Il brigadiere è
davanti alla macchina da scrivere. L’interrogato, seduto davanti a
lui, risponde alle domande un po’ balbettando, ma attento a dire tutto
quel che ha da dire nel modo più preciso e senza una parola di troppo.
“Stamattina
presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei
fiaschi di vino dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo
a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di sopra era stata
scassinata”.
Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele
trascrizione:
“Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei
locali dello scantinato per eseguire l’avviamento dell’impianto
termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un
quantitativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retrostante al
recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di aver
effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di
consumarlo durante il pasto pomeridiano, non essendo a conoscenza
dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante”.
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