Matdid: Materiale didattico di italiano per
stranieri aggiornato ogni 15 giorni a cura di Roberto
Tartaglione e Giulia Grassi - Scudit, Scuola d'Italiano
Roma
I nostri lettori sicuramente
sanno già bene che "bar" in italiano non ha un rapporto diretto con
"locale dove si bevono alcolici": il nostro bar è il posto dove si
beve il caffè la mattina (in piedi, velocemente, al bancone); dove si prende
l'aperitivo con un amico per fare due
chiacchiere (mai provato un aperitivo in un
bar del centro a Milano? Un ottimo motivo
per visitare quella città!); dove è bello sedersi fuori, magari sotto a
un ombrellone, per leggere il giornale bevendo un cappuccino.
Il bar è
anche il posto dove si può comprare un litro di latte quando il
supermercato è chiuso e dove si può mangiare un tramezzino quando
non si ha il tempo di fare un pasto completo.
C'è poi il bar per "nottambuli": che c'è di
più bello al mondo dell'uscire da un locale o
una discoteca a notte fonda (o quando è già quasi
mattina) e trovare un bar aperto per
prendere un cornetto caldo e un cappuccino?
Certo, qualcuno vi guarderà con odio, ma
tranquilli: sono solo persone invidiose che
a quell'ora si alzano per andare a lavorare.
Si sa, nelle grandi città la sera il punto di ritrovo per le
compagnie di amici non è tanto il bar, ma piuttosto l'enoteca, il
pub o la birreria.
Nei piccoli centri esiste invece ancora il "Bar Centrale" che spesso
si chiama "Bar dello Sport" (facile indovinare il perché,
no?): a volte è l'unico locale aperto fino a tardi e per
questo diventa punto di ritrovo per giovani o per gruppi di amici.
In italiano esiste
anche l'espressione "chiacchiere da bar" o
anche "chiacchiere da bar dello Sport". Un
esempio? Se un politico dice che per
risolvere la crisi economica basta stampare
qualche miliardo di Euro, la reazione più
istintiva è dire "Ma che bel discorso da bar
dello sport!". Il senso è chiaro no?
Significa che certi discorsi sono poco
profondi, come certe chiacchiere che gli
amici fanno al bar, dove tutti hanno in
tasca la soluzione per risolvere i problemi
del mondo (o almeno per vincere il
campionato di calcio).
Naturalmente l'esempio del politico che propone di stampare Euro per
risolvere la crisi è solo un esempio. A chi verrebbe mai in mente
un'idea del genere?
Ma il bar è anche un posto per incontrarsi,
ridere, scherzare. E se qualcuno tira fuori
una chitarra, anche per cantare. Chi passa
davanti al bar e sente quest'atmosfera...
come fa a non entrare?
Ed è questo che succede al protagonista
della canzone "La Compagnia", ultimo
materiale che Matdid mette online prima
dell'estate! Buoni bar in vacanza a tutti.
MA
MI RACCOMANDO. NON FATE I
DILETTANTI.
AL BAR PUÒ
NON BASTARE DIRE "VORREI UN
CAFFÈ". FATE I PROFESSIONISTI E
CHIEDETELO:
Espresso
(basta dire "Un caffè!") Americano (stranieri eh?) Ristretto (hmmm... non
hai dormito stanotte?) Lungo (come mai?) Doppio (che uomo!) Freddo (fa caldo oggi...) In ghiaccio (fa
caldissimo oggi...) Al vetro (eh sì, più
buono che in tazza) In tazza grande (ma tazza
fredda o calda?) Macchiato (macchiato
caldo o macchiato freddo?) Shakerato (un po' James
Bond...) Con panna (golosi!) Corretto con grappa
(vieni dal nord Italia?) Corretto con Mistrà
(sei napoletano eh?)
Decaffeinato
(sennò mi agito...) Da portar via (take away) Al Ginseng (ma dai! Bevi
un caffè vero!) Borghetti
(vecchio ubriacone!) Il solito (un bravo barista sa
sempre quale caffè preferisci
tu!)
Sylvie Cessari (Lyon Francia) ci
fa anche notare che esiste il
caffè sospeso: è un caffè
prepagato dalla gente ricca dei
piani nobili per gli abitanti
dei bassi dello stesso palazzo,
a Napoli. I poveri potevano
dunque andare al bar e godersi
la bevanda senza doverla pagare,
a qualsiasi ora della giornata.
(da "Così parlò Bellavista" di
Luciano De Crescenzo)
La compagnia: una canzone rilanciata negli ultimi
anni da Vasco Rossi che era stata già cantata da Mina
negli anni Ottanta, che era stata un successo di
Lucio Battisti negli Anni Settanta e prima ancora - negli anni Sessanta
- era stata cantata, per la prima volta, da Marisa Sannia. Una storia lunga
e specchio di cambiamenti che
corrispondono probabilmente ai cambiamenti del gusto
(musicale e non solo) di tre o quattro generazioni di
italiani.
Intanto vediamo il testo: sembra scritto apposta per
insegnare agli stranieri l'uso del passato prossimo...
Versione del 2007: canta
Vasco Rossi
Versione Anni Ottanta: canta
Mina
Versione Anni Settanta:
canta Lucio Battisti
Versione Anni Sessanta:
canta Marisa Sannia
LA COMPAGNIA
di Donadi Mogol
Mi sono alzato
mi son vestito
e sono uscito
solo solo per la strada.
Ho camminato a lungo
senza meta
finché ho sentito
cantare in un bar,
finché ho sentito
cantare in un bar.
Canzoni e fumo
ed allegria,
io ti ringrazio
sconosciuta compagnia.
Non so nemmeno chi è stato
a darmi un fiore,
ma so che sento
più caldo il mio cuor,
so che sento
più caldo il mio cuor.
Felicità
ti ho perso ieri
ed oggi ti ritrovo già.
Tristezza va
una canzone
il tuo posto prenderà.
Abbiam bevuto
e poi ballato;
è mai possibile
che ti abbia già
scordato?
Eppure ieri
morivo di dolore
ed oggi canta
di nuovo il mio cuor,
oggi canta
di nuovo il mio cuor.
Felicità
Ti ho perso ieri
ed oggi ti ritrovo già.
Tristezza va
una canzone
il tuo posto prenderà.
Avete sentito le quattro versioni della canzone
"La Compagnia"?
Be', è chiaro: a Andrea Tavano, uno degli autori di questo
materiale,
piace la versione più moderna e "dura" di Vasco Rossi.
A Roberto Tartaglione piace quella di Lucio Battisti (eh, scontro
fra generazioni!).
Qualche raffinato esperto in musica e canto
apprezzerà sicuramente di più la versione di Mina.
Ma siamo curiosi di sapere:
a chi piace di più la versione degli anni Sessanta, quella cantata
da Marisa Sannia?
Chi preferisce questa versione può scrivercelo (utilizzando il
modulo qui sotto):
ma soprattutto deve spiegarci il perché!
Se
preferite la versione di "La Compagnia"
cantata da Marisa Sannia scriveteci qui sotto il perché
Scudit Scuola d'Italiano, Via La
Spezia 34 - 00182 Roma; tel +39.06.44362831; Email: info@scudit.net