SCUDIT,
SCUOLA D'ITALIANO ROMA, PRESENTA MATDID, MATERIALI DIDATTICI DI
ITALIANO PER STRANIERI |
Materiale:
n. 281 -
Data: 03.11.2013 -
Livello: elementare 2 (A1) -
autore: Roberto Tartaglione
SALVATORE
GIULIANO
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La storia
di Salvatore Giuliano sembra proprio un romanzo: e il romanzo
del bandito giovane e bello, con il fascino del rivoluzionario,
un po' Pancho Villa e un po' Robin Hood, è lo spunto ideale per
un film. Infatti ce ne sono almeno due su questo personaggio. Peccato però che la storia vera, purtroppo, non sia bella per niente: non solo si tratta di un normale bandito da strada che è stato utilizzato dai "poteri forti" per mantenere il potere con la violenza. Ma la sua storia segna per l'Italia l'inizio di un rapporto fra criminalità, mafia e politica che non si è mai interrotto e di cui perfino in questi giorni stanno parlando i giornali. Il testo è illustrato da un video che abbiamo montato per facilitare la comprensione. Speriamo che vi piaccia! |
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Salvatore Giuliano nasce a Montelepre, in Sicilia, nel 1922.
Nel 1945 da bandito si trasforma in "guerrigliero" separatista e
diventa colonnello dell'EVIS,
l'esercito per l'indipendenza della Sicilia.
Giuliano è però "un mito": ha molti amici importanti e sa usare bene i media. Nel 1947 rilascia anche interviste a giornalisti italiani e stranieri che lo fotografano e lo filmano. Lo Stato Italiano sembra davvero poco interessato a prenderlo.
Il 1° maggio 1947 l'azione più famosa del bandito: a Portella
della Ginestra lui e i suoi uomini sparano sulla folla di
manifestanti che partecipano a un comizio sindacale per i
diritti
dei lavoratori. Ci sono 11 morti e 27 feriti.
Tra il 1947 e il 1950 Giuliano compie ancora azioni criminali a
sfondo politico: attacca sedi sindacali, uccide politici
progressisti e qualche volta lascia dei volantini dove esorta i
siciliani a tenersi lontano dal comunismo. Ma il bandito è ormai un personaggio scomodo per tutti, per il potere politico e anche per la mafia. Nel 1950 molti membri della banda Giuliano sono catturati proprio grazie a un accordo fra mafia e carabinieri. Nel 1950 Salvatore Giuliano è trovato morto in un cortile a Castelvetrano. I carabinieri dicono di averlo riconosciuto e di avergli sparato. La storia sembra finita, ma in realtà comincia solo ora. Tutta la vita di Giuliano è infatti un mistero: che rapporti aveva con lo Stato Italiano? E con i Servizi Segreti americani? E con la mafia? E con le organizzazioni terroristiche neo-fasciste? E chi lo ha ucciso veramente? Un giornalista qualche giorno dopo la sua morte scrive un famoso articolo intitolato "Di sicuro c'è soltanto che è morto". E oggi... non è più sicuro nemmeno questo. La vicenda di Salvatore Giuliano è la prima di una lunga serie di storie criminali che continuano ancora oggi e che i giornali chiamano di solito "Misteri Italiani". In tutte queste storie il punto in comune è sempre il rapporto tra Stato, mafia, forze dell'ordine, organizzazioni terroristiche, criminalità comune e Servizi Segreti, italiani e stranieri.
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