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Per l'identificazione della statua ci può aiutare il fatto che il piede
calza un sandalo? Non è così semplice.
Le calzature romane si dividevano, come oggi, in
scarpe aperte e scarpe chiuse. Quello che segue
è un sintetico, e
incompleto, elenco delle più diffuse.
Tra le scarpe chiuse ci sono i
calcei
(a), le calzature che i cittadini romani, di entrambi i sessi,
dovevano portare in pubblico. Erano scarpe a stivaletto che coprivano il
piede fino al malleolo e a
volte anche parte del polpaccio; le dita potevano
essere lasciate scoperte. Vi erano molti
tipi di
calcei, che con la loro forma e colore indicavano il rango sociale di
chi li indossava. I calceoli
femminili erano generalmente più bassi di quelli maschili,
variamente colorati e molto più ornati.
Le scarpe militari erano le caligae (b). Erano
caratterizzate da strisce di cuoio cucite alla suola,
molto robusta e
ferrata; queste strisce formavano una specie di rete attorno al piede,
lasciando le
dita scoperte; si allacciavano sopra la caviglia.
L'imperatore Caligola, in realtà Gaio Giulio Cesare Germanico, era
soprannominato così perché da bambino accompagnava il padre nelle
spedizioni militari i Germania e indossava le scarpe dei soldati, delle
piccole caligae.
C'erano poi dei veri e propri stivali chiusi, di vario tipo. Ad esempio i
cothurni (c), che coprivano fino
a metà gamba ed erano
allacciati davanti con delle corregge. Erano le calzature preferite dagli
attori, che le portavano con suole altissime. |
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