Gli anni Settanta sono
stati anni di trasformazione e svecchiamento anche nel campo della
musica, dell'intrattenimento radiofonico e televisivo, della satira
politica e di costume.
Per capire come cambiarono, in quel decennio, i gusti del pubblico (e
dei giovani in particolare), basta guardare i dati del Festival
della Canzone Italiana o di Sanremo, la manifestazione
canora più famosa, e contestata, d'Italia.
Per tutti gli anni
Sessanta le tre serate del festival sono andate in onda in
diretta sia alla radio che in televisione: partecipavano i big
della canzone italiana e si vendevano tantissimi
dischi a 45
giri (circa 6 milioni di copie, tra 45 e 33 giri, solo nel
1964). Ma tra il 1973 e il 1980 la televisione trasmette in
diretta solo la serata finale: i cantanti importanti snobbano la
manifestazione e le vendite dei 45 giri calano a picco (nel
1975, anno 'nero' del festival, vendute appena 45.000 copie).
Solo negli
anni Ottanta si ricomincia con la diretta televisiva dell'intera manifestazione,
in concomitanza con quello che è stato chiamato "il riflusso".
Oggi le serate del festival sono addirittura cinque, e tutte
trasmesse in diretta.
Gli "anni bui" di Sanremo riflettono la crisi di cambiamento che
in quel decennio investe
ogni aspetto della società italiana.
I giovani impazziscono per una trasmissione radiofonica che si chiama
Alto Gradimento, andata in onda tra il 1970 e il 1976. Un programma
bizzarro, addirittura demenziale, assolutamente diverso da tutto quanto
proponeva allora la radio: brani musicali non convenzionali si
alternavano alle gag comiche di una galleria di personaggi surreali, il
tutto coordinato dai due "presentatori" Renzo Arbore e Gianni
Boncompagni e con un ritmo serrato. Molte battute, ripetute a mo' di
tormentone, sono entrate nel linguaggio comune e chi allora aveva vent'anni
ancora se le ricorda.
Renzo Arbore è anche l'autore di una trasmissione televisiva
parimenti rivoluzionaria, L'altra Domenica (1976-1979),
trasmessa la domenica pomeriggio sul "secondo canale" della
R.A.I. Inventata per soddisfare un pubblico che non seguiva
volentieri il programma che andava in onda già da anni sul
"primo canale" (Domenica In), decisamente più
tradizionale, aveva tra i suoi protagonisti un giovanissimo
Roberto Benigni, che interpretava un surreale critico
cinematografico (parlava di film che non aveva visto). La
sigla finale,
poi, era cantata dalle Sorelle Bandiera, tre vigorosi
giovanotti travestiti da donna.
Il successo era stato travolgente e gli ascolti altissimi, tanto
da preoccupare gli autori del programma concorrente, Domenica
In.
Insomma, all'epoca si sperimentava, altro che i noiosi e
prevedibili format che ci vengono propinati oggi.
I giovani che si
divertivano con queste trasmissioni difficilmente seguivano Sanremo.
Ascoltavano la musica anglosassone, ma anche quella dei numerosi gruppi
nati in Italia proprio in quegli anni: è italiano uno dei filoni più
originali di quello che è chiamato Progressive Rock, tanto che alcuni di
questi gruppi ottennero successo anche all'estero (ad esempio, la
Premiata Forneria Marconi).
E poi i giovani ascoltavano, e suonavano alla chitarra, i brani dei cantautori. Ce
n'era per tutti i gusti: canzoni "impegnate" che parlavano di problemi
sociali e di politica, brani sperimentali nel testo come nella musica o
di carattere più decisamente poetico. Ma anche la 'musica leggera'
poteva essere di altissimo livello, come testimonia la produzione di
Lucio Battisti.
La
musica, come le trasmissioni di cui si è parlato, avevano in
comune la voglia di cambiare, di sperimentare. Ma anche
l'irriverenza. E, a proposito di irriverenza, non possiamo non
citare un giornale satirico nato alla fine degli anni Settanta,
Il Male (1977-1982), un giornale che ignorava l'idea del
"politicamente corretto". Tanto è vero che le vignette satiriche
e gli articoli, feroci e sarcastici, causarono un gran numero di
denunce (molte per vilipendio della religione) e parecchi
sequestri.
Geniale, in particolare, l'idea di falsificare la prima pagina
dei quotidiani più famosi, inventandosi scoop demenziali:
famosissima la pseudo-prima pagina del Paese Sera con la
notizia dell'arresto dell'attore Ugo Tognazzi perché capo delle
Brigate Rosse.
Attualmente non esiste niente di paragonabile, la satira
politica è guardata con sospetto e la Chiesa è intoccabile.
Certo, viene da dire...
si stava meglio quando si stava peggio.