Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Roberto Tartaglione  
 
 
 
FENOMENOLOGIA
DELLA BICICLETTA

 

Come recuperare la bicicletta rubata
Link: Scoprire una cultura vuol dire...
Esercizio di comprensione linguistica e non solo con soluzione

Livello intermedio 2  
   
   
   
 
Un famoso linguista, Nelson Brooks, ha scritto qualche decennio fa che conoscere la cultura di un paese significa conoscere una serie di cose. E queste cose le ha elencate in più punti. Fra questi elementi che determinano la "cultura di un paese" segnala Cosa fa la gente quando si sente danneggiata.
"Una denuncia alla polizia!" oppure "Si rivolge a un magistrato!" risponderanno gli studenti stranieri più ingenui.
E invece non sempre è così.
Leggete questo racconto e scoprirete che l'uso corretto della lingua e la conoscenza dei codici di comunicazione di determinati ambienti potranno aiutarvi perfino a recuperare una bicicletta rubata.
 

Quando avevo circa 8 anni vivevo a Caserta. Un giorno due ragazzini poco più grandi di me e figli di un piccolo boss locale hanno rubato la mia bicicletta.

Per avere indietro la mia bicicletta potevo scegliere tra queste tre opzioni:
a) pagare;
b) chiedere aiuto o protezione un altro ragazzo, anche lui figlio di un boss locale, ma, pare, più forte e cazzuto, e che sarebbe intervenuto a mio favore minacciando a sua volta i due piccoli boss;
c) instaurare una trattativa, non con i due rapinatori, ma con il fratello maggiore.

Ogni possibilità aveva i suoi pro e i suoi contro.
Pagare significava ottenere subito il dovuto, ma alla fine dimostrarsi debole e dunque ricattabile in futuro.
Chiedere protezione a un altro voleva dire in pratica la stessa cosa, in quanto il protettore ti

avrebbe chiesto prossimamente un favore.
Instaurare una trattativa significava dare importanza al mediatore che, detto in parole povere, sempre un pezzo di merda era. Se io gli davo importanza e un altro faceva lo stesso alla fine si formava la convinzione che quello era veramente importante. Se diventa importante poi un giorno ti potrà ricattare.

Comunque ogni opzione aveva il suo codice linguistico ben definito.
Ipotesi a), pagamento coatto: in questo caso le parole sarebbero state ridotte al minimo, i soldi infatti non richiedevano dispendio linguistico. Di contro se le parole risultavano inutili, era il corpo a dover parlare. Quindi mentre si pagava:
a1) non guardare il boss negli occhi
a2) dimostrarsi non solo remissivi ma anche gentili
a3) a scambio avvenuto, girarsi di spalle e senza guardarsi indietro andare via di corsa.

Nel caso dell'ipotesi b), protezione, il codice linguistico risultava più articolato e impegnativo, in quanto era necessario:
b1) elogiare il boss al quale si chiedeva protezione
b2) mettere in evidenza le sue qualità di capo (rispetto a quell'altro)
b3) raccontare con enfasi melodrammatica il furto, sottolineando il grave danno subito (l'enfasi era importante perché i boss amano svolgere compiti importanti).

Ipotesi c), mediazione con il fratello più grande (13 anni) dei due boss. Linguisticamente la più difficile, in quanto era necessario mostrare complicità con il mediatore, tipo:
c1) elogio ironico dei due rapinatori: guarda che ti combinano quei due disgraziati fetenti, delinquenti dei tuoi fratelli
c2)
insistenza sulle potenzialità dei due: mi hanno fatto prendere uno spavento, però veramente sono un talento, due colpi e via!
c3)
sottolineare che i due sono bravi, è vero, però ora i conti si chiudono con il mediatore, che più di tutti è in grado di capire la situazione, e dunque proporre lo scambio: comunque come tu ben sai a me la bicicletta serve, se sei così gentile da accettare uno scambio...

Per la cronaca: io ho scelto la terza ipotesi perché lo scambio (nel mio caso figurine dei calciatori) sembrava un buon compromesso.
Ah, ovviamente, come potete vedere l'ipotesi di denuncia del furto alle autorità competenti non era contemplata.

 

Questa selezione di un racconto di Antonio Pascale è tratta da "Lingua è potere", in Quaderni Speciali di Limes, Rivista bimestrale italiana di Geopolitica, dicembre 2010, pagg. 47-49. Il costo della rivista è 12 Euro, numeri arretrati 16 Euro.
Diamo quest'indicazione anche perché la storiella non finisce qui e il seguito è estremamente interessante (oltre che divertente): consigliamo quindi senza esitazioni a chiunque ne abbia la possibilità di andarsela a leggere.