SCUDIT, SCUOLA D'ITALIANO ROMA, PRESENTA MATDID, MATERIALI DIDATTICI DI ITALIANO PER STRANIERI A CURA DI ROBERTO TARTAGLIONE E GIULIA GRASSI


 

Materiale: n. 232 -  Data: 16.05.2010  - Livello: intermedio 1 (B1)
Autore: Roberto Tartaglione

 

PROFUMO DIVINO

 

Un prodotto italiano che non perde mai il suo fascino: il vino
Link: Qualche aggettivo... vinoso; Vino e canzoni; e un po' di storia. arte e di cultura in Bacco, tabacco e Venere
Esercizi
con soluzione

 

 


I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.

Matdid dal 2015 a oggi

Matdid dal 2011 al 2015

Matdid dal 2007 al 2010

Matdid dal 1999 al 2006


 

Vi ricordiamo che Matdid si autofinanzia
attraverso i click sulle pubblicità come quella qui sotto
o attraverso le donazioni in
http://www.scudit.net/donazionematdid.htm

 
 

Quando l'Italia era ancora in bianco e nero e gli italiani viaggiavano con la Fiat 500, i soldi erano pochini, ma a casa, sulla tavola, una bottiglia di vino non mancava mai.
Certo non si trattava un vino doc o un vino docg: la bottiglia non aveva un'etichetta con scritto nome, produttore, gradazione e piatti da abbinare. Il vino era solo vino bianco o vino rosso.
Si andava dal vinaio all'osteria con una bottiglia vuota e si comprava  il vino sfuso: un litro di bianco o un litro di rosso. 
L'osteria, a quei tempi, era un localaccio, con qualche tavolo di marmo, tre o quattro vecchietti mezzi ubriachi che chiacchieravano e giocavano a carte, un bancone e i grandi contenitori del vino sfuso, con un rubinetto per prenderlo. Qualche volta nello stesso locale si poteva comprare anche l'olio e allora sulla porta c'era scritto VINI E OLI. 

A quei tempi mangiare senza un po' di vino a tavola sarebbe stato impossibile.
Se un ospite a pranzo diceva "vorrei un po' d'acqua", subito qualcuno rispondeva "L'acqua serve per lavarsi le mani!" e gli riempiva il bicchiere di vino.
Se una donna aspettava un bambino doveva bere il vino perché "fa latte".
Se un bambino era un po' pallido, invece,  immediatamente la mamma gli dava due dita di vino rosso da bere perché "fa sangue".
E poi si sa, il vino fa bene al cuore, alla circolazione del sangue, contro l'influenza, combatte il raffreddore e la depressione. 

Negli ultimi venti anni però le cose sono un po' cambiate: anche gli italiani, come gli stranieri, hanno imparato a scegliere vini di qualità, frequentano le enoteche (enoteca in italiano è parola molto nuova, solo trent'anni fa non esisteva), bevono vini imbottigliati e bevono anche il vino fuori pasto (cosa questa che una volta avrebbero fatto solo gli alcolisti).
E spesso i giovani, che bevono alcolici e superalcolici nei pub, nelle discoteche o nei bar,a tavola invece bevono solo acqua: o tempora, o mores!