Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma

 
 

Roberto Tartaglione  

 
INNOCENTI EVASIONI
   

Lucio Battisti, il più popolare cantante e compositore nella storia della musica leggera italiana. 

Le prime canzoni; I grandi successi; L'ultimo periodo

Un cantante per amico, di Michele Serra 

   

Tutti i livelli


All'interno di Matdid abbiamo parlato più volte di canzoni e musica: a parte il testo sulla musica tradizionale napoletana (Anema e core), abbiamo dedicato un'intera lettura a Fabrizio de André (Non al denaro) e un'altra, ricca di testi, a Giorgio Gaber (Il signor G.).

Ci siamo resi però conto di avere tralasciato quello che forse è stato il più popolare e il più amato dei cantanti e dei compositori italiani moderni: Lucio Battisti.
Una lacuna gravissima, visto che anche nelle classi di italiano per stranieri le canzoni di Battisti sono utilizzate frequentemente come "materiale didattico".
 
Rimediamo allora subito proponendo qualche informazione su questo celeberrimo cantante e i testi di alcune delle sue canzoni più conosciute.


 
È difficile parlare di Lucio Battisti leggendo solo le parole delle sue canzoni ma senza sentirne la musica: per molti cantautori infatti i testi sono così importanti che basta leggere quelli per apprezzare l'autore. Nel caso di Battisti invece musica, voce e parole sono un tutt'uno. Leggere soltanto i testi delle sue canzoni può essere perciò estremamente deludente.
 
Battisti ha cominciato a comporre e a cantare alla fine degli anni Sessanta. Quando il suo destino si è incrociato con quello di un abilissimo paroliere di nome Mogol - con cui ha prodotto un grandissimo numero di canzoni - il successo è arrivato in modo esplosivo. Già nei primi anni Settanta Battisti era il numero uno indiscusso della canzone italiana.

Battisti agli inizi della carriera

Le prime canzoni erano quasi tutte d'amore, forse un po' ingenue ma con un forte potere di risvegliare sentimenti e emozioni. Tutte  avevano poi una caratteristica importantissima: si potevano facilmente riprodurre accompagnandosi con una chitarra.  Fra amici, su una spiaggia o in un prato, tutti in quegli anni hanno cantato almeno una volta una canzone di Mogol-Battisti (e chi non l'ha fatto sicuramente ha poi dovuto ricorrere all'intervento di uno psicanalista!).  Era tanto popolare che ancora oggi alcuni suoi versi fanno parte della memoria collettiva italiana e sono usati, magari ironicamente, nelle conversazioni familiari:
"Cosa voglio di più? Voglio Anna!" (canzone Anna)
"Seduto in quel caffè io non pensavo a te" (canzone 29 settembre)
"Che ne sai tu di un campo di grano?" (canzone Pensieri e parole)
"E guidare come un pazzo a fari spenti..." (canzone Emozioni)
"Mi sono informato c'è un treno che parte alle 7 e 40" (canzone 7 e 40)
"Ancora tu? Non mi sorprende lo sai!" (canzone Ancora tu)
Gran parte degli italiani conosce queste frasi che sono diventate dei veri e propri modi di dire.

Battisti nel periodo di massimo successo Ma Battisti, oltre ad avere una voce molto particolare, era soprattutto un musicista: dalla metà degli anni Settanta i testi delle sue canzoni diventano sempre più "astratti" e le parole prendono valore solo grazie all'interpretazione musicale del cantante.
 
E così negli anni Ottanta Battisti rompe definitivamente con il suo paroliere Mogol, si ritira del tutto dalla televisione, non fa più spettacoli, non rilascia più interviste e comincia il suo ultimo periodo creativo. 
In coppia con il poeta Pasquale Panella scrive canzoni in cui il testo diventa quasi totalmente indecifrabile, eppure capace di evocare ancora sentimenti ed emozioni. I vecchi appassionati di Battisti davanti a queste ultime composizioni storcono un po' il naso: eppure molte di loro sono davvero belle.  
   
Qualche suggerimento didattico:
 
Canzoni facili, che si prestano quindi ad essere utilizzate in classe come materiale didattico per via del linguaggio semplice e "colloquiale", sono sicuramente quelle del primo periodo (le prime canzoni).
Fra quelle degli anni Settanta, qualche volta più complesse, mantengono un linguaggio quotidiano piuttosto semplice E penso a te, Anche per te, Innocenti evasioni e Sì viaggiare.
Le altre richiedono probabilmente una competenza linguistica di livello almeno medio.
  
Lucio Battisti e Mina Battisti ha anche esportato e venduto all'estero le sue canzoni, pur senza raggiungere il successo che aveva avuto in Italia.
Del resto le traduzioni dei testi ci sembrano piuttosto discutibili. 
Ottimo però lo spunto per una lezione di italiano: gli studenti inglesi potranno confrontare il testo originale con la traduzione di La canzone del sole (The Sun Song).
Gli studenti tedeschi potranno invece vedere la traduzione di
I giardini di marzo (Gärten in März!).
Quelli spagnoli avranno a disposizione la traduzione di Sì viaggiare (
Si, Viajando, probabilmente l'unica versione straniera accettabile).
   
Solo per studenti di livello molto avanzato (e per insegnanti disposti ad ammettere qualche volta di non capire neanche loro!) si può tentare di utilizzare qualcuno dei testi dell'ultimo Battisti, ovvero le canzoni scritte con Pasquale Panella. 
Le cose che pensano è una bellissima canzone d'amore e il gioco linguistico è spesso risolvibile. Equivoci amici è invece completamente giocata sull'equivoco linguistico e gli studenti in grado di smascherarne qualcuno meritano davvero i complimenti.