Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma |
|
|
All'interno di
Matdid abbiamo parlato più volte di canzoni e musica: a parte il
testo sulla musica tradizionale napoletana (Anema e
core), abbiamo
dedicato un'intera lettura a Fabrizio de André (Non al
denaro) e
un'altra, ricca di testi, a Giorgio Gaber (Il signor G.).
Ci siamo resi però conto
di avere tralasciato quello che forse è stato il più popolare e il
più amato dei cantanti e dei compositori italiani moderni: Lucio
Battisti. |
|
È
difficile parlare di Lucio Battisti leggendo solo le parole delle
sue canzoni ma senza sentirne la musica:
per molti cantautori infatti i testi sono così importanti che basta
leggere quelli per apprezzare l'autore. Nel caso di Battisti invece musica,
voce e parole sono un tutt'uno. Leggere soltanto i testi delle sue
canzoni può essere perciò estremamente deludente. Battisti ha cominciato a comporre e a cantare alla fine degli anni Sessanta. Quando il suo destino si è incrociato con quello di un abilissimo paroliere di nome Mogol - con cui ha prodotto un grandissimo numero di canzoni - il successo è arrivato in modo esplosivo. Già nei primi anni Settanta Battisti era il numero uno indiscusso della canzone italiana. |
Le prime canzoni erano quasi tutte d'amore, forse un po' ingenue ma
con un forte potere di risvegliare sentimenti e emozioni. Tutte
avevano poi una caratteristica importantissima: si
potevano facilmente riprodurre accompagnandosi con una chitarra. Fra amici, su una
spiaggia o in un prato, tutti in quegli anni hanno cantato almeno
una volta una canzone di Mogol-Battisti (e chi non l'ha fatto
sicuramente ha poi dovuto ricorrere all'intervento di uno
psicanalista!). Era tanto popolare che ancora oggi alcuni suoi versi
fanno parte della memoria collettiva italiana e sono usati, magari
ironicamente, nelle conversazioni familiari: |
Ma Battisti, oltre ad avere una voce molto particolare, era
soprattutto un musicista: dalla metà degli anni Settanta i testi
delle sue canzoni diventano sempre più "astratti" e le
parole prendono valore solo grazie all'interpretazione musicale del
cantante. E così negli anni Ottanta Battisti rompe definitivamente con il suo paroliere Mogol, si ritira del tutto dalla televisione, non fa più spettacoli, non rilascia più interviste e comincia il suo ultimo periodo creativo. In coppia con il poeta Pasquale Panella scrive canzoni in cui il testo diventa quasi totalmente indecifrabile, eppure capace di evocare ancora sentimenti ed emozioni. I vecchi appassionati di Battisti davanti a queste ultime composizioni storcono un po' il naso: eppure molte di loro sono davvero belle. |
Qualche
suggerimento didattico: Canzoni facili, che si prestano quindi ad essere utilizzate in classe come materiale didattico per via del linguaggio semplice e "colloquiale", sono sicuramente quelle del primo periodo (le prime canzoni). Fra quelle degli anni Settanta, qualche volta più complesse, mantengono un linguaggio quotidiano piuttosto semplice E penso a te, Anche per te, Innocenti evasioni e Sì viaggiare. Le altre richiedono probabilmente una competenza linguistica di livello almeno medio. |
Battisti ha anche
esportato e venduto all'estero le sue canzoni, pur senza raggiungere il
successo che aveva avuto in Italia. Del resto le traduzioni dei testi ci sembrano piuttosto discutibili. Ottimo però lo spunto per una lezione di italiano: gli studenti inglesi potranno confrontare il testo originale con la traduzione di La canzone del sole (The Sun Song). Gli studenti tedeschi potranno invece vedere la traduzione di I giardini di marzo (Gärten in März!). Quelli spagnoli avranno a disposizione la traduzione di Sì viaggiare (Si, Viajando, probabilmente l'unica versione straniera accettabile). |
Solo per
studenti di livello molto avanzato (e per insegnanti disposti ad
ammettere qualche volta di non capire neanche loro!) si può tentare di
utilizzare qualcuno dei testi
dell'ultimo Battisti, ovvero le canzoni scritte con Pasquale
Panella. Le cose che pensano è una bellissima canzone d'amore e il gioco linguistico è spesso risolvibile. Equivoci amici è invece completamente giocata sull'equivoco linguistico e gli studenti in grado di smascherarne qualcuno meritano davvero i complimenti. |