Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Giulia Grassi

 
LA NUDA VERITÀ?  DIPENDE...
  

 

La strana storia di un quadro di Tiepolo, rappresentante la Verità svelata dal Tempo, censurato nell'estate 2008
In MatDid sulla censura: Tolleranza? Zero!; Vietato vietare; Scandali del passato; Allegro, ma non troppo


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  Nella sala stampa della Presidenza del Consiglio, dietro il lungo tavolo dove siedono i membri del Governo durante le comunicazioni ufficiali, c'è la riproduzione di una grande tela dipinta da Giovan Battista Tiepolo intorno al 1745. Il soggetto rappresentato è La Verità svelata dal Tempo, e si dice che sia stato proprio Berlusconi a scegliere il quadro, e per ragioni evidenti. La scena, infatti, ha per protagonista la Verità che, nuda, si guarda nello specchio mentre solleva nella mano sinistra il sole, simbolo della luce della ragione; un vecchio raggrinzito, il Tempo, la tiene tra le braccia mentre poco lontano appare la Menzogna, accecata dalla luce folgorante della Verità (veritatis splendor). Come a dire che in quella sala stampa le dichiarazioni di ministri e presidente del consiglio non possono che essere veritiere. Bel colpo! Ma si sa, il premier Berlusconi è sempre stato un grande esperto di marketing.

                        G.B. TIEPOLO, La Verità svelata dal Tempo, cm 340x254 (Vicenza, Musei Civici) 
 
Dal mese di maggio, quindi, la figura sensuale della Verità è apparsa dietro le teste di Berlusconi, dei ministri e delle ministre: con la pelle luminosa, i seni piccoli ma sodi, l'ombelico bene in vista. E con tutta la forza comunicativa che rievoca in ognuno l'immagine della nuda veritas. Per tutti noi la verità non può essere che nuda, come per secoli l'hanno dipinta gli artisti (
foto a destra).
Ma ai primi di agosto sui giornali appare una notizia, piccola eppure incredibile: "qualcuno" ha censurato il nudo, coprendo con un panneggio digitale i capezzoli e l'ombelico della fanciulla. Sì, è così, alla povera Verità non solo hanno messo le mutande come ai nudi di Michelangelo nel  Giudizio Universale ma, essendo una femmina, hanno anche messo il reggipetto!



SANDRO BOTTICELLI, partic. della Verità nel quadro La calunnia (1494)





 
                                    La Verità prima (sinistra) e dopo (destra) la censura 
 
Come succede sempre nei casi di censura - e a maggior ragione in questo caso, visto che il principale partito di governo si chiama "Partito delle Libertà" - trovare i colpevoli del misfatto è impossibile. Nessuno sa niente. Tutti negano.
Nega Mario Catalano, lo scenografo di fiducia di Berlusconi: "Non saprei dire se il quadro sia stato modificato. Io l'ho messo così come è stato riprodotto".
Nega la Presidenza del Consiglio. La versione ufficiale è che Berlusconi è estraneo al fatto e che, in ogni caso, non si tratta di una censura ma "solo di un'iniziativa a fin di bene dei tecnici dell'immagine del Presidente del Consiglio"; poiché il seno e l'ombelico durante le conferenze  stampa apparivano inquadrate dalle telecamere, dietro le teste dei politici, si è "temuto che tale visione potesse urtare la suscettibilità di qualche telespettatore"
.

ANNIBALE CARRACCI, partic. de Allegoria:
la Verità trionfa sulla Frode
(circa 1584)


 
 




GIAN LORENZO BERNINI, La Verità (svelata dal Tempo), circa 1645

   
Il nome (i nomi) di chi ha ideato ed eseguito il ritocco è, a tutt'oggi, ignoto. Si tratta di vera censura o di un lampante caso di idiozia, di un'incontrollabile vocazione a interpretare il ruolo di servo del potente di turno?
"Evidentemente qualcuno, nella cerchia del presidente del Consiglio, ha pensato che non si potesse esporre un seno nudo accanto al volto del premier, forse perché troppo simile a quelli che permette di mostrare ogni sera nelle televisioni" ha commentato lo storico dell'arte Eugenio Riccomini. Per il suo collega Andrea Emiliani è "curioso però che sia stata emendata la verità, un simbolo", tanto più che "occorre una bella resistenza morale per scegliere proprio quel simbolo, con tutto ciò che la gente pensa oggi dei politici" e che "viene da sorridere pensando a quante cose vengono messe in mostra a Canale 5".

E in effetti è questo il punto.
La televisione italiana è piena, a tutte le ore, di donne seminude, in mutande vicino a presentatori o giornalisti maschi in giacca e cravatta. Le tette e i glutei sballonzolano in tutti programmi, in particolare sui canali di proprietà del presidente del Consiglio Berlusconi, dove anche l'annunciatrice di un film culturale ha la scollatura che arriva all'ombelico. Nonostante questo, le innocenti tette della Verità, che nemmeno sballonzolano, vengono coperte "per non
urtare la suscettibilità di qualche telespettatore".
A quasi due mesi dallo scandalo, dietro i volti sorridenti del premier, dei ministri e delle ministre appare ancora la versione ritoccata della Verità del Tiepolo. E questo vorrà pur dire qualcosa.

 


 

GUSTAV KLIMT, Nuda Veritas, 1899