzione fuori dalle mura
cittadine. In epoca imperiale si faceva una precisa distinzione tra villa
rustica e villa urbana. La villa rustica o "di produzione" era un'azienda agricola per produrre colture pregiate da esportare (vite e olivo) e per allevare animali da cortile ma anche specie più rare (destinate ai raffinati banchetti). Ci lavoravano masse di schiavi, per lo più prigionieri di guerra, che abitavano in un settore riservato detto ergastulum e vivevano in condizioni molto dure, in alcuni casi inumane. Dall'altra parte c'era la villa urbana o "di piacere", che veniva in genere costruita in località belle e salubri, sulle pendici di una collina o nelle vicinanze del mare o di un lago: era infatti il luogo dove il ricco cittadino romano trascorreva lunghi periodi di villeggiatura, lontano dalla vita tumultuosa della città. Ma non si trattava della villeggiatura come la intendiamo oggi. Infatti la villa era anche, e soprattutto, un centro di vita culturale, il luogo privilegiato dell'otium. Quello dell'otium è un concetto elaborato da scrittori come CICERONE (che nella sua villa a Tuscolo, detta Tullianum, ha scritto alcune delle sue opere più famose, come le tuscolanae disputationes), ORAZIO, MARZIALE, GIOVENALE. |
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Villa
di Livia a Prima Porta (Roma) A. cisterna; B. piazzale di ingresso; C. grande giardino esterno; D. atrio quadrangolare con impluvio; E. ambulacro a tre bracci destinato a giardino interno; F. impianto termale; G. atrio o peristilio; H. triclinio estivo con giardino dipinto (viridarium); I. basis villae (terrazzamento a sostegno del complesso) |
Ancora più grande e lussuosa era la villa di Tiberio, a Capri. Costruita sulla punta orientale dell'isola, a un'altezza di circa 300 metri sul mare e in una posizione quasi inaccessibile, dominava tutto il paesaggio fino a Napoli e al Vesuvio. I ruderi e le rovine rimasti ci danno solo una pallida idea del suo splendore. Ci aiutiamo quindi con uno dei 7 disegni realizzati da Maurice Boutterin nel 1913, nel periodo in cui era borsista all'Accademia di Francia di Villa Medici a Roma. |
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Villa di Tiberio a Capri, facciata occidentale - disegno ricostruttivo a tempera, acquarello, carboncino e pastello con tratti di inchiostro (cm 170x455) |