Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma 

 
 
 

 
TORNA AL TESTO
 
Giulia Grassi
 

Piazza Navona


 


ANTONIO TEMPESTA, Pianta di Roma, 1593

 
Piazza Navona ha assunto il suo aspetto attuale nel XVII secolo, grazie a Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini (vedi Una piazza per i Pamphilj). Ma la sua storia è molto più antica. Comincia con l'imperatore Domiziano, che dopo il disastroso incendio dell'80 fa costruire un stadio destinato alla celebrazione del  Certamen Capitolino Iovi (una gara musicale, equestre e ginnica istituita nell’86). È l'unico esempio di stadio in muratura al di fuori della Grecia e del mondo orientale: lungo 275 metri e largo 106, aveva un'arena circondata da gradinate che contenevano circa 30000 spettatori. Proprio dai giochi nascerebbe il nome della piazza, che con la sua forma ricalca quella dello stadio antico: in agone > nagone > navone > navona. I resti di un tratto del lato curvo dello stadio sono in Piazza di Tor Sanguigna, circa 3,50 m. al di sotto della strada attuale.

Nel V secolo lo stadio, come testimonia un cronista, è ancora in buone condizioni. Ma nei secoli successivi i crolli e le inondazioni fanno rialzare il livello dell’antica arena di alcuni metri rispetto alle strade circostanti e l’edificio diventa un grande spazio abbandonato, circondato dalle gradinate in rovina. Sulle rovine vengono costruite tre chiesette (come quella dedicata a Sant’Agnese, nell’VIII secolo), che hanno la facciata verso le strade esterne. Dal XIII secolo sulle rovine sorgono case e torri, e poi palazzi; nel rinascimento si demolisce quello che resta dello stadio. 

Nel 1477 Sisto IV trasferisce qui il mercato che si teneva alle pendici del Campidoglio
. E sempre dal XV secolo
la piazza diventa il luogo dove celebrare feste pubbliche, sia religiose sia profane, che coinvolgono un gran numero di persone: è la piazza delle celebrazioni di massa. Qui, ad esempio, si svolgevano alcune delle manifestazioni del Carnevale, e coreografie spettacolari come “tornei” e “giostre”.
Dal
1652 al 1865 qui si è tenuto un singolare spettacolo estivo, il "lago", attribuito di recente a un’idea di Bernini. I sabati e le domeniche di agosto gli scarichi delle fontane venivano chiusi fino a che l’acqua traboccava, così da formare un lago dove i nobili, con le loro carrozze variamente addobbate o costruite appositamente a forma di barca con tanto di vela, si divertivano a scorrazzare.