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Il sistema scolastico dei voti
è così consolidato nella tradizione italiana che è entrato perfino a
far parte del linguaggio comune e non scolastico.
Vediamo come funziona.
I voti vanno da 0 a 10. 0 è il minimo (una vera catastrofe!), 10
è il massimo (be', bisogna essere dei geni!)
In realtà il punto centrale di questo sistema è quello intorno al 5
e al 6,
5 è insufficiente, il più alto voto fra gli insufficienti.
6 è sufficiente, il voto più basso fra i sufficienti.
Quindi il 6 significa promosso, il 5 significa bocciato.
Ma questi dieci voti non bastano a rendere bene le sfumature di un
giudizio.
E quindi bisogna usare qualche piccolo trucco per essere più chiari.
Uno studente che è pienamente sufficiente, ma non abbastanza da
meritare il 7, può avere un 6 ½ (sei e mezzo). E se 6½ è
ancora troppo, dovrà accontentarsi di un 6+ (sei più), che è
meno di 6½, ma è comunque più di 6.
Nello stesso tempo può darsi che
lo studente sia sufficiente, ma in modo un po' incerto. In questo caso
prenderà un 6- (sei meno), voto che garantisce la promozione, ma
vuol dire "guarda che sei proprio scarso eh!".
E se sei terribilmente scarso, ma il professore decide di non bocciarti,
se insomma ti vuole dare un'ultima possibilità? Allora avrai un 6=
(sei meno meno): questo significa "ti ho salvato perché sono
buono, ma la prossima volta...!"
Da qui tutta una filosofia: che differenza c'è fra 5½ e 6=? Ma
una differenza abissale!
5½ è comunque insufficiente (anche se la sufficienza è vicinissima),
mentre 6= è comunque sufficiente (anche se a un millimetro
dall'insufficienza).
In sostanza:
0 - negativo punitivo
1 - totalmente negativo, quasi offensivo
2 - totalmente negativo
3 - veramente negativo
4 - molto negativo
5 - insufficiente
6 - sufficiente
7 - buono
8 - molto buono
9 - fantastico
10 - geniale
Ma attenzione: senza i +, senza i
- e senza i ½, questi voti non avrebbero più nessuna umanità.
Su questi parametri, nel linguaggio parlato, si basano i giudizi degli italiani.
"Com'è quel film?"
"Mah, direi 6 meno meno..."
Oppure:
"Hai visto quella ragazza? Com'è?"
"Be', 7 più!"
Più volte, nella scuola, si è tentato di
sostituire i voti con dei "giudizi" (con la stupida scusa che
il voto sarebbe freddo e il giudizio più umano). In realtà questi
tentativi sono sempre fortunatamente falliti.
Infatti quando un professore scriveva un giudizio tipo:
"Lo studente nell'ultimo periodo ha dimostrato di essersi applicato
migliorando apprezzabilmente il suo profitto senza tuttavia riuscire a
conseguire la necessaria competenza nella materia in questione", spesso i genitori andavano da
lui e gli chiedevano: "E che vuol dire?".
E al professore non restava altro che rispondere:
"Be', vuol dire 5½!"
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