Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Roberto Tartaglione

  
RICAPITOLANDO

 
 

Un piccolo supporto per gli stranieri che si domandano: "ma che succede nel mondo politico italiano?" 
Esercizio con soluzione

 
Livello intermedio 1


 
Situazione politica complicata in Italia: un governo che sta sempre per cadere e poi non cade, partiti che nascono e altri che muoiono, Una riforma elettorale che tutti vogliono ma ognuno a modo suo... insomma, una gran confusione per noi. E figuriamoci per gli stranieri! Così, come del resto facciamo spesso in classe quando gli studenti più interessati ci fanno domande sul quadro politico italiano, proviamo a sintetizzare per grandi linee il panorama attuale e a indicare, con un po' di fantasia, quello che potrebbe succedere nel prossimo futuro.

 
 

PARTE PRIMA - LA SITUAZIONE 

I partiti italiani, come si sa, sono numerosissimi.
Elenchiamo qui solo i più grandi, divisi per coalizioni: la coalizione di governo di centrosinistra (chiamata "Unione") e quella di opposizione di centrodestra (chiamata "Casa delle Libertà").

PRINCIPALI PARTITI DI GOVERNO: UNIONE (CENTROSINISTRA)

 
Partito Democratico

Nato alla fine del 2007, questo partito è composto da DS (Democratici di Sinistra) e Margherita (partito centrista). Sono due forze riformiste che con questa fusione sperano di diventare il punto di riferimento dei "progressisti italiani", un po' come i democratici americani.
La sua forza elettorale è intorno al 30%.
Il segretario del PD è Walter Veltroni.
 

Rifondazione Comunista

È uno dei partiti nati dallo scioglimento del vecchio Partito Comunista Italiano.
Le sue posizioni sono di "sinistra radicale" e il segretario del partito è Franco Giordano anche se il vero leader è Fausto Bertinotti, attualmente Presidente della Camera.
La sua forza elettorale è intorno al 6-7%

 
Rosa nel Pugno

Unisce i Socialdemocratici (con segretario Boselli) e i Radicali (che fanno riferimento al leader Marco Pannella).
Si tratta di formazioni decisamente laiche (favorevoli a eutanasia, matrimoni gay ecc) e liberali.
Insieme possono contare su circa il 2-3% dei voti.

Comunisti Italiani

Ideologicamente molto simili a Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani si sono divisi alcuni anni fa da questo partito per divergenze di atteggiamento verso il governo.
Il leader di questo partito è Oliviero Diliberto.
Il suo bacino elettorale si aggira intorno al 2-3% dei voti.

 
Italia dei Valori

Questo partito nasce intorno alla figura dell'ex magistrato Antonio di Pietro, l'uomo che nei primi anni Novanta, con le sue indagini sulla corruzione politica, aveva dato inizio alla stagione chiamata "Mani Pulite". Non si può certo definire un partito "di sinistra" e la sua bandiera è la legalità.
Ha circa il 2,5% dei voti.

Verdi

Partito ambientalista guidato da Alfonso Pecoraro Scanio.
Ha molte convergenze con i partiti della sinistra radicale e con quelli laici, ma nello stesso tempo nessuna tradizione "comunista" alle spalle.
Nelle ultime elezioni aveva circa il 2% dei voti.

 
Popolari Udeur

Uno degli eredi della vecchia Democrazia Cristiana: l'Udeur è guidato da Clemente Mastella che, pur raccogliendo "l'anima di sinistra" della Democrazia Cristiana, non ha rinunciato alla forte impronta cattolica e moderata del suo partito.
La percentuale elettorale è di circa l'1,5%. 


         

PRINCIPALI PARTITI DI OPPOSIZIONE: CDL (CENTRODESTRA)

 
Forza Italia

Il partito di Berlusconi.
Decisamente il più grande partito del centrodestra, raccoglie in sé i delusi della vecchia politica, democristiani, socialisti di destra (!) e conservatori in genere. Difficile definirne un'ideologia perché si sviluppa intorno alla figura del capo indiscusso, Berlusconi appunto.
Ha circa il 23% dei voti.

Alleanza Nazionale

Alleanza Nazionale è il partito più grande della destra. Il segretario Gianfranco Fini lo ha fortemente europeizzato cancellando quanto più possibile la sua immagine di "erede del fascismo", ma ha perso in questo modo l'appoggio delle frange più estreme.
Può contare su circa il 12% dei voti.

 
UDC

Altro erede della vecchia Democrazia Cristiana, questo partito (il segretario si chiama Cesa, ma il leader è Pierferdinando Casini) riprende l'anima più "di destra",  cattolica e conservatrice, della Democrazia Cristiana.
Il suo bacino elettorale è di circa il 6-7% dei voti.

Lega Nord

Il partito delle autonomie delle regioni dell'Italia del Nord.
Il leader è Umberto Bossi, anche se dopo una grave malattia il suo ruolo si è un po' ridimensionato.
La Lega sostiene in primo luogo il federalismo e dà voce specialmente al popolo dei lavoratori indipendenti del nord, stanchi della politica di "Roma ladrona".
Circa il 4-5% dei voti, tutti in Nord-Italia. 

Naturalmente i partiti sono molto più numerosi di questi: e per i più masochisti dei nostri lettori,
curiosi di sapere quanti sono, diremo che sono circa una cinquantina!
Minori, sì, magari con percentuali da 0,01%, ma tutti "importantissimi" per raggiungere quel 51%
che permette di avere la maggioranza e quindi di governare.
 

PARTE SECONDA - L'ESPLOSIONE 

L'attuale governo di centrosinistra è debolissimo (ha una maggioranza minima e quindi far passare una legge è sempre un bingo). Nello stesso tempo all'interno della maggioranza le differenze fra i vari componenti sono enormi (come può andare d'accordo un democristiano moderato come Mastella con un vecchio comunista come Bertinotti? Come può andare d'accordo un radicale come Pannella con i cattolici?)

Fra le cose che il governo non è riuscito a fare c'è la riforma elettorale. L'attuale legge elettorale è definita dalle stesse persone di centrodestra che l'hanno voluta "una vera porcata". Ma per fare una riforma elettorale bisogna dialogare fra destra e sinistra. E Berlusconi questo non l'ha mai voluto, perché ha sempre pensato che questo governo doveva cadere in breve tempo. Quindi meglio fare cadere il governo, vincere le elezioni e poi pensare alla riforma elettorale.

La riforma elettorale porterà a un sistema non più maggioritario (come quello attuale, due coalizioni), ma proporzionale (ogni partito va da solo, ma deve raggiungere una percentuale stabilita per entrare in parlamento, forse con uno sbarramento al 5% come in Germania)

Il governo di centrosinistra non è caduto. Anzi, ha fatto una legge finanziaria importante e a sinistra i due più grandi partiti, i DS e la Margherita, si sono uniti e hanno fondato il Partito Democratico, che almeno teoricamente diventerà il primo partito italiano.

Berlusconi fa una mossa a sorpresa: dice che Forza Italia non esiste più, dice che la coalizione di centrodestra non esiste più (è colpa dei suoi alleati se non ha vinto le elezioni), fonda un nuovo partito (il Partito del Popolo), dice ai suoi ex alleati che se vogliono possono entrare nel nuovo partito, va da Veltroni (capo del Partito Democratico) e comincia a trattare per una riforma elettorale.

Gli ex alleati di Berlusconi si infuriano, e cominciano ad avere paura che con una riforma elettorale fatta da Veltroni-Berlusconi perderanno potere. Fini e Casini cercano contatti fra loro. Incontrano anche Montezemolo (capo di Confindustria, Fiat e Ferrari) e forse pensano a fare una nuova alleanza centrista.

Anche tutti i piccoli partiti della sinistra si spaventano: hanno paura che una riforma elettorale fatta da Veltroni-Berlusconi toglierà spazio a loro. Rifondazione comunista, Comunisti Italiani e Verdi si incontrano per fare un'alleanza di sinistra, più o meno estrema (Sinistra Arcobaleno). E il leader potrebbe essere il "giovane" Nichi Vendola.
 

PARTE TERZA - LA PARTITA A SCACCHI

Come andrà a finire?
E chi lo sa? Che il governo cada o no una riforma elettorale bisognerà farla. Ma a quel punto il gioco delle alleanze diventa complicato.

Solo per gioco, e con un po' di fantasia... immaginiamo (del tutto ipoteticamente!) questi raggruppamenti (alcuni stanno nascendo, come l'Alleanza di Sinistra; altri ce li immaginiamo noi, come una "Unione dei partiti di centro") e queste percentuali:

Alleanza
di Sinistra

10-14%
Partito
Democratico

31-35%
Unione
di Centro

15-19%
Forza
Italia

19-23%
Lega Nord
4-6%
AN+Destra
10-14%

Consideriamo poi che
 
- L'alleanza di sinistra (dove la componente più forte sarebbe Rifondazione Comunista) può allearsi solo con il Partito Democratico

- Il Partito Democratico può allearsi con l'alleanza di Sinistra solo se questa non ha la forza per far cadere il governo; può allearsi con l'Unione di Centro (ma deve perdere tutta la sua anima di sinistra e cedere alle istanze dei cattolici e quindi almeno un 20% del suo elettorato passerebbe all'alleanza di Sinistra); con Forza Italia (ma Berlusconi è il suo avversario n. 1 e almeno il 20% dell'elettorato non accetterebbe una alleanza con lui: l'ipotesi quindi possibile è solo quella di una temporanea Grosse Koalition alla tedesca)

- L'Unione di Centro può allearsi con il Partito Democratico (ma poi avrebbe grossi problemi sulle questioni di laicismo e cattolicesimo); con Forza Italia (ma senza Berlusconi che altrimenti vorrebbe essere il leader); con Alleanza Nazionale, ma senza l'estrema destra

- Forza Italia è pronta a allearsi con chiunque

- La Lega Nord è pronta a allearsi con chiunque escluso che con l'alleanza di sinistra

- Alleanza Nazionale può allearsi con L'Unione di Centro e con Forza Italia (ma senza Berlusconi che altrimenti vorrebbe essere il leader)

Detto questo: come si fa a fare una maggioranza... stabile?

Bene: ora che sapete tutto, aspettiamo da voi una soluzione.