(Un articolo quasi buffo... ma vero)
GENOVA, RAPISCE L’EX FIDANZATA PER FARLE LAVARE
I PIATTI
È
entrato in un pub, ha preso di forza la ex fidanzata, l’ha caricata in auto e
l’ha portata a casa, dove l’ha poi costretta a stirare e a lavare i piatti.
È accaduto ieri sera a Campomorone, in provincia di Genova. L’uomo, 43 anni,
è stato arrestato dai carabinieri per sequestro di persona.
Il
rapitore, un genovese che ha precedenti per lesioni, violenza privata e
violazione di domicilio, ed era stato già denunciato dalla ex per minacce, si
è recato in un pub nel quartiere di Pontedecimo dove la donna, di 30 anni, si
trovava con una amica.
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L’arrestato, hanno riferito i carabinieri, sotto gli
occhi dell’amica e degli altri avventori ha costretto la donna a seguirlo
strattonandola.
L’ha
caricata in auto e l’ha portata a casa, a Campomorone, sulle alture di Genova,
dove i carabinieri, avvertiti dall’amica della sequestrata e dal gestore del
pub, lo hanno rintracciato poco dopo.
La
donna era stata costretta con le minacce a lavare i piatti e a stirare. Durante
un momento di distrazione dell’uomo, è poi riuscita a uscire dalla casa e a
far entrare i militari che hanno bloccato il sequestratore.
(da “La Repubblica”, 15 giugno 2008)
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(Un articolo adattato e romanzato... ma
per niente buffo)
IL MANCATO UXORICIDA
Giuseppe, 74 anni, non ha dormito per tutta la notte. Ha in mente un’idea
fissa: riprendere la moglie e i figli o farla finita per sempre. Lo pensa da
tanti giorni. I figli hanno 8 e 11 anni e sono andati a vivere con la mamma in
una casa popolare di alcuni parenti in un paese vicino.
All’alba,
il pensionato prende la pistola calibro 38 e l’infila nella cintura.
Sale
su un autobus che lo porta nel paese dove è andata a vivere sua moglie. Appena
arriva, incontra un conoscente che gli offre un passaggio.
Alle
9.30 Giuseppe arriva davanti al palazzo della moglie. Saluta il conoscente e
lo ringrazia per il passaggio. Il suo volto è turbato e la sua voce trema.
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Suona
il campanello e, quando la moglie gli risponde, inizia a urlarle di tornare a
casa con lui. I bambini lo guardano terrorizzati. La moglie di Giuseppe, Anna, 46 anni, corre fuori di casa con i figli per allontanarli dalla follia
del padre. Ma Piccolillo, con il cuore che gli scoppia nel petto, prende la
pistola, la punta contro sua moglie e le spara 4 colpi contro. Poi, disperato,
punta l’arma contro la propria tempia e spara un colpo. I
soccorsi riescono a salvare Anna dalla morte. Per Giuseppe non c’è
niente da fare.
Giuseppe era furioso perché, secondo lui, sua moglie lo tradiva con un altro uomo.
(14
dicembre 2004)
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