Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Roberto Tartaglione

 
IL TASSO DEL TASSO
BARBASSO

 
 

 Un testo di Achille Campanile con gustosi giochi di parole. Corredato da esercizi con soluzione e dal link Il Tasso furioso

 
Livello
avanzato


 
(Oggi ci sono le elezioni. Nei momenti importanti due sono le possibilità di scelta: appassionarsi agli eventi e partecipare all'azione, oppure estraniarsi da tutto e parlare d'altro.
Noi oggi abbiamo scelto di parlare del "Tasso del tasso barbasso". I lettori più arguti capiranno il perché. Ma fra un paio di settimane, "a bocce ferme"... torneremo sull'argomento, non illudetevi!)

Per rendere meno complicata la lettura di "La quercia del tasso", un divertente racconto di Achille Campanile, proponiamo per prima cosa ai lettori stranieri qualche immagine relativa ai protagonisti della storia, cosicché sia chiaro quello di cui stiamo parlando:

 
 


Torquato Tasso
poeta italiano
del XVI secolo


Bernardo Tasso
(padre di Torquato
e poeta anche lui)


Tasso
animale della famiglia dei plantigradi...
degli orsi insomma


Quercia
l'albero più nobile,
principe delle piante


Guercia
donna con un solo
occhio buono


Tasso delle Alpi
pianta sempreverde

della famiglia delle conifere


Tasso barbasso
pianta detta pure "Verbasco"

 

   

 

  Quell'antico tronco d'albero che si vede ancor oggi sul Gianicolo a Roma, secco, morto, corroso e ormai quasi informe, tenuto su da un muricciolo dentro il quale è stato murato acciocché non cada o non possa farsene legna da ardere, si chiama la quercia del Tasso perché, avverte una lapide, Torquato Tasso andava a sedervisi sotto, quand'essa era frondosa.
Anche a quei tempi la chiamavano così.
Fin qui niente di nuovo. Lo sanno tutti e lo dicono le guide.

Meno noto è che, poco lungi da essa, c'era, ai tempi del grande e infelice poeta, un'altra quercia fra le cui radici abitava uno di quegli animaletti del genere dei plantigradi, detti tassi.
Un caso.

Ma a cagione di esso si parlava della quercia del Tasso con la "t" maiuscola e della quercia del tasso con la "t" minuscola. In verità c'era anche un tasso nella quercia del Tasso e questo animaletto, per distinguerlo dall'altro, lo chiamavano il tasso della quercia del Tasso.
Alcuni credevano che appartenesse al poeta, perciò lo chiamavano "il tasso del Tasso"; e l'albero era detto "la quercia del tasso del Tasso" da alcuni, e "la quercia del Tasso del tasso" da altri.

Siccome c'era un altro Tasso (Bernardo, padre di Torquato, poeta anch'egli), il quale andava a mettersi sotto un olmo, il popolino diceva: "È il Tasso dell'olmo o il Tasso della quercia?".
Così poi, quando si sentiva dire "il Tasso della quercia" qualcuno domandava: "Di quale quercia?".
"Della quercia del Tasso."
E dell'animaletto di cui sopra, ch'era stato donato al poeta in omaggio al suo nome, si disse: "il tasso del Tasso della quercia del Tasso".

Poi c'era la guercia del Tasso: una poverina con un occhio storto, che s'era dedicata al poeta e perciò era detta "la guercia del Tasso della quercia", per distinguerla da un'altra guercia che s'era dedicata al Tasso dell'olmo (perché c'era un grande antagonismo fra i due).
Ella andava a sedersi sotto una quercia poco distante da quella del suo principale e perciò detta: "la quercia della guercia del Tasso"; mentre quella del Tasso era detta: "la quercia del Tasso della guercia": qualche volta si vide anche la guercia del Tasso sotto la quercia del Tasso.
Qualcuno più brevemente diceva: "la quercia della guercia" o "la guercia della quercia". Poi, sapete com'è la gente, si parlò anche del Tasso della guercia della quercia; e, quando lui si metteva sotto l'albero di lei, si alluse al Tasso della quercia della guercia.

Ora voi vorrete sapere se anche nella quercia della guercia vivesse uno di quegli animaletti detti tassi.
Viveva.

E lo chiamarono: "il tasso della quercia della guercia del Tasso", mentre l'albero era detto: "la quercia del tasso della guercia del Tasso" e lei: "la guercia del Tasso della quercia del tasso".

Successivamente Torquato cambiò albero: si trasferì (capriccio di poeta) sotto un tasso (albero delle Alpi), che per un certo tempo fu detto: "il tasso del Tasso".

Anche il piccolo quadrupede del genere degli orsi lo seguì fedelmente, e durante il tempo in cui essi stettero sotto il nuovo albero, l'animaletto venne indicato come: "il tasso del tasso del Tasso".

Quanto a Bernardo, non potendo trasferirsi all'ombra d'un tasso perché non ce n'erano a portata di mano, si spostò accanto a un tasso barbasso (nota pianta, detta pure verbasco), che fu chiamato da allora: "il tasso barbasso del Tasso"; e Bernardo fu chiamato: "il Tasso del tasso barbasso", per distinguerlo dal Tasso del tasso.
Quanto al piccolo tasso di Bernardo, questi lo volle con sé, quindi da allora quell'animaletto fu indicato da alcuni come: il tasso del Tasso del tasso barbasso, per distinguerlo dal tasso del Tasso del tasso; da altri come il tasso del tasso barbasso del Tasso, per distinguerlo dal tasso del tasso del Tasso.

Il comune di Roma voleva che i due poeti pagassero qualcosa per la sosta delle bestiole sotto gli alberi, ma fu difficile stabilire il tasso da pagare; cioè il tasso del tasso del tasso del Tasso e il tasso del tasso del tasso barbasso del Tasso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 
ESERCIZIO N. 1: Scegliere la forma "alterata" opportuna
 
1. Un piccolo albero è  un alberotto         un alberello         un alberucolo 

2. Un cattivo poeta è   un poetino           un poetetto           un poetastro

3. Un orso piccolo (anche il pupazzo per bambini) è  un orsino       un orsuccio      un orsacchiotto

4. La mano di un bambino è     una manetta    una manuccia     una manastra

5. Un piccolo porto è       un porticciolo        un porticino            un portino

6. Un cattivo avvocato è      un avvocatino        un avvocatastro        un avvocaticchio

7. Una persona con la testa dura è     un testino     un testone       un testastro

8. Un uomo di poco valore è      un omino      un omastro      un ominicchio

9. Un libro di poco valore è      un librino         un libercolo         un libraccio

10. Una persona di talento può essere definita     un genino        un genione  
un geniaccio

11. Una uomo un po' grossolano o volgare si dice che è     volgarino       volgaretto     volgarotto

12. Un carattere un po' anarchico si definisce     anarchichetto         anarchicotto           anarcoide

13. Un carattere appuntito e aggressivo si definisce  un caratterone un carattericchio  un caratterino

14. Un colore simile a quello dell'oliva è un colore   olivastro      oliviesco     olivietto

15. Della gente poco per bene si definisce     gentastra       gentaglia       gentina
 

 

 

 
ESERCIZIO N. 2: Scegliere la congiunzione opportuna
 
1. Quel politico parla di abbassare le tasse  acciocché   dopodiché   senza che  la gente lo voti alle prossime elezioni 

2. Qualora      Se      Dove non venga dovremo sostituirlo 

3. È venuto a trovarmi  anche se     malgrado     sebbene      aveva pochissimo tempo libero 

4. Si comportava  affinché      cosicché      come se  fosse nervoso o avesse qualcosa da nascondere

5. È andato via   dopo che    prima che    anche se   lo incontrassi

6. Dopo che        Tuttavia        Purché   gli ho detto queste cose lui si è molto offeso 

7. Sono arrivato in anticipo all'appuntamento    
cosicché       acciocché     poiché   nell'attesa sono andato a prendere un caffè al bar

8. Ho detto sempre che non avrei usato la violenza     salvo che       perché   dato che    non  fossi stato costretto 

9. Non ho niente in contrario a  uscire con voi    anche se     a patto che      giacché non decidiate di andare allo stadio a vedere la partita 

10. Accetterò quel lavoro   
perché           purché        poiché  mi convincano che si tratta di un lavoro onesto

11. Dal momento che  Perché  Prima che non ho altre alternative, mi resta solo una cosa da fare
 

 

 

 
ESERCIZIO N. 3: Scegliere la forma verbale opportuna
 
1. Facendo sport così pericolosi magari un giorno  si facesse   si farà   si farebbe male e allora non so proprio come farà a occuparsi della sua famiglia! 

2. Mi ha regalato una stecca di sigarette perché io fumo      fumi      fumerei  molto

3. Non lo avrei mai creduto se non me lo  dicesti     dicessi     avessi detto     tu 

4. Anche se  sia      fossi      sarei  ricco, non comprerei mai quella macchina

5. Anche se   faccia    fa    farebbe   freddo, è una giornata bellissima

6. Nella tua situazione non so se     mi comportassi       mi comporterei      mi comporti come te

7. Parlerò in modo semplice e chiaro perché tutti     capiscono        capiscano         capirebbero 

8. Quand'anche mi     chiedevi       chiederesti       chiedessi        scusa non cambierei di una virgola l'opinione che mi sono fatto di te

9. Devo ammettere che tu, pur      avendo      avente       avuto         dei validissimi motivi per arrabbiarti, hai mantenuto una calma davvero esemplare  

10. Un giorno mi vendicherò di lui,       sia         sarebbe        fosse      pure l'ultima cosa che faccio!