Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma |
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I
turisti che oggi arrivano a Roma in treno, trovano ad accoglierli una
stazione piuttosto bella e funzionale, con negozi, librerie, bar,
ristoranti e un'area per le esposizioni d'arte. È la nuova Stazione
Termini: 'nuova' perché la costruzione, progettata negli anni Trenta
del XX secolo dall'architetto Angiolo Mazzoni, è stata ristrutturata da
poco tempo, per il Giubileo del 2000. Il nome Termini deriva dalla sua vicinanza alle antiche Terme di Diocleziano, ma il quartiere in cui si trova è abbastanza moderno, perché è nato dopo il 1870, quando Roma è diventata capitale del Regno d'Italia (foto a destra). |
La Stazione fa parte del rione
Esquilino; il nome del rione deriva da quello del colle, uno
dei famosi sette colli di Roma. Non è una zona molto
affascinante: grandi palazzi, pochissimi spazi verdi, molto traffico e
molto rumore, anche perché nella piazza davanti alla stazione, Piazza
dei Cinquecento, ci sono i capolinea di decine di linee di autobus, gli
ingressi alla metropolitana e il parcheggio dei taxi. E prima, com'era? Cosa c'era al posto delle rotaie e delle strade intasate da automobili e autobus? Non ci crederete, ma questa era una zona piena di giardini, fontane e spazi aperti. Qui c'era di una grande villa aristocratica, Villa Montalto Peretti.
Secoli XVI - XIX |
sopra:
Planimetria di villa Montalto-Peretti,
incisione di G.B. CIPRIANI, 1836 |
Dal 1576 il grande architetto Domenico Fontana aveva lavorato alla realizzazione di questa villa. Si trattava di un'area vastissima, con edifici (come il Palazzo alle Terme e il Casino Felice), viali alberati, giardini, frutteti, fontane, peschiere e numerosissime statue, antiche e moderne (ad esempio, il Nettuno e Glauco di Gian Lorenzo Bernini, che oggi si trova al British Museum). La facciata principale era a occidente, proprio davanti alle rovine delle Terme di Diocleziano. Era un luogo incantevole, ammirato dai viaggiatori stranieri che venivano a fare in Grand Tour in Italia. Nel 1696 la villa era stata venduta al cardinale Giovanni Francesco Negroni, e nel 1789 era stata acquistata dal marchese Camillo Massimo. |
G.B.
FALDA, Veduta del Casino Felice e dei giardini, incisione del XVII secolo |
G.F.
VENTURINI, Fontana dei Leoni e ingresso principale ai giardini, incisione del XVII secolo |
Fontana
dell'acqua Pia davanti alla facciata
di Villa Montalto
(di fronte alle Terme), foto della fine del XX secolo |
Quando nel 1865 i papi decidono di costruire una grande stazione ferroviaria, i Massimo vendono la loro proprietà alla Chiesa. I lavori continuano con lo Stato Italiano, dopo il 1870: a mano a mano che si va avanti con la stazione, vengono distrutti gli edifici, i giardini, le fontane della villa: la distruzione è totale. Si salva solo la cosiddetta Fontana del Prigione, che è stata ricollocata, sia pure senza la statua di prigioniero che gli ha dato il nome, sul Gianicolo (via Manara). Con i lavori urbanistici di Roma capitale, alla fine del XIX secolo, la distruzione sarà la sorte riservata alla maggior parte delle ville romane, in particolare alle ville esquiline. |
Certo,
la stazione progettata
per i papi dall'architetto
Salvatore Bianchi è molto elegante: la struttura centrale ha
una copertura in ferro e vetro, come andava di moda
nell'architettura di fine secolo, ed è fiancheggiata da due edifici "gemelli"
più classicheggianti, con tante colonne e cornici scolpite (foto
a destra). Dopo sessant'anni questa bella costruzione verrà abbattuta per realizzare l'attuale stazione del Mazzoni. |