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LA NOTTE DI SAN GIOVANNI
Appartiene al recente passato anche una delle feste popolari pių amate
dai romani e che si svolgeva a San Giovanni nella notte tra il 23 e il 24 giugno. Da
tutta la cittā la popolazione accorreva al Laterano dove, secondo una leggenda,
le streghe venivano chiamate a raccolta dai fantasmi di Erodiade e Salomč,
dannate per aver causato la decapitazione di san Giovanni
Battista, venerato nella cattedrale. Per questo era anche
chiamata notte delle streghe.
Era un rito sospeso tra sacro e profano. Le persone, uscendo dalle
proprie case, lasciavano sulla soglia del sale grosso e una scopa di
saggina, per impedire alle malefiche creature di fare fatture. E si
avviavano verso il Laterano con trombe, campanacci e tamburelli: il
rumore, unito ai bagliori dei petardi e dei grandi falō che venivano
accesi tra
Santa Croce in Gerusalemme e la basilica di San Giovanni (i |
Venditore di lumache (1890) |
fuochi di San Giovanni), aveva lo scopo di allontanare le streghe.
Era anche una notte di bagordi. Il popolo affollava le osterie al di qua e al di lā di Porta San
Giovanni, per bere e mangiare lumache in umido (perché si
pensava che favorissero la riconciliazione e i superamento dei
conflitti).
La festa si concludeva con una messa celebrata dal papa nella
cattedrale.
Dal 1891 alla manifestazione venne associato un festival della
canzone romana, conosciuto come Festival di San Giovanni;
idea nata, non a caso, proprio in un'osteria (ora scomparsa,
chiamata
Facciafresca). Quella prima edizione č stata vinta da una
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canzone
intitolata, appropriatamente, |
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'Le streghe'
(di N. Ilari e A. Calzelli). Tra le canzoni
vincitrici del concorso canoro ce ne sono alcune
famosissime, come Nina si voi dormite (1901)
e Barcarolo romano (1926); non vinse un'altra
conosciutissima canzone, Affaccete Nunziata
(1893).
Dal 2009 il Comune di Roma cerca di riportare in
vita l'antica Festa di San Giovanni. Chissā come
andrā a finire...
A sinistra, un
video con una moderna interpretazione de Le
streghe. |
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