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Questo MatDid è dedicato a chi insegna italiano
in una classe di stranieri di livello elementare e naturalmente agli
studenti di livello elementare.
Forniamo infatti una lista di 111 verbi che
non possono e non devono assolutamente mancare nel bagaglio lessicale di chi è ai
primi passi nello studio della lingua italiana.
COME NASCE QUESTA LISTA?
Due parole sul "sistema" che abbiamo seguito.
Il Lessico di frequenza dell'italiano
parlato (noto come "Lip", di De Mauro, Mancini, Vedovelli,
Voghera, Etaslibri 1993) non poteva che essere il punto di partenza.
Questo testo, assolutamente fondamentale per chi insegna italiano,
ci propone, elencandoli in ordine di frequenza d'uso, un grande
numero di lemmi della nostra lingua.
Selezionando i primi cento verbi abbiamo immediatamente un'ottima base per
organizzare il nostro lavoro.
Fra i primi 100 verbi almeno una trentina non
ci sembrano però adeguati a stranieri che frequentano un corso di
base.
Alcuni di loro infatti vengono giustamente evitati dagli insegnanti
per motivi di opportunità didattica e per una naturale attenzione
alla progressione nell'apprendimento generale della lingua: chi
insegnerebbe a un principiante assoluto un verbo come ritenere
sapendo che quello studente non avrebbe poi gli strumenti adeguati
per continuare la frase senza andarsi a invischiare in strutture
linguistiche troppo complesse?
Con il solo criterio "esperienziale" abbiamo poi scartato altri
verbi come sembrare o bisognare, riguardare e
trattare, mancare e considerare, proporre
e produrre, e tutti quanti quelli che per motivi grammaticali
o semantici ci sono apparsi un po' fuori del "campo di
apprendimento" proprio di un corso elementare (dove l'hic et nunc
prevale sul teorico e dove il concreto prevale sull'astratto).
Abbiamo poi dato un'occhiata a tutti gli altri verbi compresi nelle
prime tremila parole del Lip: e abbiamo "scoperto" che alcune forme
che lì compaiono con un ruolo di secondo ordine (ovvero non comprese
nei primi mille lemmi e perciò ritenute "non fondamentali") sono
invece assolutamente essenziali ai nostri fini.
Il motivo dell'assenza di alcuni lemmi o del
loro posizionamento arretrato nulla toglie ovviamente all'importanza
e all'utilità del Lip.
Il corpus linguistico utilizzato per la catalogazione dei lemmi,
infatti, inevitabilmente non comprendeva alcuni termini legati alla
"quotidianità spicciola" fortemente connessa a "azioni frequenti ma
poco importanti".
Valgano come esempi il verbo bere o il verbo
camminare, ma anche spegnere, accendere, ballare,
cantare, vestirsi, piovere, cucinare, visitare, viaggiare, baciare,
cenare e pranzare, domandare e altri ancora.
Naturalmente, anche se il criterio
esperienziale è quello che ha prevalso nella scelta delle forme
verbali in elenco, va detto e vanno citati oltre al Lip (già
ampiamente ricordato) anche il Lessico Fondamentale del Vocabolario
di base di De Mauro e il ricco
Corpus e Lessico di Frequenza dell'Italiano Scritto (CoLFIS): questi
materiali infatti ci ha fornito ulteriori suggerimenti e anche
alcune conferme delle nostre scelte.
A CHI
PUÒ SERVIRE QUESTA LISTA?
Nelle nostre intenzioni in primo luogo agli insegnanti che
possono qui trovare un comodo repertorio utile alla preparazione
di esercizi e a test di verifica (in pratica, se uno studente
sostiene un test di conoscenza dell'italiano di livello A1 secondo i criteri del Common European Framework of Reference
for Languages, dovrebbe muoversi con estrema dimestichezza
fra i significati, le forme e gli usi di questi 111 verbi).
In secondo luogo agli studenti stessi:
con una rapida occhiata alla lista si potranno facilmente
rendere conto da soli se sono in grado di comprendere il
significato di questi verbi e se ne conoscono le forme coniugate
principali (che in un livello elementare sono per lo più quelle
del presente indicativo, del passato prossimo, dell'imperfetto e
eventualmente quelle del futuro).
IN CHE MODO PROPONIAMO QUESTA LISTA?
Lista generale in ordine alfabetico
I 111 verbi sono elencati in ordine alfabetico.
Vicino alla forma dell'infinito indichiamo la terminazione del
participio passato -ato, -uto, -ito quando si tratta di
verbi regolari.
La forma del participio passato è scritta in esteso quando il
verbo è irregolare. Quindi si leggerà cantare/-ato, credere/-uto,
finire/-ito, ma chiedere/chiesto, cuocere/cotto e
fare/fatto.
Nella colonna di destra indichiamo se l'ausiliare è essere o
avere. In alcuni casi l'ausiliare è doppio (essere/avere):
questa segnalazione di doppia possibilità deve mettere il
lettore in allerta, nel senso che in qualche caso può
significare indifferenza nella scelta (sono vissuto/ho vissuto);
in qualche caso la scelta dipenderà dalla struttura della frase
(sono corso a casa/ho corso tutto il giorno); in altri casi può
dipendere da scelte stilistiche più o meno consuete o legate a
registri linguistici particolari (ha piovuto/è piovuto). Quindi
l'indicazione del doppio ausiliare significherà solo "fa'
attenzione".
Lista dei verbi con presente indicativo irregolare
In questa lista sono compresi solo quei verbi che, fra questi
111, hanno il presente
indicativo irregolare. Compaiono quelli propriamente
irregolari (essere/sono, potere/posso), quelli in
-isco (finire/finisco; preferire/preferisco) e quelli
che presentano qualche particolarità ortografica (come ad
esempio la presenza di "i" o "h" con funzione fonetica nella
coniugazione, pregare/preghi, cercare/cerchiamo).
Lista dei verbi con participio passato irregolare
Certamente la lista più ricca: il participio passato è
ovviamente importante nella frequenza d'uso perché oltre a
essere usato in tutte le forme verbali composte rappresenta
grammaticalmente anche un normale aggettivo.
Lista dei verbi con imperfetto irregolare
In italiano i verbi con forme irregolari
all'imperfetto come si sa sono pochissimi.
Lista dei verbi con futuro irregolare
L'irregolarità del futuro è rappresentata nella maggior parte
dei casi dalla
"forma contratta" (andare/andrò; venire/verrò).
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