Come scrivono gli italiani: antologia tragicomica di un'esperienza Facebook
Il
patè d'animo : da un libro
di Guido Quaranta, esercizio di correzione di errori linguistici
(autentici) commessi da politici italiani. Necessariamente con soluzione
Livello avanzato
Aria di Natale: in questa lettura pre-natalizia parleremo, in tutto relax, solo
di una nostra "avventura linguistica".
Per un paio di mesi, infatti, abbiamo perso tempo (forse troppo
tempo?) navigando in alcuni Siti Internet berlusconiani, fra le
pagine Facebook dei fans del nostro Presidente del Consiglio e
fra i fans dei suoi giornali e dei suoi giornalisti più fedeli.
Naturalmente coperti da nick improbabili (fake, come dicono gli
esperti di Facebook) abbiamo provocato i nostri interlocutori su
questioni politiche: ma soprattutto abbiamo frugato nelle loro
abilità linguistiche.
I risultati, se non sono proprio sorprendenti, sono comunque
almeno esilaranti.
Tralasciamo di
parlare qui degli errori di ortografia, così frequenti da
confondere perfino le nostre più consolidate certezze
grammaticali:
- UN scritto regolarmente con apostrofo davanti a nome
maschile in vocale
- UN PO' scritto quasi sempre con l’accento
- tutti i monosillabi come STA, VA, FA, QUI
ecc. invariabilmente scritti con accento. E tralasciamo anche
costruzioni sintattiche così contorte da rendere la
comunicazione di un pensiero più adatta a una seduta
psicanalitica che a una conversazione politica.
Gli sfondoni che ci
hanno divertito di più sono quelli legati al lessico
pseudo-intellettuale e giornalistico o comunque a quel linguaggio
che in passato suonava elitario e oggi la televisione ha reso
popolare.
Una gentile donzella per esempio, dopo che io l'avevo provocata
un po', sosteneva che i neutroni del mio cervello
non sono del tutto a posto. Quello che io andavo raccontando
erano infatti secondo lei solo dei belli aforismi.
Un fanatico berlusconiano invece, infastidito dai miei post,
mi ha minacciato: “O la smetti di scrivere queste cose o ti
segnalo ai curatori della pagina per farti cancellare il nick.
Non scherzo: ti do un out out”
Con più moderazione un tipo sosteneva invece che i giornalisti
dovrebbero rispettare il codice d’ontologico: quando
gli ho fatto notare che non vedevo il nesso fra questo ramo
della metafisica e il giornalismo, mi ha detto che raggiravo
il problema.
Un leghista "duro e puro" se l’è presa invece con
gli immigrati ricordando che i carceri sono pieni di
extracomunitari. E quando io ho criticato il suo modo di pensare
mi ha allora accusato di essermi eletto a paladino degli
africani.
“Capiti proprio a
doc” mi ha scritto poi un altro appena sono intervenuto
nella conversazione.
E dopo avermi insultato parecchio, ha dichiarato di essere
pronto a rincalare la dose degli insulti.
Senza scomodare la lingua, ma solo la storia, è anche da citare
quel tale che dava la colpa di tutti i mali dell'Italia di oggi
ai “governi comunisti della prima repubblica”.
Quando gli ho detto che in Italia i comunisti non hanno mai
governato e che anzi in tutta la Prima Repubblica non c’è mai
stato neanche un ministro comunista ci è rimasto malissimo ed
è stato zitto per un po’.
Un’oretta dopo (dopo aver consultato wikipedia
immagino) è tornato euforico scrivendo tutto in maiuscole “IGNORANTEEEE!!!
STUDIA LA STORIA!!! MINISTRI COMUNISTI NELLA PRIMA REPUBBLICA CE
NE SONO STATI!!! GOVERNO BONOMI 1943!!!”
Senza
scomodare la storia stavolta, ma la geografia, vale anche la
pena citare un altro episodio.
Avevo parlato male di un certo Sallusti, direttore del
quotidiano "Il Giornale" di proprietà della famiglia
Berlusconi.
Un tale mi scrive “Tu ne parli male, ma lui non solo è bravo
ma è famoso in tutto il mondo. Infatti ha vinto proprio ieri un
prestigioso premio internazionale di giornalismo
all’estero”.
Incuriosito
- e ammetto, molto meravigliato - sono andato a informarmi. Il prestigioso premio era stato
organizzato da membri del Governo Berlusconi (Premio Balena
Bianca). Quanto all’internazionalità dipendeva dal fatto che
il premio era stato consegnato al giornalista a Saint Vincent,
che nonostante il nome proprio all’estero non è.
Più divertente
quando, fingendoci di estrema destra, abbiamo scritto frasi lunghe e
contorte, apparentemente filo-governative, ma, se capite e interpretate,
totalmente contrarie a Berlusconi e ai Berlusconiani. Queste frasi
riscuotevano grande successo.
Una per tutte: <Quando molti pseudo-intellettuali di sinistra tacciano gli
appartenenti alla destra di ignoranza, analfabetismo, scarsi riferimenti
culturali e inconsistenza argomentativa, dimenticano che se volessimo
accettare una definizione così antropologicamente settaria della
realtà italiana, comunque non sarebbe questo un argomento valido per
dimostrare che invece a sinistra il livello culturale sia mediamente
più alto, cosa che potrebbe essere invece con estrema facilità
dimostrata con altri argomenti. La spocchia e l'atteggiamento di
superiorità di quelli di sinistra mi sembra quindi solo una
conseguenza di questa innegabile realtà.>
Mai avuto tante approvazioni dai berluscones come dopo questa
frase: erano tutti tutti d’accordo con me.
E noi (stavolta citando un errore fatto da uno studente straniero molto
simpatico) non potevamo far altro che ridere: ridere a crepapalle.
Anche se poi da ridere c'è ben poco...
QUALCHE
NOTA
Nel cervello ci sono - almeno qualche volta - i neuroni e non i neutroni.
Si
dice begli aforismi e non belli aforismi. Aut
aut è latino e si scrive aut aut. Out out
è un inglese... e non si scrive!
Il
codice deontologico dei giornalisti è il regolamento
etico a cui tutti si dvrebbero attenere. L'ontologia è invece un ramo della filosofia.
Un
problema si può forse aggirare: gli giro intorno cioè per non
affrontarlo. Raggirare significa invece prendere in giro,ingannare:
posso raggirare una persona facendole credere qualcosa di falso
per poi imbrogliarla o truffarla. Ma difficilmente riusciremo a raggirare
un problema assai poco disponibile a farsi prendere in giro.
Il
carcere ha come plurale le carceri. I carceri
è un errore, commesso peraltro di recente in una intervista anche dal
nostro Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini.
Una persona che difende una minoranza si erge a paladino
di questa minoranza. Quindi il verbo è ergersi a paladino.
Nessuno potrebbe essersi eletto a paladino da solo, anche perché le
elezioni... prevedono una certa partecipazione di elettori.
Capitare ad hoc significa capitare al momento opportuno. Doc
invece è la denominazione di origine controllata dei vini
buoni. Capitare a doc non esiste, ma forse è un complimento.
Rincarare
la dose significa aumentarla. Rincalare... semplicemente
non c'è, ma "calare" significa esattamente il contrario di aumentare.
Nel 1943 in Italia c'era ancora la monarchia. Il Comitato di
Liberazione Nazionale, composto da tutte le forze antifasciste, dopo
la fuga di Mussolini in nord Italia, mette in piedi un governo di
emergenza al quale partecipano anche i comunisti.
Niente a che vedere con la Prima Repubblica. Saint
Vincent è una bella città della Val d'Aosta.
Italianissima.
Quando si ride tanto si dice ridere a crepapelle, da far
esplodere la pelle.