Le domande che vi abbiamo
fatto richiedevano delle risposte "libere". Quindi è difficile dare una
"soluzione dell'esercizio". Possiamo solo dire come avremmo risposto noi
(che avendo lontane origini casertane non siamo del tutto estranei a una
certa mentalità). |
Che senso ha, nel caso si scelga
l'opzione a) cioè pagare, a scambio avvenuto, girarsi di spalle e senza
guardarsi indietro andare via di corsa?
Scegliendo l'opzione a), cioè di
pagare per riavere indietro la bicicletta, in qualche modo si accetta la
"superiorità" dei due rapinatori e il loro ruolo di duri. Bisognerà quindi
manifestare in tutti i modi la nostra sottomissione se vorremo arrivare alla
restituzione. Per questo sarà necessario non guardare il boss negli occhi (cosa
che sembrerebbe un affronto, quasi a dire "mi ricorderò chi sei"), dimostrarsi
non solo remissivi ma anche gentili (sono loro che mi fanno un piacere
rivendendomi la mia bicicletta) e a scambio avvenuto, girarsi di spalle e senza
guardarsi indietro andare via di corsa (così da dimostrare senza ombra di
esitazione il fatto che non abbiamo nessuna intenzione di rivendicare alcunché).
Perché, nell'opzione b)
chiedere aiuto o protezione un altro ragazzo, anche lui
figlio di un boss locale, ma, pare, più forte e cazzuto, e che
sarebbe intervenuto a mio favore minacciando a sua volta i due piccoli boss
comunque ci si dimostra deboli? Che cosa può succedere?
Rivolgendosi a un boss rivale (e più potente)
rispetto al clan dei rapinatori, si fa comunque una scelta: in pratica
rifiutiamo di fare un gesto di sottomissione verso i rapinatori, ma accettando
la protezione di un altro, in qualche modo riconosciamo la sua autorità ed è
verso di lui che facciamo il gesto di sottomissione. E quindi un giorno dovremo
contraccambiare il favore.
Perché nell'opzione b) è opportuno raccontare il
furto subito con enfasi melodrammatica?
Rispondere a questa domanda è forse più semplice e del
resto la questione è già spiegata nel testo. A tutti piace essere apprezzati per
lo sforzo che facciamo. Quindi sminuire l'entità del danno subito è come
sminuire l'impegno di chi ci risolverà il problema.
Perché l'opzione c)
instaurare una trattativa, non con i due rapinatori, ma con
il fratello maggiore
suona meno umiliante che instaurare un trattativa con i due rapinatori?
Andando a trattare col fratello maggiore ci mettiamo su
un piano di "superiorità" rispetto ai rapinatori. Infatti è come dire "io
conosco chi è più importante di voi". Nello stesso tempo però, non rivolgendomi
a un clan diverso, mostro di accettare le regole della "famiglia" dei rapinatori
senza creare conflitti troppo marcati.
Perché nell'opzione c), trattando con il mediatore, è
bene fare un elogio ironico dei rapinatori sottolineandone le potenzialità?
La trattativa con il fratello maggiore deve ovviamente
seguire delle regole diplomatiche abbastanza sottili. Riconosco per prima cosa
la sua superiorità personale rispetto ai rapinatori. Ma non posso mostrarmi
eccessivamente rancoroso verso quelli che sono comunque suoi fratelli. Posso
quindi solo ironicamente dire "ah, quei fetenti, ah quei delinquenti", ma con un
fare quasi complimentoso. E infatti sarà bene anche ammettere che mi hanno
rubato la bicicletta con estrema abilità. Tornando poi in un atteggiamento
"quasi" paritario con il fratello maggiore, proporrò a lui uno scambio (figurine
in cambio della bicicletta). Ma è chiaro che comunque avrò un debito di
riconoscenza verso di lui.
E ora un piccolo lavoro di fantasia:
immaginiamo che il mediatore, il fratello maggiore dei rapinatori, non possa
aiutarvi (per esempio i due rapinatori hanno già venduto la bicicletta ad
altri). Che cosa vi conviene fare?
Se il fratello maggiore dei rapinatori,
dopo che io mi sono umilmente rivolto a lui per essere aiutato, non riuscirà a
risolvere il mio problema (per esempio i suoi fratelli potrebbero avere già
venduto la mia bicicletta) la cosa migliore da fare è accettare il fatto e
andarsene via deluso ma comunque ringraziando per la buona volontà di lui che,
potendo, mi avrebbe aiutato.
Chiaramente il mediatore si giustificherà dicendo "purtroppo ti sei rivolto a me
troppo tardi, se arrivavi solo un'ora prima non avrei avuto problemi a risolvere
la questione". Sarà bene accettare questa giustificazione e consolarsi pensando
che il fratello maggiore si sentirà un pochino frustrato per non averci
potuto manifestare la sua potenza in questa occasione e quindi alla prossima
occasione sarà molto ben disposto nei nostri confronti (due brutte figure non si
possono fare!)
La reggia di Caserta
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