SCUDIT,
SCUOLA D'ITALIANO ROMA, PRESENTA MATDID, |
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Materiale:
n. 236 - Data:
03.10.2010 - Livello: A2 autore: Roberto Tartaglione
ITALIANI DEL RISORGIMENTO:
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Parliamo di un personaggio risorgimentale, non notissimo
probabilmente, eppure molto rappresentativo dello "spirito del
tempo": la sua vita sembra tratta da un film di avventure. Si tratta
di Carlo Camillo di Rudio.
Carlo Camillo di
Rudio nasce a Belluno nel 1832. Dopo essersi formato all'Accademia Militare, nel 1848 Carlo di Rudio partecipa, a soli 16 anni, alla rivolta antiaustriaca nelle famose "5 giornate di Milano" e poi alla rivolta nella Repubblica di Venezia. Nel 1849 è a Roma, con altri eroi del Risorgimento, Garibaldi, i fratelli Dandolo, Goffredo Mameli, per difendere la Repubblica Romana fondata da Mazzini. Inseguito dalle polizie di mezza Europa, alla fine scappa in Inghilterra dove si sposa con una donna inglese e resta buono per qualche tempo. Ma la passione rivoluzionaria rimane fortissima: quando nel 1857 Felice Orsini, un patriota italiano, decide di uccidere il re di Francia Napoleone III (colpevole di aver fatto fallire i moti rivoluzionari italiani e in particolare di aver fatto crollare la Repubblica Romana), Carlo di Rudio partecipa all'azione.
Prigioniero senza speranza di salvezza che fa, si arrende? No.
Riesce avventurosamente a fuggire, si imbarca per l'Inghilterra e
nel 1860 è di nuovo con la sua famiglia. Arriva a New York
proprio all'inizio della Guerra di Secessione americana. Finisce qui la sua
vita avventurosa? Assolutamente no.
In seguito, promosso capitano, si occupa ancora di guerre indiane, combatte contro Capo Giuseppe, conosce anche Geronimo, celebre capo Apache, e raggiunge la pensione in una guarnigione del Texas. Prima di morire lancia ancora una bomba, questa volta non al tritolo ma solo informativa: fra gli attentatori che hanno lanciato bombe contro Napoleone III nel 1857 c'era anche un personaggio che non è mai stato rivelato, Francesco Crispi, l'uomo che diventerà Capo del Governo nell'Italia Unita. Notizia vera o una "sbruffonata" di Carlo di Rudio che amava raccontare storie fantasiose? Questo non lo sappiamo ancora, ma che la cosa sia vera è certamente possibile. Muore nel suo letto nel 1910, si dice, fra i ritratti dei suoi compagni di avventura nelle lotte risorgimentali italiane, Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi. E poi qualcuno dice che gli italiani non sono grandi combattenti!
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