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L'immagine pubblicitaria
prende spunto dagli ambiti più disparati. Anche dai santini! Che
sono stati utilizzati, soprattutto in passato, per pubblicizzare
cioccolata, prodotti farmaceutici e liquori realizzati nei conventi (e
questo appare logico) ma anche dadi da brodo, caffè, e perfino grandi
magazzini (e questo appare meno logico).
La pubblicità ha saccheggiato il repertorio di immagini sacre della
pittura occidentale: l'Ultima Cena di Leonardo e la Creazione
di Adamo (soffitto della Cappella Sistina) di Michelangelo sono
state usate per reclamizzare di tutto, dalle scarpe ai jeans, dai
ristoranti ai casinò on-line, dai superalcolici ai parrucchieri, senza
nessuna relazione tra il contenuto "sacro" della scena e la tipologia
dei prodotti. Molto irriverente, a questo proposito, è il caso della Madonna del Granduca
di Raffaello, utilizzata nel 2002 per la pubblicità dei profilattici
Durex (prodotta in Belgio e mai apparsa in Italia, dove del
preservativo non si parla mai, figuriamoci pubblicizzarlo!):
E, tra i santi,
San Sebastiano
è uno dei più gettonati dai pubblicitari in cerca di spunti originali.
E i santini?
Nelle pubblicità più recenti ci sono poche, ma simpatiche, apparizioni.
Ad esempio, nel 1999 la
AlphaGraphics,
la
più grande società di stampa in franchising, si è pubblicizzata
con una 'campagna' di immagini divertente, ognuna delle quali così
composta: da una parte un santino col
santo e i suoi miracoli, dall'altra il "santino" di un dipendente del
gruppo, con elencati i miracoli operati in ambito professionale.
E sempre
nello stesso anno la
Hewlett-Packard,
un'azienda di prodotti tecnologici che opera in oltre 170 paesi
in tutto il mondo, ha proposto le immagini di moderni santi
protettori di programmatori e affini: due giovani, Sant'Evar e
Santa Maribel, in atteggiamento estatico e circondati da
ghirlande di fiori.
Nei santini
troviamo molti degli elementi utilizzati per "costruire" le due
immagini pubblicitarie, come la posizione delle figure, che
hanno la testa leggermente inclinata e lo sguardo rivolto al
cielo, e le ghirlande floreali che li inquadrano (ne sono
esempio i santini di San Francesco e di Santa Barbara). Ovviamente anche i
santini si sono ispirati alla pittura. In questo caso, al motivo
dell'immagine sacra entro una cornice floreale, di cui
proponiamo a titolo esplicativo un quadro di Rubens del 1616-18
(ma
i fiori sono opera di Jan Brueghel il Vecchio).
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