Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma

 
 

Giulia Grassi

 

CASA, DOLCE CASA...(seconda parte)

VIVERE A ROMA 
2000 ANNI FA

  

SOLUZIONE DEGLI ESERCIZI

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ESERCIZIO N.1: TEST DI COMPRENSIONE (VERO O FALSO?)

 
1. In epoca imperiale la città di Roma aveva una popolazione che raggiungeva quasi il milione di abitanti.
FALSO: la popolazione di Roma superava il milione di abitanti
2. La maggior parte della popolazione romana, per problemi di spazio, era costretta a vivere nelle domus e negli horti
FALSO: La maggior parte della popolazione viveva nelle insulae
3. Le insulae erano edifici a più piani in cui con estrema facilità potevano scoppiare degli incendi
VERO
4. Nelle domus era possibile dormire e nelle insule si poteva moriva di insonnia perché le domus erano nel centro della città, mentre le insulae si trovavano nelle periferie rumorose.
FALSO: nelle insule non si poteva dormire perché si trovavano sempre nei quartieri più rumorosi e commerciali
5.
L'acqua corrente arrivava anche nelle insulae, ma solo in quelle signorili e solo al pianterreno
VERO
6.
Durante la notte, passeggiare per le strade della città poteva essere molto pericoloso
VERO
7.
Durante un incendio chi viveva ai primi piani delle insulae rischiava di morire bruciato molto di più degli abitanti degli ultimi piani
FALSO: chi abitava agli ultimi piani aveva più probabilità di morire per gli incendi (perché non riusciva a scappare in tempo e l'acqua dei vigili del fuoco non arrivava oltre il secondo piano)
8. Le insulae crollavano anche a causa della scarsa qualità dei materiali edilizi
VERO
9. Durante un'eclissi i romani restavano in silenzio ad aspettare che passasse.

FALSO: durante l'eclissi si facevano pratiche di magia a volte molto rumorose 
 
 

ESERCIZIO N.2 : SCEGLIERE LA FORMA CORRETTA

 
1.
b)
 
 
2.
b)
 
 
3.
b)
 
 
4.
c)
 
 
5.
b)
 
 
6.
a)
 
 
7.
a)
 
 
8. b)
 
 

ESERCIZIO N.3: FARE IL DISCORSO INDIRETTO CON LA FRASE DI GIOVENALE: E ATTENZIONE AI PRONOMI!

 
A me, che vado sempre di fretta, la folla che mi precede mi sbarra la strada; quella che mi segue mi spinge la schiena; uno mi pianta un gomito in un fianco, un altro mi colpisce forte con un bastone, un altro ancora mi sbatte in testa una trave, quell'altro una botte. Le gambe affondano nel fango, da ogni parte suole grandi così mi pestano i piedi, un militare mi buca l'alluce con i chiodi dei suoi scarponi.  

Giovenale ha scritto che a lui che andava sempre di fretta, la folla che lo precedeva gli sbarrava la strada; quella che lo seguiva gli spingeva la schiena; uno gli piantava un gomito in un  fianco, un altro lo colpiva forte con un bastone, un altro ancora gli sbatteva in testa una trave, quell'altro una botte. Le gambe affondavano nel fango, da ogni parte suole grandi così gli pestavano i piedi, un militare gli bucava l'alluce con i chiodi dei suoi scarponi.