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Tra il 1995 e il 2007
la scuola italiana ha funzionato con il
sistema dei debiti e dei crediti: alla fine dell'anno se uno
studente non va bene in una materia - per esempio in
matematica - supera l'anno con "un debito". Questo
significa che l'anno dopo deve dimostrare di avere
studiato matematica per essere alla pari con gli altri.
Già: ma se non dimostra di avere studiato matematica?
Eh, accumula debiti, certo, e pagherà le sue colpe agli
esami di maturità quando saranno calcolati debiti e
crediti (più o meno come un cliente della banca che
ha il conto sempre più in rosso e rischia in ogni
momento la bancarotta).
Insomma questo sistema, tipico dei paesi
protestanti dove le colpe non si cancellano
mai, qui da noi sembra non funzionare.
Il Ministro della Pubblica Istruzione ha perciò
Il
Purgatorio
deciso di tornare, dal 2008, al vecchio,
tradizionalissimo sistema italiano: promossi,
bocciati o rimandati. In pratica: alla fine dell'anno se uno studente va
male in quattro materie è bocciato, cioè deve ripetere la
stessa classe. Se è sufficiente in tutte le materie è promosso,
cioè dopo le vacanze estive va a frequentare la classe superiore.
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