Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma

 
 

Giulia Grassi

  
LE SCULTURE ANTICHE DI PALAZZO TORLONIA
ALLA LUNGARA

  

Una storia italiana: le vicende tragicomiche della più importante collezione privata di sculture antiche
 
 

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"La più importante collezione privata d'arte antica del mondo": così molti esperti definiscono la raccolta di sculture greche e romane voluta nel XIX secolo da Giovanni e Alessandro Torlonia. 
620 tra
statue, busti, ritratti, sarcofagi, rilievi, elementi decorativi, con capolavori come l'Hestia Giustiniani e l'Atleta di Mirone, collocate nel Palazzo Torlonia alla Lungara, in Trastevere.

Le opere in parte erano state acquistate: le grandi famiglie romane, tutte indebitate con i Torlonia, spesso saldavano i debiti svendendo le loro collezioni d’arte. Così sono passate di mano le collezioni dei Caetani-Ruspoli, Carpi, Cesarini, Giustiniani (ben 115 sculture, in pratica l’intera raccolta) e di Bartolomeo Cavaceppi. 
Ma per lo più provenivano dagli scavi archeologici(!) effettuati nei terreni di proprietà della famiglia, che erano vastissimi. In particolare venne saccheggiata
la "Villa dei Quintili" sull'Appia antica, la più grande villa del suburbio romano, che lo Stato Italiano ha acquistato solo nel 1985. Era conosciuta come "Statuario", per la ricchezza delle opere d'arte, o anche come "Roma Vecchia", perché era talmente grande che le rovine monumentali richiamavano un'antica città.
 
Molti volevano visitare la collezione, ma i Torlonia ammettevano solo chi apparteneva alla nobiltà. Pensate che il grande archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli nel 1947, quand'era Direttore generale delle Antichità e delle Arti, per visitare il museo si è
addirittura travestito da spazzino. E non è stato
l'unico a fare follie per riuscire ad entrare!
 
          

Foto di G, Primoli (1898) dell'interno del palazzo: visitatori e statue

 
Oggi questa raccolta di meraviglie è una collezione fantasma. Fin dal 1948 il palazzo è stato sottoposto a vincolo (tutto doveva rimanere com'era fino a quel momento), ma circa quaranta anni fa il principe Alessandro ottiene l'autorizzazione a restaurare un tetto e, con l'occasione, "restaura" anche le sale interne, che diventano 93 miniappartamenti: le sculture vengono imballate e trasferite altrove. 
Da quel momento è cominciata una vera guerra legale tra lo Stato italiano e il principe Alessandro. Un magistrato ha perfino sequestrato palazzo e collezione, ma inutilmente. Nel 2002 è stata presentata una proposta di legge per l'acquisizione della collezione. A tutt'oggi non è possibile ammirare questa raccolta, veramente unica, di meraviglie...