Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma 

 
 
 

 
 
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Giulia Grassi
 

Piazza San Giovanni in Laterano


 


GIOVAN BATTISTA PIRANESI, Veduta della Piazza di San Giovanni in Laterano
 (Vedute di Roma, 1746-48)

 
L'incisione di Piranesi mostra la piazza nell'aspetto che gli ha dato Domenico Fontana tra 1586 e 1590, all'epoca di papa Sisto V. In fondo c'è l'edificio della Scala Santa (che racchiude la medievale Cappella del Sancta Sanctorum); a destra il Palazzo Lateranense, la Loggia delle Benedizioni (davanti al transetto destro dell'antica Basilica di San Giovanni) e l'obelisco, portato dal Circo Massimo. 
In primo piano, sempre a destra, c'è l'antico Battistero: risale infatti, come la Basilica, all'epoca dell'imperatore Costantino (morto nel 337).
A sinistra, tra edifici oggi scomparsi, si notano le arcate di un acquedotto, costruito da Nerone per portare l'acqua alla Domus Aurea e sul Celio. 
L'area è vista dall'Ospedale San Giovanni dell'Addolorata, che chiude questo lato della piazza con la sua lunga facciata, opera di Giacomo Mola e Carlo Rainaldi (1634-1640).
Oggi è un luogo molto trafficato e rumoroso. Ma non è stato sempre così.
 
Fino ai lavori del Fontana questo era il Campus Lateranensis. Lo spazio era dominato dal palazzo papale, il Patriarchio, una vera cittadella fortificata cresciuta nei secoli del Medioevo: fino al 1305 è stata questa la sede del papa, non il Vaticano
Battistero, Basilica e Sancta Sanctorum erano inglobati nel Patriarchio, che è stato demolito proprio dal Fontana.
Qui, almeno dal IX secolo, stava la Statua equestre di Marco Aurelio, portata sul Campidoglio
nel 1538.

Il Laterano nel Medioevo, ricostruzione di
Rohault de Fleury (XIX secolo)
Era chiamata Caballus Constantini, perché tutti credevano che rappresentasse il primo imperatore cristiano, Costantino: per questo non è stata fusa, a differenza della maggior parte delle statue di bronzo romane.

Ma cosa c'era, ancora prima di tutto questo?
C'era una grande area verde, piena di abitazioni aristocratiche. C'erano le domus dei Pisoni e dei Laterani, fatte demolire da


M. van Heemskerck, Il Campus Lateranensis con  la statua di Marco Aurelio e i palazzi del Patriarchio

Nerone perché due membri di queste famiglie - Calpurnio Pisone e Plauzio Laterano - avevano partecipato alla fallita congiura del 65 contro di lui. I loro resti sono emersi quando si sono costruiti i palazzi dell'I.N.P.S. (Istituto Nazionale Previdenza Sociale), in via dell'Amba Aradam (1962).
C'erano gli horti di Domizia Lucilla , madre di Marco Aurelio, che forse ha passato qui la sua giovinezza: i resti di questa enorme residenza (I-IV secolo) sono visibili sotto i padiglioni dell'Ospedale San Giovanni dell'Addolorata, assieme a quelli della domus dei Valeri.
C'erano poi botteghe, palazzi (insulae) e un'enorme caserma, costruita tra 193 e 197 da Settimio Severo, i Castra Nova Equitum Singularium. Sulle sue rovine Costantino ha fatto costruire la grande Basilica, che all'inizio era dedicata al Cristo (Basilica Salvatoris); vicino, sulle rovine della domus dei Laterani, ha fatto invece costruire la residenza privata della sua famiglia (domus Faustae). Cambiando così la storia di questa zona.