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Il colle Palatino è uno dei luoghi più
importanti di Roma: qui, infatti,
"Romolo" ha fondato la città, quasi
tremila anni fa; e qui ci sono i monumentali
resti dei palazzi degli imperatori (non a
caso le parole palazzo, palace e palais
derivano dal nome latino del colle,
palatium). Per gli archeologi è un vero
paradiso!
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Tra le tante scoperte degli ultimi anni, è
eccezionale quella fatta dalla prof.ssa
Clementina Panella, dell'Università di Roma
I "La Sapienza", che nel 2001 ha iniziato
uno scavo alle pendici sud-orientali del
Palatino (pallino rosso nella foto):
per intenderci, davanti all'Arco
di Costantino, all'inizio della via
sacra, strada che fino al marzo del 2008
tutti i turisti percorrevano per entrare nel
Foro Romano.
Gli scavi hanno dato tante informazioni
importanti, ma è del 2005 la scoperta più
sorprendente. A circa 4 metri di profondità,
in un sottoscala, gli archeologi hanno
trovato una piccola fossa scavata in un
pavimento di terra battuta (a),
al cui |
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interno c'erano undici oggetti, identificati
come i resti delle insegne di un imperatore:
le parti di tre scettri (sceptra), le
punte di quattro lance da parata (hastae),
le punte di tre lance portastendardo (vexilla).
Questi oggetti erano originariamente avvolti
nelle stoffe di seta e lino degli stendardi
e protetti da astucci in legno di pioppo, ma
di tutto questo restano solo frammenti.
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a
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b
c |
b
- Scettro piccolo in ferro, oriscalco (lega
di rame e zinco) e legno dorato, con sfera
di vetro verde scuro (h 30 cm)
c
- Punta di ferro a due alette di un
portastendardo rettangolare |
Questo ritrovamento è importante per due
motivi: è il primo, e unico, esempio di
insegne imperiali rinvenuto; è possibile
identificarne il 'proprietario'.
Fino al 2005 l'aspetto delle insegne
imperiali era noto solo in forma indiretta,
grazie a monete, bassorilievi, gemme, avori,
opere pittoriche. Gli oggetti trovati ai
piedi del Palatino,
invece, sono reali: gli scettri sono stati
impugnati da un imperatore in carne e ossa,
e le lance da parata e gli stendardi lo
hanno circondato nelle occasioni pubbliche e
cerimoniali.
Ma non basta: a questo imperatore è
possibile dare un nome. Tutto fa pensare,
infatti, che le insegne sono finite nella
fossa volutamente, cioè sono state nascoste.
Quando? L'analisi degli strati archeologici
intorno alla fossa indica che questo
occultamento si è verificato entro gli inizi
del IV secolo. Perché? Probabilmente per evitare che
finissero in mani 'nemiche', ostili. Queste,
e altre considerazioni, fanno collegare le
insegne a Massenzio, sconfitto e ucciso
nella battaglia di Ponte Milvio (312) da
Costantino: le insegne furono prese dal palazzo imperiale
sul Palatino, dove dovevano essere
custodite, e messe al sicuro in una fossa ai
piedi del colle, forse proprio su ordine
dello stesso Massenzio prima della
battaglia.
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