Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi -
Scudit, Scuola d'Italiano Roma

 
   

Giulia Grassi 

 

QUI SUCCEDE UN '48...
  
 
Le tappe dell'unificazione dell'Italia: un quadro cronologico molto, molto sintetico
Eran trecento, erano giovani e forti...: qualche poesia del Risorgimento
 

 
TORNA ALLA LETTURA

 
 
     
L'Italia come nazione unitaria è piuttosto giovane: ha circa 150 anni. Nasce nel 1861 (proclamazione
del Regno d'Italia), ma Roma ne diventa la capitale ufficialmente solo nel 1871, dopo la conquista ad opera dei bersaglieri (
Breccia di Porta Pia, 1870).
 
  Fino ad allora la penisola è divisa in tanti Stati diversi, alcuni governati da potenze straniere (in modo diretto o indiretto). Una divisione iniziata molti secoli prima, quando un popolo nomade, i Longobardi, arriva in Italia e ci si stabilisce (568). A quell'epoca la penisola fa parte dell'Impero Romano d'Oriente (Impero Bizantino).
I Longobardi conquistano il territorio a macchia di leopardo (piantina a destra), avviando una frammentazione che proseguirà, ampliandosi e complicandosi, per i 13 secoli successivi.

È proprio in questo periodo che il papa, capo religioso dei fedeli, comincia ad esercitare anche il ruolo di capo politico di uno stato territoriale, lo Stato della Chiesa, che progressivamente si forma in Italia centrale.
Secondo la tradizione, il potere politico viene dato al papa direttamente dall'imperatore Costantino con la cosiddetta Donazione di Costantino, un documento  che in realtà è un falso. Sta di fatto che per secoli il papa esercita anche il potere
 
  "temporale", comportandosi come un qualunque sovrano laico: promulga leggi, dichiara la guerra, mantiene la giustizia (e nello Stato vige, come dovunque, la pena di morte).

Tutto questo finisce nel 1870: l'Italia torna definitivamente unita e il papa riprende il suo ruolo naturale di capo solo spirituale dei cattolici. O, almeno, così dovrebbe essere.
 
 
  Per gli italiani il XIX secolo è quindi il periodo delle rivolte (moti insurrezionali) e delle guerre (guerre d'indipendenza) fatte per l'unificazione della penisola: è chiamato, per questo, Risorgimento.
Tanti sono stati i protagonisti, ma bisogna citarne almeno quattro.
- Vittorio Emanuele II di Savoia, punto di riferimento delle lotte risorgimentali. Primo re d'Italia e "Padre della Patria".
- Camillo Benso, conte di Cavour, statista e diplomatico, abilissimo nell'intrecciare alleanze apparentemente inconciliabili (come quella con Garibaldi).
- Giuseppe Mazzini, ideologo e rivoluzionario, poco incline al compromesso. Fondatore della "Giovane Italia" (1831) e promotore di insurrezioni. Gli storici revisionisti lo considerano un terrorista (per qualcuno è il padre spirituale delle Brigate Rosse).
- Giuseppe Garibaldi, patriota, generale, socialista. Chiamato "Eroe dei due Mondi" e "Leone della Libertà", è una specie di Che Guevara dell'Ottocento. Attaccato dagli storici revisionisti per il suo laicismo e anticlericalismo.
 
 
 

Re Vittorio Emanuele II

Camillo Benso, conte di Cavour

Giuseppe Mazzini

Giuseppe Garibaldi

 
   
UNA SINTETICA CRONOLOGIA

1817   
   Primo moto insurrezionale a Macerata (Stato della Chiesa)

1820-21  Insurrezioni a Napoli (Gugliemo Pepe) e Palermo (Regno delle Due Sicilie); rivolte a Torino,
             Alessandria e Fossano (Piemonte)

1830-31  Moti insurrezionali a Torino, nei Ducati di Parma e di Modena (Ciro Menotti), e in Romagna
             (Stato della Chiesa)

1844      Moto mazziniano dei Fratelli Bandiera a Cosenza (Regno delle Due Sicilie)

1848      Moti rivoluzionari diffusi in tutta la penisola: Napoli, Palermo, Milano (Cinque giornate di
             Milano
), Venezia (Daniele Manin e Niccolò Tommaseo, proclamazione della Repubblica
             di San Marco il 22 marzo)
             Prima Guerra d'Indipendenza, dei Savoia (Regno di Sardegna) contro l'Austria.
             Sconfitta di Custoza e armistizio
             Fuga di papa Pio IX a Gaeta (24 novembre)

1849      Repubblica Romana (Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi, Carlo Armellini). Proclamata il
            
5 febbraio. Assalto francese il 30 aprile e vittoria di Garibaldi, a Porta San Pancrazio.
             Assedio francese (3 giugno - 2 luglio), resistenza sul Gianicolo guidata da Garibaldi,
             sconfitta. Fine della Repubblica Romana e ritorno di Pio IX (1850). Uno dei patrioti morti
             nella difesa di Roma, Goffredo Mameli, è l'autore dell'inno nazionale Fratelli d'Italia.

              G.H. THOMAS, Attack of the French on the Porta San Pancrazio (The Illustrated London News, 1849)

              Il 24 agosto, dopo un lungo assedio, si arrende la Repubblica di San Marco

1857       Spedizione insurrezionale a Sapri, di Carlo Pisacane (giugno)

1859       Seconda Guerra d'Indipendenza
contro l'Austria (che, sconfitta, cede la Lombardia) e
              insurrezioni varie negli stati italiani settentrionali (Toscana, Modena, Parma; Emilia e
              Romagna pontificie), che con un plebiscito aderiscono al regno dei Savoia
 
1860-61  Spedizione dei Mille nel Regno delle Due Sicilie, e vittoria di Giuseppe Garibaldi.

1861       Proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo. Torino capitale provvisoria.

1865       Firenze capitale provvisoria del Regno d'Italia.

1866      Terza Guerra d'Indipendenza, con la quale l'Austria cede al Regno d'Italia Mantova e il
             Veneto.

1870      Breccia di Porta Pia e ingresso dei Bersaglieri a Roma (20 settembre). Finisce il
             potere temporale dei Papi.

1871      Roma capitale d'Italia (1° luglio)

1916-18 Molti considerano la Prima Guerra Mondiale come la Quarta Guerra d'Indipendenza,
            
in quanto l'Italia ottiene l'Alto Adige, il Trentino e il Friuli. Sono passati cento anni da quel
             primo moto insurrezionale a Macerata...