Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Roberto Tartaglione

 
IN PUNTA DI PIEDI

 
 

Un monologo di Nanni Moretti dal film "Bianca" (1984) e qualche modo di dire sulle scarpe (e sui piedi)
Esercizi con Soluzione
Link collegati: Il pie' di marmo in Campo Marzio; I piedi di Caravaggio

 
Livello elementare 2


 
Babbuccia, caloscia, calzare, ciabatta, ciocia, doposcì, mocassino, pantofola, sandalo, scarpa, scarpone, stivale, stivaletto, zoccolo; e poi scarpe da ballo, da camera, da ginnastica, da tennis; o semplicemente Adidas, Clark, Espadrillas, Timberland. Ogni scarpa una camminata. Ogni camminata una diversa concezione del mondo: lo dice Nanni Moretti in un suo film del 1984, "Bianca".
Riportiamo qui il noto monologo sulle scarpe di Nanni Moretti e sotto, se non viene rimosso da Youtube, il brano di 6 minuti da cui il testo è tratto.

 
   
Nell’estate, mi sembra, del 72 certe donne hanno incominciato a portare gli zoccoli olandesi, quelli bianchi. Erano state in Olanda? Non lo so. Però già un paio di anni dopo non c’erano altro che imitazioni: il tacco più alto, delle orribili borchie di metallo… invece erano belli quelli neri, semplici,
un po’ consumati, li portavano ragazze con i capelli lunghi e biondi sciolti sul pullover, pantaloni blu
a tubo, e calzettoni rossi. Ora li vedo solo (però sono modelli più nuovi) quando vado davanti agli asili.
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Ha presente quelle scarpe basse… le Espadrillas, quelle senza lacci però,. Ecco, ora è diventato un fatto normale, invece anni fa c’erano alcune ragazze che le portavano scalcagnate dietro, quasi a pantofola. Ecco questo fatto mi infastidiva… senso di sporcizia, di sfacciataggine. Ma insieme,
quanto mi eccitava!
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Ecco, che le dicevo? Ogni scarpa una camminata. Ogni camminata una diversa concezione del mondo. Comunque: volete stare comodi a casa vostra? Sì, fate quello che volete, ma non le
pantofole! Le donne al limite possono mettersi le scarpe cinesi anche se mi hanno lasciato sempre
un po’ freddo, quei colori così decisi, rosso-rosso, azzurro-azzurro, nero-nero… e poi quella specie
di scollatura attraverso cui si intravedono alcune dita. Ma che, mi vuoi provocare facendomi vedere
un po’ di dita? E allora le caviglie?
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Ma questi sono i sandali blu con quattro buchi che avevo da bambino quando andavo d’estate la domenica…
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Quando ho visto le sue scarpe io ho capito tutto di lei: è un uomo che ha sofferto, che ha solo un
paio di scarpe alla volta, che piano piano si consumano, diventano lise, perdono il colore.
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Una volta era molto più facile giudicare: c’erano solo pochi modelli, molto caratterizzati, erano quel tipo di scarpe e basta.
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Il mio ideale quale sarà? Il Sacro Cuore?  Ma sì, le studentesse del Sacro Cuore, mocassini neri, semplici, e poi gonna blu a pieghe, golfino, camicetta bianca…