"Evidentemente qualcuno, nella cerchia del presidente
del Consiglio, ha pensato che non si potesse esporre un
seno nudo accanto al volto del premier, forse perché
troppo simile a quelli che permette di mostrare ogni
sera nelle televisioni" ha commentato lo storico
dell'arte Eugenio Riccomini. Per il suo collega Andrea
Emiliani è "curioso però che sia stata
emendata la verità, un simbolo", tanto più che "occorre una bella
resistenza morale per scegliere proprio quel simbolo, con
tutto ciò che la gente pensa oggi dei politici" e che "viene da
sorridere pensando a quante cose vengono messe in mostra
a Canale 5".
E in effetti è questo il punto.
La televisione italiana è piena, a tutte le ore, di
donne seminude, in mutande vicino a presentatori o
giornalisti maschi in giacca e cravatta. Le tette e i glutei sballonzolano in tutti programmi, in particolare sui
canali di proprietà del presidente del Consiglio Berlusconi, dove anche l'annunciatrice di un film
culturale ha la scollatura che arriva all'ombelico.
Nonostante questo, le innocenti tette della Verità, che
nemmeno sballonzolano, vengono coperte "per non
urtare la suscettibilità di qualche telespettatore".
A quasi due mesi dallo scandalo, dietro i volti
sorridenti del premier, dei ministri e delle ministre
appare ancora la versione ritoccata della Verità del
Tiepolo. E questo vorrà pur dire qualcosa.