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La attuale zona del Laterano, che
si trova alle pendici sud-orientali del Celio, nei testi di epoca romana viene
citata come campus caelimontanus o campus martialis. L'ultima
denominazione è legata al fatto che qui si svolgevano delle corse di
cavalli e di carri in onore del dio Marte (Equiria o Equirria)
quando il luogo ufficiale di esse, il Campo Marzio, era allagato dalle
inondazioni del Tevere
(Ovidio, Fasti).
La presenza di acquedotti - quelli sotterranei dell'Appia, della Marcia e della
Giulia e, soprattutto, quello monumentale claudio-neroniano che attraversava tutto il colle
- favorisce in epoca imperiale lo sviluppo di un'edilizia residenziale di tipo
aristocratico, con
domus e
horti provvisti di giardini, ninfei e terme private.
L'area era percorsa da due strade importanti. La via celimontana, che partiva
dalle antiche mura arcaiche e repubblicane sulla cima del colle (in
corrispondenza dell'Arco
di Dolabella) e si dirigeva verso l'attuale zona di Porta Maggiore. E la via
Tuscolana.
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Al di sotto degli edifici moderni
gli archeologi hanno scoperto non solo i resti di alcune di queste
ricche residenze ma anche quelli di
insule,
strade, botteghe, caserme (ad esempio i
castra nova equitum singularium, sotto San Giovanni in Laterano)
e terme, come quelle costruite da Settimio Severo per la
guarnigione della caserma, di cui rimane visibile un grande rudere
vicino al Battistero lateranense (foto). E hanno ricostruito la
topografia dell'area in epoca antica, topografia trasformata dagli
interventi costantiniani (cattedrale
e
palazzo papale) e fortemente compromessa dal saccheggio operato
dai Visigoti di Alarico nel 410.
Ma sull'identificazione di una serie di ritrovamenti |
ancora oggi gli
studiosi dibattono ferocemente. È il caso, ad esempio, della
domus Faustae e dei possedimenti dei Laterani, così fastosi da
aver dato il nome alla zona. |
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Il campus romano
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Il termine
campus indicava uno spazio aperto e libero,
ma entro limiti determinati, posto al di fuori
delle mura cittadine.
In epoca repubblicana aveva una funzione
principalmente militare: era il luogo dove in
particolare i giovani, riuniti in
organizzazioni, dette Collegia o
Iuventutes, "effettuavano
un
addestramento paramilitare, dedicandosi
all'esercizio fisico e ad esercitazioni di tipo
marziale" in quanto era considerata fondamentale
"la
promozione dell'attività fisica e della
coscienza della virtus nei giovani
appartenenti al ceto elevato" (A. Borlenghi,
2008).
Col tempo il campus assunse anche una
connotazione puramente ludica, essendo destinato
al tempo libero e all'esercizio fisico di
persone di ogni età.
Il caso più emblematico è il Campo Marzio
a Roma. |
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