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Aprile
1994. E' "arduo
ipotizzare" una violenza sessuale fra coniugi in caso di coito orale in
quanto la donna "avrebbe potuto in ogni caso facilmente reagire e sottrarsi
al compimento dell'atto da lei non voluto".
Agosto 1997. Se il capoufficio dimostra un "sentimento
profondo e sincero" nei confronti della segretaria, non può essere
accusato di molestie sessuali sul lavoro, anche se la invita a cena e tenta di
baciarla.
Gennaio 1998. Le lacrime di una donna violentata possono
diventare un elemento che "inchioda" l'uomo che ha abusato di lei e
valere come elemento probatorio "idoneo a garantire la sincerità delle
dichiarazioni della parte offesa".
Giugno 1998. La guancia di una donna non è una "zona
erogena" ma baciarla senza il consenso dell'interessata ha "tutte le
caratteristiche dell'atto sessuale".
Febbraio
1999. Impossibile
commettere violenza carnale su una ragazza che indossa i jeans. Così la
cassazione assolve l’istruttore di scuola guida condannato per stupro in primo
e in secondo grado. Secondo la Cassazione la mancanza di segni di colluttazione
tra i due sarebbe la ulteriore prova che la ragazza non ha opposto resistenza,
tanto più che, dopo il rapporto, si era rimessa alla guida dell’autovettura
insieme al suo stupratore.
Aprile
1999. La Corte
afferma che violentare una donna incinta al settimo mese non configura una
circostanza aggravante del reato di violenza sessuale. E in più si afferma che
è anche possibile applicare al violentatore la diminuzione della pena minima
per attenuanti generiche perché il caso può anche essere ritenuto tra quelli
di "minore gravità".
Ottobre 1999. Sono sufficienti due violentatori per far
scattare l'aggravante della violenza sessuale compiuta dal branco.
Dicembre 1999. Non ha diritto a sconti di pena il violentatore
che non riesce a congiungersi carnalmente con la vittima per la resistenza che
questa gli oppone.
Febbraio 2001.
La Cassazione stabilisce che la "palpata" ai seni è violenza sessuale
al pari di tutti gli atti connotati da "repentinità" e imprevedibilità
posti in essere da chi intende, agendo all'improvviso, "vincere la
resistenza delle vittime". La condanna riguarda un impiegato di un istituto
tecnico che toccava le allieve.
Novembre
2001. I giudici
ribadiscono che la circostanza che una donna indossi i jeans non è da sola
sufficiente a escludere il reato di violenza sessuale, specie se la paura della
vittima di subire altre violenze da parte dell'assalitore determina la
possibilità di sfilare più facilmente i pantaloni.
Dicembre 2002. Il fatto che una donna sia
"disinvolta" e "disponibile all' approccio amicale non può
costituire motivo per concedere all'uomo che l'ha violentata l'attenuante e la
riduzione di pena prevista per i fatti di minore gravità".
Novembre 2005. Nel caso riguardante due uomini la Cassazione
sentenziò che la "palpatina" sui pantaloni di una persona configura
il reato di violenza sessuale se chi la riceve non è consenziente.
Febbraio
2006. La cassazione
decide che una quattordicenne non può aver subito violenza dal proprio patrigno
perché non “illibata” e perché – dato che ha avuto delle esperienze –
si ritiene in grado di dominare un rapporto del genere.
Aprile
2006. Se l'ambiente
nel quale viene commesso è degradato, il reato di stupro, anche se su minore,
è considerato meno grave. Così ha deciso la corte d'appello di Roma, che ha
concesso le attenuanti generiche, applicando anche uno sconto di pena, a due
imputati accusati di aver ripetutamente violentato una ragazzina prima e dopo il
compimento del suo quattordicesimo anno d'età.
Aprile
2006. La sentenza
della Terza Sezione penale della Cassazione decide che lo stupro di una
minorenne è meno grave se la ragazzina ha già avuto rapporti sessuali.
Maggio
2006. La Corte
d'Appello di Cagliari riduce la pena ad un uomo condannato di stupro perché il
reato commesso contro la moglie sarebbe "più lieve"."Il danno
psicologico di una aggressione subìta dal coniuge minore rispetto a quello
provocato da un estraneo".
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