SCUDIT,
SCUOLA D'ITALIANO ROMA, PRESENTA MATDID, MATERIALI DIDATTICI DI
ITALIANO PER STRANIERI |
Materiale:
n. 288 -
Data: 01.06.2014 -
Livello: intermedio 2 (B2) -
autore: Giulia Grassi
LA CITTÀ COME
PALCOSCENICO
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Eh,
come passa il tempo! Quando
Giulia Grassi, nella
Scuola d'Italiano di Oslo, ha tenuto la
conferenza "Feste e trionfi a Roma dal XV al XVIII
secolo" i telefonini cellulari ancora non avevano
macchina fotografica e videocamera incorporate,
per andare su Internet si usava il computer e non
certo lo Smartphone e, incredibile a dirsi!, le
persone si incontravano ancora al bar e non su
Facebook! Era il 2002 e la nostra amica Anne Lene Andersen, all'epoca direttrice della scuola di Oslo, ha avuto l'idea di far filmare la conferenza. Ne è venuto fuori un oggetto - sconosciuto ai giovani d'oggi - che si chiama "videocassetta"! Con i potenti mezzi economici e tecnologici di cui Matdid dispone abbiamo non solo digitalizzato quella cassetta, ma siamo intervenuti con qualche ritocco per rendere le immagini più leggibili (almeno un po').
Lo sappiamo:
l''audio è un po' basso (ma i nostri modernissimi
lettori dispongono certo di una cuffia!). Nel
complesso crediamo però di avere prodotto un filmato che,
magari non tecnologicamente, ma certo
contenutisticamente, è di altissimo livello: un
materiale originale e interessante.
Parte I°- Introduzione- Gli apparati effimeri L’argomento di questa conferenza è apparentemente un argomento frivolo, leggero, perché riguarda le feste celebrate a Roma tra il XV al XVIII secolo, vale a dire dal Rinascimento fino all’Illuminismo.
Per più di
quattro secoli Roma è
stata la città delle feste. Che cosa significa? Io vi ho detto “ogni avvenimento era buono per organizzare una festa”, per esempio una processione, quindi un evento religioso: qui abbiamo un quadro che rappresenta la processione della Santissima Annunziata nella chiesa di S. Maria sopra Minerva nel 1650 e, vedete?, davanti alla chiesa è stato costruito un grande apparato effimero destinato poi ad essere distrutto, ad essere buttato via alla fine della processione.
Altro pretesto erano i fatti
legati a un papa, a un pontefice, quando il papa veniva
eletto o quando il papa moriva. Questo che voi vedete è
un catafalco, vale a dire una grande macchina, sempre in
legno, in stucco e in cartapesta, costruita dentro una
chiesa (questa è la chiesa di Santa Maria Maggiore)
per la morte di Papa Paolo V agli inizi del Seicento.
L’inventore di questo è stato Gianlorenzo Bernini,
uno dei grandi protagonisti delle feste. Ancora altri episodi che erano un pretesto, diciamo, per organizzare delle feste: per esempio l’arrivo di un ambasciatore straniero con un grande corteo che attraversava tutta quanta la città, o anche, naturalmente, il Carnevale che era una delle feste più sentite a Roma. Perché queste feste? Qual è la ragione, diciamo, di queste feste? I motivi sono soprattutto motivi di propaganda politica.
Le feste venivano finanziate dal Papa, per esempio, dalle
grandi famiglie nobili romane, ma anche dagli stati
stranieri, dal re di Francia, dal re di Spagna. Era un modo
per dimostrare il potere, la ricchezza a tutto quanto il
mondo. Ora, io vi ho detto “feste dal XV al XVIII secolo”, quindi feste del ‘400, del ‘500, del ‘600, del ‘700, però sicuramente il secolo nel quale ci sono state le feste più grandi è stato il 1600, il secolo del Barocco cioè, perché l’arte barocca è l’arte della meraviglia, della ricchezza, dello stupore e, quindi, le feste barocche sono in assoluto le feste “più meravigliose” che siano mai state realizzate.
Questa è piazza Navona
che è uno dei luoghi dove si svolgevano le feste; questo è
un grande affresco dentro una chiesa, la chiesa del Gesù,
una chiesa nella quale si facevano molte feste, anche se
sembra strano. La festa, come l’arte barocca, ha lo scopo di
dimostrare la grandezza del Papato, della Chiesa Cattolica
soprattutto contro il mondo protestante, contro i Luterani,
contro i Calvinisti, dimostrare che Roma veramente era il
centro del potere politico e religioso. Noi ci serviremo, per ricostruire appunto queste feste, di quadri e di disegni: oltre ai quadri e oltre ai disegni, un’idea di queste celebrazioni ce la dà Roma, la stessa Roma. Perché? Perché le feste erano il pretesto per immaginare delle opere d’arte definitive. Mi spiego: questo, per esempio, è il baldacchino in bronzo fatto da Gianlorenzo Bernini dentro la basilica di S. Pietro; è un’opera d’arte duratura, cioè che dura nel tempo, eterna. Allora sicuramente Bernini prima di costruire il baldacchino di S.Pietro ha fatto un serie di esperimenti a grandezza naturale costruendo gli apparati effimeri. Questo qui è un catafalco ideato da Bernini per Carlo Barberini, per il funerale di Carlo Barberini. Allora: questo è un aspetto molto importante. Le feste offrivano la possibilità agli artisti di sperimentare negli apparati effimeri, delle grandi sculture o delle grandi architetture che poi venivano trasformate in opere definitive. Vi faccio vedere adesso il baldacchino in bronzo ma - poi vedrete nel corso della conferenza - tante opere d’arte di Roma sono la conseguenza di questi apparati effimeri. Un ultimo aspetto che è un aspetto proprio culturale della festa: noi siamo abituati ad unire all’arte l’idea di durata. L’opera d’arte è una cosa che dura nel tempo, è una cosa eterna. Ora, le opere effimere invece sono esattamente l’opposto: quindi grandi artisti lavorano, magari per molti mesi, per creare delle opere destinate a finire. La festa è il trionfo dello spreco. Sprecare significa buttare, va bene? E più si vede che un’opera ha comportato tanto lavoro e tanto denaro e più la festa è riuscita, più viene fuori il potere e la ricchezza di chi ha organizzato quella festa. Ora, naturalmente, le feste a Roma in più di 4 secoli sono state tantissime e quindi è difficile far vedere tutto. Quindi io ho fatto una selezione, naturalmente. Vedremo soltanto alcune cose. Vedremo prima una cerimonia particolare che è la cerimonia del possesso: è una cerimonia religiosa, spiegheremo che cosa è. Poi faremo i luoghi della festa, cioè le grandi piazze nelle quali si svolgevano le celebrazioni, nelle quali si svolgevano le manifestazioni e quindi avremo modo di vedere le grandi piazze della città.
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