Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma |
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La lingua dei
fumetti, fra le varie forme di scrittura, è quella che ha forse la
maggiore necessità di avvicinarsi al parlato. Per quanto supportata dalle espressioni dei volti dei vari personaggi, i ritmi, le pause e le intonazioni della voce cercano spesso aiuto nella punteggiatura. Per questo, fra i segni di interpunzione maggiormente utilizzati troviamo certamente il punto esclamativo e i puntini di sospensione. Il punto esclamativo è perciò la più "normale" conclusione di ogni frase rivolta all'interlocutore. Nel fumetto qui a fianco (Tex Willer) troviamo sia i puntini di sospensione sia il punto esclamativo. Inoltre il personaggio legato all'albero manifesta il suo sbigottimento con un grosso punto interrogativo. |
In questo fumetto di Dylan Dog invece i puntini sospensivi stanno a indicare incertezza o comunque una pausa nel parlato. Il trattino che invece caratterizza la parola "n-non" si usa per manifestare una certa difficoltà nel parlare, come se le parole non uscissero dalla bocca per incertezza o emozione. |
Sempre da un
fumetto di Dylan Dog traiamo un altro tipico esempio dell'uso dei
puntini di sospensione. I puntini servono per indicare che il discorso di un personaggio non si conclude in una vignetta ma continuerà nella vignetta successiva. Qui infatti vediamo che Dylan Dog dice: "Oh, nulla! solo, pensavo..." e continua il discorso nella immagine successiva che si ricollega alla prima sempre attraverso i tre puntini: "...che vi andasse di prendervi una piccola rivincita..." |
L'abuso del
punto esclamativo nei fumetti deve essere comunque stato segnalato agli
scrittori dei fotoromanzi che invece lo usano con molta parsimonia,
seguendo così le migliori regole della buona letteratura. Tuttavia colpisce che questa forma di pudore nell'usare la frase esclamativa impedisca l'uso del punto esclamativo perfino in situazioni come quella qui a fianco in cui lui dice: "Ti amo,Gloria." E lei risponde: "Anch'io, amore." Perbacco! Un po' di passione! |
Si rimane
però un po' sconcertati quando, sempre nello stesso fotoromanzo che
abbiamo appena elogiato per la sua parsimonia nell'uso del punto
esclamativo troviamo una frase così: "L'importante, è che ti sia accorta in tempo che ami solo me." Quella virgola tra soggetto e predicato (che va quindi contro ogni regola della punteggiatura) è certamente venuta fuori per l'esigenza di segnalare una pausa fra le due parole. Il senso è chiaro, ma sempre di errore si tratta. Anche in questo caso, secondo la miglior tradizione dei fumetti, sarebbe stato necessario usare i soliti puntini di sospensione. Ma nel fotoromanzo, a differenza che nei fumetti disegnati, non se ne fa troppo uso |
Le immagini di questa
pagina sono tratte da Tex Willer, un personaggio creato da
Gianluigi Bonelli e realizzato graficamente da Aurelio Galleppini. Tex
è uno dei fumetti "storici" italiani; La seconda e terza immagine sono tratte invece da Dylan Dog, un fumetto moderno di grande successo ideato da Tiziano Sclavi. Per il fotoromanzo abbiamo preso le immagini da "Notturno d'amore", raccolta di fotoromanzi della casa Editrice Lancio. |