Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Giulia Grassi

 
LE INSEGNE DEL COMANDO
 

Sulle "insegne imperiali" ritrovate dalla prof.ssa Panella nel 2005 alle pendici sud-orientali del Palatino, e appartenute probabilmente a Massenzio
Le foto sono di Maurizio Necci


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Il colle Palatino è uno dei luoghi più importanti di Roma: qui, infatti, "Romolo" ha fondato la città, quasi tremila anni fa; e qui ci sono i monumentali resti dei palazzi degli imperatori (non a caso le parole palazzo, palace e palais derivano dal nome latino del colle, palatium). Per gli archeologi è un vero paradiso!
 
Tra le tante scoperte degli ultimi anni, è eccezionale quella fatta dalla prof.ssa Clementina Panella, dell'Università di Roma I "La Sapienza", che nel 2001 ha iniziato uno scavo alle pendici sud-orientali del Palatino (pallino rosso nella foto): per intenderci, davanti all'Arco di Costantino, all'inizio della via sacra, strada che fino al marzo del 2008 tutti i turisti percorrevano per entrare nel Foro Romano.
 
Gli scavi hanno dato tante informazioni importanti, ma è del 2005 la scoperta più sorprendente. A circa 4 metri di profondità, in un sottoscala, gli archeologi hanno trovato una piccola fossa scavata in un pavimento di terra battuta (
a), al cui
interno c'erano undici oggetti, identificati come i resti delle insegne di un imperatore: le parti di tre scettri (sceptra), le punte di quattro lance da parata (hastae), le punte di tre lance portastendardo (vexilla).
Questi oggetti erano originariamente avvolti nelle stoffe di seta e lino degli stendardi e protetti da astucci in legno di pioppo, ma di tutto questo restano solo frammenti.

a Foto di Maurizio Necci    Foto di Maurizio Neccib         Foto di Maurizio Necci c

b - Scettro piccolo in ferro, oriscalco (lega di rame e zinco) e legno dorato, con sfera
di vetro verde scuro (h 30 cm)

c
- Punta di ferro a due alette di un portastendardo rettangolare


Questo ritrovamento è importante per due motivi: è il primo, e unico, esempio di insegne imperiali rinvenuto; è possibile identificarne il 'proprietario'.
Fino al 2005 l'aspetto delle insegne imperiali era noto solo in forma indiretta, grazie a monete, bassorilievi, gemme, avori, opere pittoriche. Gli oggetti trovati ai piedi del Palatino, invece, sono reali: gli scettri sono stati impugnati da un imperatore in carne e ossa, e le lance da parata e gli stendardi lo hanno circondato nelle occasioni pubbliche e cerimoniali.
Ma non basta: a questo imperatore è possibile dare un nome. Tutto fa pensare, infatti, che le insegne sono finite nella fossa volutamente, cioè sono state nascoste. Quando? L'analisi degli strati archeologici intorno alla fossa indica che questo occultamento si è verificato entro gli inizi del IV secolo. Perché? Probabilmente per evitare che finissero in mani 'nemiche', ostili. Queste, e altre considerazioni, fanno collegare le insegne a Massenzio, sconfitto e ucciso nella battaglia di Ponte Milvio (312) da Costantino: le insegne furono prese dal palazzo imperiale sul Palatino, dove dovevano essere custodite, e messe al sicuro in una fossa ai piedi del colle, forse proprio su ordine dello stesso Massenzio prima della battaglia.
 

 

 

 

 

 

 

 

 








 

 

 

 

   

La Battaglia di Ponte Milvio secondo Piero della Francesca
Arezzo, chiesa di San Francesco - Cappella Bacci (entro 1466)

La Battaglia di Ponte Milvio secondo Giulio Romano
Palazzo Apostolico Vaticano - Appartamenti Papali (1520-1524)

 
 
Le insegne di Massenzio ci riportano quindi a un momento terribile e caotico della vita di Roma e dell'impero, e a un secolo cruciale, che segna il passaggio a una nuova religione, il cristianesimo, e a una nuova visione del mondo. E ce lo fanno vivere 'in presa diretta'.
Dal 2007 questa meraviglia è conservata nel Museo Archeologico Romano - Palazzo Massimo a Roma. Un tesoro conservato in un museo straordinario, meno conosciuto di quello che merita. Ricordatevene, quando verrete a Roma.