Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Giulia Grassi

 
UN SANTO PER TUTTE LE STAGIONI


 
I mille volti di San Sebastiano.
Vedi anche Il diavolo e l'acqua santa

 
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Sui santini non può mancare l'immagine di San Sebastiano.
Di San Sebastiano (ca 263 - 304), santo patrono della polizia municipale (e di atleti, arcieri e tappezzieri) nonché protettore contro la peste, abbiamo notizie incerte e confuse.
Forse è nato a Milano, in una famiglia cristiana. Entra nella guardia pretoriana e, quando viene a Roma, diventa tribuno della prima coorte della guardia imperiale di Diocleziano. Durante la persecuzione anti-cristiana voluta dall'imperatore Sebastiano viene arrestato e condannato a morte ma, essendo un soldato, gli viene concesso un supplizio 'onorevole': morire trafitto da frecce.
Viene portato fuori città, denudato e legato ad un albero. I suoi ex commilitoni lo trafiggono con così tante frecce da farlo sembrare un riccio con gli aculei eretti, "ut quasi ericius esset hirsutus ictibus sagittarum": 

santino di San Sebastiano

nei quadri - in successione da sinistra verso destra, di Mantegna, Tiziano
e  Guido Reni - appaiono le tre principali iconografie del martirio del santo.
 
ANDREA MANTEGNA, San Sebastiano, 1482-85 (Paris, Musée du Louvre)

TIZIANO, San Sebastiano nel "Polittico Averoldi", 1520-22 (Brescia, chiesa dei SS Nazario e Celso)

GUIDO RENI, San Sebastiano, 1615 (Roma, Pinacoteca Capitolina)

 
Ma Sebastiano non muore (!). Curato dalla vedova Irene, appena è in grado di reggersi in piedi va da Diocleziano, al Tempio di Ercole. L'imperatore perde la pazienza e lo condanna a un supplizio infamante: portato nello stadio palatino, viene ucciso a bastonate (o a frustate, non è chiaro) e il suo corpo buttato nella cloaca maxima affinché non possa essere ritrovato.
La stessa notte Sebastiano appare in sogno alla matrona Lucina, e le indica dove trovare il suo cadavere e dove seppellirlo, cioè nel cimitero sotterraneo sulla via Appia che da lui ha preso il nome (catacombe di San Sebastiano, vicino alla omonima chiesa costruita alcuni anni dopo la sua morte).
 
I quadri, gli affreschi e le sculture che rappresentano il suo martirio sono numerosissimi: tra i santi, è stato uno dei più raffigurati (se non ci credete, date un'occhiata a due siti che si occupano dell'argomento, Iconography of Saint Sebastian in the Italian Figurative Arts e The Iconography of
Saint Sebastian). Sicuramente perché si riteneva potesse difendere dalla peste, che per secoli è
stato un vero flagello. Ma probabilmente anche perché il giovane seminudo legato a un albero o a una colonna antica,
calmo nella accettazione del martirio o contorto negli spasimi della morte, è una celebrazione della bellezza del corpo umano, che gli artisti esaltano proprio a partire dall'epoca rinascimentale.
Inoltre, nella maggior parte dei casi l'immagine trasmette una forte carica di sensualità, assai poco spirituale: racconta il biografo Giorgio Vasari che un quadro dipinto da Fra' Bartolomeo (1515) venne rimosso dai frati che lo avevano commissionato perché, in confessione, alcune donne avevano detto di aver avuto pensieri peccaminosi guardando il bel santo morente.
 
Invece l'associazione tra San Sebastiano e l'omosessualità, per cui il santo è oggi un'icona gay nonché il protettore dei malati di AIDS (nuova "peste" del XX secolo), sembra essere recente, della
fine dell'Ottocento (lo stato della questione su Wikipedia). Nel secolo appena finito la cultura gay lo
ha celebrato in vario modo: ricordo per tutti il molto contestato film Sebastiane di Derek Jarman
(1976) nel quale si sposa la tesi, non documentata storicamente, della relazione amorosa fra il
giovane soldato e l'imperatore Diocleziano.
Dal punto di vista visivo, l'immagine gay di San Sebastiano deriva prevalentemente dalla pittura del XVI-XVII secolo, specie da una iconografia ben illustrata dal quadro sopra citato di Guido Reni (film di Jarman e foto di Yukio Mishima a destra)

 

 

 

 

San Sebastiano morente nel film di Jarman

  Yukio Mishima come San Sebastiano in una foto del 1963

Modello di una collezione di moda di Gianni Versace fotografato da Bruce Weber (1995?)FRIEDRICH OVERBECK, San Sebastiano, 1813-16 (Berlin, Alte Nationalgalerie Staatliche Museen)
Nel riquadro rosso c'è una foto fatta da Bruce Weber per
una collezione dello stilista Gianni Versace, con un modello-San Sebastiano ispirato, sembrerebbe, a un'opera del XIX secolo (di Overbeck).

Il santo trafitto dalle frecce è stato anche lo spunto, un po' irriverente, per alcune divertenti copertine di magazine sulle quali sono comparsi uomini politici infilzati come lui, ma per ben diversi motivi. Si tratta di Gordon Brown su The Economist (maggio 2008), al quale ha prestato il corpo il bellissimo San Sebastiano di Rubens; e di Rocco Buttiglione su Diario (ottobre 2004), modellato sul santo dipinto da Mantegna (vedi sopra). Diverso è il caso dell'ultima immagine, Monica Bellucci. San Sebastiano, opera dell'artista Gian Paolo Tomasi, ancora ripresa dal Mantegna.

Gordon Brown

Rocco Buttiglione

GIAN PAOLO TOMASI

 
Dopo tante informazioni e tanta arte mi è venuto un po' di appetito. Che dite, ci facciamo un panino da Mc Donald's? Ma sì... Naturalmente, a patto che sia un "panino San Sebastiano"!

 

 

Immagine dalla campagna pubblicitaria "Quanto casino per un panino",
lanciata da Mc Donald's il 20 gennaio 2002 (giorno di San Sebastiano)