Nel
corso della sua vita
Leonardo ha annotato
minuziosamente su taccuini e codici tutte le
osservazioni e le riflessioni che suscitavano i suoi
studi (di botanica, ottica, anatomia, geologia,
fisica, meccanica, ecc), accompagnandole con schizzi e
disegni. Ci sono arrivati circa 4.000 fogli da lui
annotati e disegnati, oggi raccolti in codici
conservati nelle biblioteche di mezzo mondo; ma gli
studiosi hanno calcolato che Leonardo ne avrebbe
riempiti circa 20.000 (equivalenti a 68 libri di
300 pagine ciascuno). Tutto materiale andato
disperso dopo la sua morte.
Leonardo è considerato un grande inventore.
Nei suoi disegni sono stati individuati i
'prototipi' del sottomarino, del deltaplano, del
paracadute, dell'elicottero, del carro armato...
Macchine all'avanguardia per i suoi tempi, che
Leonardo è riuscito solo a immaginare: secondo
alcuni perché non disponeva di una tecnologia
adeguata per farle funzionare (ad esempio, non aveva
la benzina), secondo altri perché in fondo è stato
un genio inconcludente e dispersivo, come già
annotava il biografo Giorgio Vasari (Adunque,
veramente mirabile e celeste fu Lionardo, [...]. E
massime nella erudizione e principii delle lettere,
nelle quali egli avrebbe fatto profitto grande, se
egli non fusse stato tanto vario et instabile.
Percioché egli si mise a imparare molte cose e,
cominciate, poi l'abbandonava.1565).
In ogni caso, c'è un elemento
assoluto di novità nei suoi
studi in questo settore: Leonardo aveva
capito che era possibile realizzare un
numero infinito di macchine usando,
però, un numero finito, limitato, di
meccanismi, assemblati di volta in volta
in modo diverso, e che lui chiamava
elementi macchinali. Da questo punto
di vista, è stato veramente un
anticipatore rispetto ai suoi
contemporanei.
Tra le tante invenzioni anticipatrici
attribuite al genio toscano fino a
qualche anno fa c'era anche
l'automobile. Così veniva interpretato
un disegno conservato nel
Codice Atlantico (Milano), il folio
812r, che rappresenta un carro con
ruote, ingranaggi a molle e uno sterzo a
timone (foto a destra). È datato al
1478 circa e quindi è stato realizzato
quando Leonardo aveva ventisei anni.
In base al disegno sono stati elaborati
una serie di modelli in legno e metallo
di questo 'carro semovente', esposti in
vari musei: il primo è del 1939,
l'ultimo del 2004.
Modello in legno e metallo
(h. 58 cm, larg.
104 cm, lung. 124 cm) di R. A.
Guatelli (1953)
(Museo Leonardiano di Vinci)
Modello funzionante in
metallo e legno
ideato nel 2004
(Museo della Scienza di
Firenze & Leonardo3)
Ma
si tratta veramente di un'automobile? Molti ne erano
convinti, altri avevano dei dubbi. Oggi viene
accettata l'idea che si tratti,
in realtà, del progetto di una macchina
teatrale, di un dispositivo per
realizzare degli 'effetti speciali', e
in grado di effettuare brevi movimenti:
un carrello per spostare scenografie o
portare in scena mostri e simili. Del
resto sappiamo che, tra le tante
attività, Leonardo ha svolto anche
quella di regista e scenografo,
allestendo spettacoli memorabili, in
particolare alla corte di Ludovico il
Moro a Milano (1482-1499). Un'attività
nella quale poteva mettere in atto sia
la sua fantasia creativa sia la sua
abilità di progettista di macchine e
apparati.
Il più famoso di questi spettacoli
milanesi è la Festa del Paradiso,
allestita da
Leonardo per le nozze di Isabella
d'Aragona con Gian Galeazzo Sforza.
(dallo sceneggiato
televisivo Leonardo,
1971, regia di Renato
Castellani)
Un piccolo mistero svelato, perciò, che accresce
l'ammirazione per la personalità
multiforme di questo genio del
Rinascimento che, nei suoi scritti,
annotava "voglio far miraculi".