|
|
PARTE
PRIMA - LA SITUAZIONE
I partiti italiani, come si
sa, sono numerosissimi.
Elenchiamo qui solo i più grandi, divisi per coalizioni: la coalizione
di governo di centrosinistra (chiamata "Unione") e quella di opposizione
di centrodestra (chiamata "Casa delle Libertà").
PRINCIPALI PARTITI DI
GOVERNO: UNIONE (CENTROSINISTRA) |
|
Partito Democratico
Nato alla fine del 2007, questo
partito è composto da DS (Democratici di Sinistra) e Margherita (partito centrista). Sono due forze riformiste che
con questa fusione sperano di diventare il punto di riferimento
dei "progressisti italiani", un po' come i democratici
americani. La sua forza elettorale è intorno al 30%. Il segretario del PD è
Walter Veltroni.
|
|
|
Rifondazione Comunista
È uno dei partiti nati dallo
scioglimento del vecchio Partito Comunista Italiano. Le sue posizioni sono di "sinistra radicale" e il
segretario del partito è Franco Giordano anche se il vero
leader è Fausto Bertinotti, attualmente Presidente della
Camera. La sua forza elettorale è intorno al 6-7%
|
|
Rosa nel Pugno
Unisce i
Socialdemocratici (con
segretario Boselli) e i Radicali (che fanno riferimento al
leader Marco Pannella). Si tratta di formazioni decisamente laiche (favorevoli a
eutanasia, matrimoni gay ecc) e liberali. Insieme possono contare su circa il 2-3% dei voti. |
|
|
Comunisti Italiani
Ideologicamente molto simili a
Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani si sono divisi
alcuni anni fa da questo partito per divergenze di atteggiamento
verso il governo. Il leader di questo partito è Oliviero Diliberto. Il suo bacino elettorale si aggira intorno al 2-3% dei voti.
|
|
Italia dei Valori
Questo partito nasce intorno alla
figura dell'ex magistrato Antonio di Pietro, l'uomo che nei
primi anni Novanta, con le sue indagini sulla corruzione
politica, aveva dato inizio alla stagione chiamata "Mani
Pulite". Non si può certo definire un partito "di
sinistra" e la sua bandiera è la legalità. Ha circa il 2,5% dei voti. |
|
|
Verdi
Partito ambientalista guidato da
Alfonso Pecoraro Scanio. Ha molte convergenze con i partiti della sinistra radicale e con
quelli laici, ma nello stesso tempo nessuna tradizione
"comunista" alle spalle. Nelle ultime elezioni aveva circa il 2% dei voti.
|
|
Popolari Udeur
Uno degli eredi della vecchia
Democrazia Cristiana: l'Udeur è guidato da Clemente Mastella
che, pur raccogliendo "l'anima di sinistra" della
Democrazia Cristiana, non ha rinunciato alla forte impronta
cattolica e moderata del suo partito. La percentuale elettorale è di circa l'1,5%. |
|
|
|
|
|
|
|
|
PRINCIPALI PARTITI DI
OPPOSIZIONE: CDL (CENTRODESTRA) |
|
Forza Italia
Il partito di
Berlusconi. Decisamente il più grande partito del centrodestra, raccoglie
in sé i delusi della vecchia politica, democristiani,
socialisti di destra (!) e conservatori in genere. Difficile definirne
un'ideologia perché si sviluppa intorno alla figura del capo
indiscusso, Berlusconi appunto. Ha circa il 23% dei voti. |
|
|
Alleanza
Nazionale
Alleanza Nazionale è il partito
più grande della destra. Il segretario Gianfranco Fini lo ha
fortemente europeizzato cancellando quanto più possibile la sua
immagine di "erede del fascismo", ma ha perso in
questo modo l'appoggio delle frange più estreme. Può contare su circa il 12% dei voti. |
|
UDC
Altro erede della vecchia
Democrazia Cristiana, questo partito (il segretario si chiama
Cesa, ma il leader è Pierferdinando Casini) riprende l'anima
più "di destra", cattolica e conservatrice,
della Democrazia Cristiana. Il suo bacino elettorale è di circa il 6-7% dei voti. |
|
|
Lega
Nord
Il partito delle autonomie delle
regioni dell'Italia del Nord.
Il leader è Umberto Bossi, anche se dopo una grave malattia il suo
ruolo si è un po' ridimensionato. La Lega sostiene in primo luogo il federalismo e dà voce
specialmente al popolo dei lavoratori indipendenti del nord,
stanchi della politica di "Roma ladrona". Circa il 4-5% dei voti, tutti in Nord-Italia. |
Naturalmente
i partiti sono molto più numerosi di questi: e per i più masochisti
dei nostri lettori,
curiosi di sapere quanti sono, diremo che sono circa
una cinquantina!
Minori, sì, magari con percentuali da 0,01%, ma tutti "importantissimi" per raggiungere quel 51%
che
permette di avere la maggioranza e quindi di governare.
PARTE
SECONDA - L'ESPLOSIONE
L'attuale governo di
centrosinistra è debolissimo (ha una maggioranza minima e quindi far
passare una legge è sempre un bingo). Nello stesso tempo all'interno
della maggioranza le differenze fra i vari componenti sono enormi (come
può andare d'accordo un democristiano moderato come Mastella con un
vecchio comunista come Bertinotti? Come può andare d'accordo un
radicale come Pannella con i cattolici?)
Fra le cose che il
governo non è riuscito a fare c'è la riforma elettorale. L'attuale
legge elettorale è definita dalle stesse persone di centrodestra
che l'hanno voluta "una vera porcata". Ma per fare una riforma
elettorale bisogna dialogare fra destra e sinistra. E Berlusconi questo
non l'ha mai voluto, perché ha sempre pensato che questo governo doveva
cadere in breve tempo. Quindi meglio fare cadere il governo, vincere le
elezioni e poi pensare alla riforma elettorale.
La riforma elettorale
porterà a un sistema non più maggioritario (come quello attuale, due
coalizioni), ma proporzionale (ogni partito va da solo, ma deve
raggiungere una percentuale stabilita per entrare in parlamento, forse
con uno sbarramento al 5% come in Germania)
Il governo di
centrosinistra non è caduto. Anzi, ha fatto una legge finanziaria
importante e a sinistra i due più grandi partiti, i DS e la Margherita,
si sono uniti e hanno fondato il Partito Democratico, che almeno
teoricamente diventerà il primo partito italiano.
Berlusconi fa una mossa
a sorpresa: dice che Forza Italia non esiste più, dice che la
coalizione di centrodestra non esiste più (è colpa dei suoi alleati se
non ha vinto le elezioni), fonda un nuovo partito (il Partito del
Popolo), dice ai suoi ex alleati che se vogliono possono entrare nel
nuovo partito, va da Veltroni (capo del Partito Democratico) e comincia
a trattare per una riforma elettorale.
Gli ex alleati di
Berlusconi si infuriano, e cominciano ad avere paura che con una riforma
elettorale fatta da Veltroni-Berlusconi perderanno potere. Fini e Casini
cercano contatti fra loro. Incontrano anche Montezemolo (capo di
Confindustria, Fiat e Ferrari) e forse pensano a fare una nuova alleanza
centrista.
Anche tutti i piccoli
partiti della sinistra si spaventano: hanno paura che una
riforma elettorale fatta da Veltroni-Berlusconi toglierà spazio a loro.
Rifondazione comunista, Comunisti Italiani e Verdi si incontrano per
fare un'alleanza di sinistra, più o meno estrema (Sinistra Arcobaleno).
E il leader potrebbe essere il "giovane" Nichi Vendola.
PARTE
TERZA -
LA
PARTITA A SCACCHI
Come andrà a finire?
E chi lo sa? Che il governo cada o no una riforma elettorale bisognerà farla. Ma a
quel punto il gioco delle alleanze diventa complicato.
Solo per gioco, e con un po' di
fantasia... immaginiamo (del tutto ipoteticamente!) questi
raggruppamenti (alcuni stanno nascendo, come l'Alleanza di Sinistra;
altri ce li immaginiamo noi, come una "Unione dei partiti di
centro") e queste percentuali:
|
|
|
|
|
|
Alleanza
di
Sinistra 10-14% |
Partito Democratico 31-35% |
Unione di Centro 15-19% |
Forza Italia 19-23% |
Lega
Nord 4-6% |
AN+Destra
10-14% |
Consideriamo poi che
- L'alleanza di sinistra (dove la componente più forte sarebbe
Rifondazione Comunista) può allearsi solo con il Partito
Democratico
- Il Partito Democratico può allearsi con l'alleanza di Sinistra solo
se questa non ha la forza per far cadere il governo; può allearsi con
l'Unione di Centro (ma deve perdere tutta la sua anima di sinistra e
cedere alle istanze dei cattolici e quindi almeno un 20% del suo
elettorato passerebbe all'alleanza di Sinistra); con Forza Italia (ma
Berlusconi è il suo avversario n. 1 e almeno il 20% dell'elettorato non
accetterebbe una alleanza con lui: l'ipotesi quindi possibile è solo
quella di una temporanea Grosse Koalition alla tedesca)
- L'Unione di Centro può allearsi con il Partito Democratico (ma poi avrebbe
grossi problemi sulle questioni di laicismo e cattolicesimo); con Forza
Italia (ma senza Berlusconi che altrimenti vorrebbe essere il leader);
con Alleanza Nazionale, ma senza l'estrema destra
- Forza Italia è pronta a allearsi con chiunque
- La Lega Nord è pronta a allearsi con chiunque escluso che con
l'alleanza di sinistra
- Alleanza Nazionale può allearsi con L'Unione di Centro e con Forza
Italia (ma senza Berlusconi che altrimenti vorrebbe essere il leader)
Detto questo: come si fa a fare una maggioranza... stabile?
Bene: ora che sapete tutto, aspettiamo da voi una soluzione.
|