gufare
In origine gufare era fare il verso del gufo. Ma siccome il gufo è
considerato un "uccello del malaugurio", che porta sfortuna, così
"gufare" è l'azione di chi, consapevolmente e anche ironicamente,
vuole portare sfortuna a qualcuno o qualcosa: in particolare si usa
in una competizione sportiva quando vogliamo "portare sfortuna" alla
squadra avversaria.
indignados
Si tratta di quel popolo di "indignati" che manifesta contro
la politica finanziaria internazionale che affronta con regole di
bilancio molto dure la crisi economica degli ultimi anni. Movimento
diventato popolare nelle piazze spagnole, quello degli indignados è stato esportato un
po' in tutti i paesi d'Europa. In Italia si è parlato anche di
schifados (vedi).
inciucio
Parola vecchia, e vecchia malattia, della politica italiana:
l'origine del termine è napoletana. 'nciuciare nel dialetto di
Napoli significa spettegolare, parlare alle spalle di qualcuno con
un riferimento onomatopeico al ciu-ciu di chi parla
sottovoce. Questo è quello che fanno molti politici italiani che in
Parlamento o in televisione fingono di attaccare gli avversari
politici, ma poi, di nascosto, si accordano con loro per portare
avanti interessi comuni. Fanno un inciucio, insomma.
lato B
Quando andavano di moda i dischi in vinile, i cantanti registravano
il lato a di un 45 giri con la canzone che doveva essere un
successo.
Sul lato b dello stesso disco, cioè sull'altra facciata,
c'era invece una canzone meno "importante" che serviva un po' da
riempitivo.
Oggi i dischi in vinile non ci sono più e lato b è
un'espressione nata in un concorso di bellezza. I giudici di gara
definivano in questo modo decisamente poco elegante il lato
posteriore delle partecipanti.
lavori atipici
Sono i nuovi lavori che stanno sostituendo il lavoro con "contratto
fisso" di una volta. In pratica lavori tipo cococò e
cocoprò (vedi nella prima parte) che non danno garanzie o tutele ai lavoratori. Si
chiamano ancora atipici, ma in Italia stanno diventando molto
tipici visto che più di 4 milioni di persone pare facciano
ormai lavori di questo genere.
loggarsi
Calco dall'inglese log on, iscriversi a un sito o a una
comunità virtuale per potervi accedere.
macelleria sociale
Quando per controllare il debito pubblico o mantenersi in linea con
i parametri internazionali un governo decide forti tagli allo stato
sociale (pensioni, sanità, istruzione, assistenza) si parla di
macelleria sociale.
macchina del fango
È il meccanismo che si
mette in moto quando alcuni giornali o televisioni, spesso di uno
stesso proprietario, decidono di attaccare un personaggio pubblico
andando a spiare ogni aspetto della sua vita privata e cercando ogni
appiglio per screditarlo e a volte per distruggerlo.
Sono famosi i casi di Boffo, direttore del giornale cattolico
Avvenire, costretto a dimettersi per i sospetti sbattuti in prima
pagina sulla sua presunta omosessualità (da cui è nato anche
il termine "metodo Boffo" per indicare una campagna di stampa
denigratoria e martellante). O anche il caso del giudice Mesiano,
che dopo aver emesso una sentenza "non gradita" al potere, è stato
attaccato da servizi televisivi quasi incredibili: non avendo niente
a cui appigliarsi i giornalisti lo hanno criticato per il colore
turchese dei suoi calzini!
malpancista
I politici che fanno parte di un'alleanza o anche di un certo
partito e cominciano ad avere qualche "insofferenza" verso la linea politica
ufficiale sono chiamati malpancisti perché mostrano qualche "mal di
pancia". Il loro dissenso può però naturalmente rientrare con una
buona cura contro il mal di pancia. La cura può essere quella di discutere con loro una
nuova linea politica o semplicemente comprare la loro fedeltà
concedendogli qualche incarico prestigioso o ben retribuito.
messaggiare
Scambiarsi messaggi via chat o anche via sms.
mignottocrazia
Il termine è stato inventato dal giornalista Paolo Guzzanti. Se in
una democrazia il potere è del popolo, in una mignottocrazia il
potere viene affidato alle "mignotte" ovvero alle prostitute.
L'allusione assolutamente non nascosta, è alle donne ministro che,
secondo il giornalista, hanno ottenuto quella carica non per
particolari abilità
politiche ma solo per particolari abilità.
omofobia
L'atteggiamento di chi combatte l'omosessualità considerandola una
devianza. Da più parti in Italia si è richiesta, senza successo, una
legge anti-omofobia.
omofobo
Sostenitore dell'omofobia: un omofobo è sostanzialmente chi
discrimina gli omosessuali.
papello
Il termine, diffuso in area siciliana, si riferisce a un foglio
di carta che contiene annotazioni e indicazioni su qualcosa.
Questa parola
diventa "famosa" quando alcuni anni fa Massimo Ciancimino, figlio
del boss mafioso Vito Ciancimino, rivela l'esistenza di un "papello"
in cui il capo della mafia Totò Riina faceva delle richieste allo
Stato Italiano minacciando azioni terroristiche se non fossero state
accettate. Questa trattativa fra Mafia e Stato, ancora non
provata, sarebbe la spiegazione di molti fatti di sangue che sono
avvenuti fra il 1990 e il 1994.
papi
Un non bellissimo linguaggio "moderno" trasforma Roberto in Roby,
Sabrina in Sabry, Viviana in Vivy e e Giancarlo in Gianky. Allo
stesso modo "papà" diventa papi. Il termine diventa
popolarissimo quando alcune avvenenti signorine che hanno
frequentato le notti animate da Silvio Berlusconi, hanno raccontato
di essere solite chiamare il Presidente del Consiglio con questo
affettuoso nomignolo.
parentopoli
A proposito della terminazione in -poli per gli scandali che
investono un intero settore della società si è già detto a proposito
della parola calciopoli (vedi nella prima parte).
Parentopoli è lo scandalo che coinvolge un personaggio pubblico che
ha favorito l'assunzione dei suoi parenti in lavori o incarichi
vantaggiosi. Insomma, clientelismo verso i parenti.
patonza
Non è niente di diverso da "gnocca" (vedi prima parte). "La patonza
deve girare" pare abbia detto Berlusconi al suo interlocutore in una
telefonata intercettata dai magistrati. Lasciamo ai lettori
l'interpretazione di questo messaggio sessual-comunista.
pennetta
Sinonimo di "chiavetta" (vedi prima parte): in inglese diremmo
pen drive.
piacione
A tutti piace piacere.
Ma un uomo che esagera un po' nel far vedere
le proprie qualità estetiche, viene definito piacione. Fare
il piacione è quindi fare il possibile per mostrarsi bello e
simpatico, voler piacere insomma. Il politico Francesco Rutelli è
stato spesso chiamato così.
|
pilatesco
Ponzio Pilato è il simbolo di chi "lavandosi le mani" si
tira fuori da una situazione senza prendere una posizione, per paura
o per interesse. Un comportamento pilatesco è il comportamento di
chi sfugge alle sue responsabilità dicendo "non sono affari miei".
piratato
Un film o una musica scaricati illegalmente da internet sono
piratati.
piratare
Prendere illegalmente, scaricandoli dalla rete, programmi, film o
musiche che dovrebbero invece essere acquistati.
pizzino
Il superboss della mafia Bernardo Provenzano, non comunicava con i suoi
uomini attraverso telefoni, email o altre vie tecnologicamente
avanzate. No: lui scriveva pizzini, cioè messaggi su dei foglietti
di carta che venivano recapitati a chi di dovere.
Nel pizzino poteva
chiedere alla moglie di portargli delle camicie stirate, segnalare a
un politico quale appalto milionario gli interessava avere oppure
ordinare a un suo uomo di uccidere qualcuno che si era mostrato poco
rispettoso. Un metodo un po' arcaico ma certo molto più discreto di
Facebook.
popolo viola
Nel 2009 molte persone si "auto-convocano" per una grande
manifestazione contro Berlusconi (il No B. day). Per non
confondersi con quelli
che manifestano sotto bandiere di partito (e per non essere chiamati
"comunisti") scelgono come simbolo un colore non compromesso da
appartenenze politiche, il viola. I "Viola" sono così quelli che pur
ponendosi in decisa posizione antiberlusconiana non si riconoscono
in formazioni politiche dell'opposizione.
postare
L'azione di inviare un comunicato (un post) in un'area
pubblica o in una comunità virtuale come Facebook. "Ieri ho
postato un messaggio in quel forum e mi hanno risposto in molti".
precario
Precari sono i lavoratori con un contratto "atipico" (vedi lavori
atipici), cioè con un contratto a termine. Il lavoro precario è
quindi quello che non dà garanzie sul futuro. La parte più brutta di
questo termine sta nella sua etimologia latina: in questa lingua
infatti precarius si riferiva a quello che era ottenuto tramite
una preghiera, per concessione (benevola) di qualcuno. Proprio
per questo, è qualcosa di limitato nel tempo, destinato a finire da
un momento all'altro.
responsabile
Essere persone responsabili era una bella cosa... fino a qualche
tempo fa. Ora che la politica si è appropriata di questo termine
cominciamo a preferire gli "irresponsabili".
Partiamo dall'inizio: nel dicembre del 2010, Gianfranco Fini,
cofondatore del PDL, il partito di Berlusconi, decide con un gruppo
di parlamentari di uscire dalla maggioranza. La crisi di
governo, con la maggioranza spaccata, sembra inevitabile. Si va al
voto di fiducia e Berlusconi stavolta sembra finito.
Ma prima del voto un gruppo di parlamentari proveniente da diversi
partiti fonda un nuovo gruppo che decide di dare la fiducia a
Berlusconi (e quindi una nuova maggioranza). Questi parlamentari
dicono di aver fatto questa scelta per senso di "responsabilità"
verso lo Stato Italiano. Gli avversari politici invece dicono che
sono stati comprati da Berlusconi a suon di centinaia di migliaia di
Euro. Noi naturalmente non sappiamo la verità. Ma sappiamo che
queste persone sono ora note in Italia come "I Responsabili". E
raramente chi li chiama così lo intende come complimento.
rottamatore
Il termine viene da rottamazione (vedi), ma non si
riferisce a chi "rottama" la sua automobile: ha preso infatti un
significato politico. In un paese dominato dalla gerontocrazia (vedi
nella prima parte), qualche
giovane uomo politico ha proposto di "rottamare" i vecchi
capi-partito, sempre attaccati al loro potere e alla loro poltrona.
Rottamarli nel senso di "buttarli via" depositarli nel "cimitero
delle vecchie automobili", in sostanza metterli fuori gioco per
lasciar posto ai giovani che porterebbero nuove idee.
rottamazione
In tempi di crisi del mercato dell'automobile lo Stato ha
incentivato l'acquisto di nuove macchine attraverso leggi che
agevolassero i consumatori. Fra queste agevolazioni c'era lo sconto
speciale per chi rottamava la sua vecchia macchina (rottamare
significa buttare via, portarla al "cimitero delle automobili"
per trasformarla in rottame):
dimostrando la rottamazione della vecchia automobile (e quindi dando
un colpo al mercato dell'usato), l'acquisto della nuova poteva
beneficiare di un contributo economico statale.
Il sistema ha avuto fortuna e così la parola "rottamazione" è stata
copiata a fini commerciali da molte ditte: sconti sul telefonino a
chi rottama il vecchio, sconti su elettrodomestici a chi rottama il
vecchio frigorifero o la vecchia lavatrice. Naturalmente qui non
c'era il contributo statale, ma la formula funziona bene a fini
commerciali.
Il termine rottamatore (vedi) ha preso invece un senso
politico.
satiriasi
Termine che in passato usavano i medici per definire quella che oggi
è chiamata ipersessualità, ovvero una forma di malattia che provoca
un istinto sessuale molto più forte del normale. C'è chi ce l'ha;
c'è chi dice di averla; c'è chi si comporta come se ce l'avesse per
nascondere l'impotenza.
scannerizzare
"Scansionare" con lo scanner un documento cartaceo trasformandolo in
un documento in formato digitale. Si dice qualche volta anche
"scannare", espressione impropria ma divertente per il suo doppio
senso.
shifados
Gli "indignados" (vedi) sono quelli che mostrano
indignazione; gli schifados mostrano invece il proprio schifo. Il
termine è stato riferito ad alcuni manifestanti di Napoli.
scudare
Lo Stato, a caccia di soldi, fa una legge per cui gli evasori
fiscali e quelli che hanno portato denaro all'estero, se faranno
rientrare in Italia il denaro, pagheranno solo una piccola
percentuale sul capitale "illegale" (il 5%). Non solo: la legge
promette a queste persone che non saranno mai perseguite dalla
giustizia. Questo pagamento sarà uno "scudo" che li difenderà da
successive indagini o accertamenti fiscali. I loro capitali sono
quindi "scudati".
sfascismo
Parola che ha avuto successo certamente grazie alla sua assonanza
con "fascismo". Lo sfascismo è l'ideologia di chi vede "tutto nero,
tutto allo sfascio"; è la mentalità di chi non ha proposte
costruttive e ritiene che tutto sia sfasciato (o da sfasciare).
sfascista
Chi guarda alla realtà sociale in modo disilluso, senza speranze.
Tutto è distrutto, e quel poco che resta è da distruggere: solo così
si potrà costruire qualcosa di nuovo. Naturalmente dare a qualcuno
dello sfascista non è fargli un complimento, ma significa accusarlo
di non saper cogliere il buono nella realtà e di non avere la
capacità di proporre nuove idee per migliorarla.
sitografia
Finché c'erano i libri si parlava di "bibliografia" (elenco di testi
di riferimento su un determinato argomento). Oggi che i siti
internet offrono miliardi di informazioni, è nata la "sitografia"
ovvero l'elenco dei siti web di riferimento su un determinato
argomento. Aspettiamo la nascita di sitoteche aperte a tutti
i sitofili.
smanettone
In teoria si tratta di un hacker. In pratica si definisce smanettone
chi sa smanettare con abilità con il computer, chi sa metterci le
mani sopra ottenendo risultati che un comune mortale non saprebbe
ottenere.
smile
Vedi faccina nella prima parte.
spot
Termine inglese usatissimo in italiano per indicare un breve
messaggio pubblicitario.
spottone
Letteralmente "un grande spot pubblicitario": si usa in genere in
senso negativo per alludere a chi dovrebbe fare informazione e
invece lancia messaggi pubblicitari a favore di un partito o di un
personaggio politico (abitudine consolidata per molti giornalisti
televisivi).
spread
Tecnicismo economico, oggi è
entrato in tutte le case.
Spread significa “ampiezza”,
“apertura”, “allargamento”, “forbice” e
definisce la differenza tra il rendimento dei
titoli di stato italiani e quelli tedeschi.
Gli stati mettono sul mercato un certo numero di
titoli obbligazionari per finanziare il debito
pubblico.
Nel caso italiano, si tratta dei BTP (Buoni del
Tesoro Poliennali).
Lo stato italiano garantisce all’investitore
che, se investirà sul suo debito pubblico (se
gli
i |
presterà cioè dei soldi), riavrà
interamente il suo
capitale alla fine del periodo stabilito
e in più, prima della scadenza, gli
verranno corrisposte periodicamente
alcune “cedole” di rendimento.
Su questo rendimento si misura lo spread.
Quanto più i mercati non si fidano di uno Stato
tanto più il rendimento dovrà essere alto
(ovvero ti prometto più interessi purché tu non
smetta di comprare i miei titoli: ma più sono
alti gli interessi più aumenterà il mio debito
pubblico).
Quando lo spread tra i BTP italiani e
i Bund tedeschi (le obbligazioni dello stato
tedesco, particolarmente "solide" e per questo
utilizzate come riferimento per le altre nazioni
europee) è arrivato intorno ai 400 punti si
comincia a parlare di "rischio insolvenza"
ovvero del rischio di "fallimento" (default)
dello Stato. |
sprecopoli
Altro sostantivo in -poli che indica uno scandalo (vedi
calciopoli
nella prima parte). Sprecopoli è termine che si usa per riferirsi al
mare di spese inutili, finanziamenti a società inesistenti per
progetti senza senso, stipendi a amministratori
della cosa pubblica il
cui lavoro consiste sostanzialmente nel prendere lo stipendio,
appalti per opere pubbliche che non saranno mai portate a termine.
sproteggere
Manomettere un programma informatico per togliergli eventuali
protezioni che impediscono il suo uso o la possibilità di copiarlo.
In qualche modo è sinonimo di craccare (vedi nella prima
parte).
superevasore
Se evadi un po' le tasse sei un evasore fiscale. Se evadi
cifre enormi sei un superevasore. La nostra morale cattolica
("chi ruba oggi un ago finirà col rubare molto di più domani!") ci
porta a giudicare con la stessa severità gli uni e gli altri. Ma
quando a pagare sono sempre e solo i ladri di aghi, la gente si
arrabbia un po'...
talebano
I talebani sono gli islamici integralisti, numerosi specialmente in
aree come l'Afghanistan e il Pakistan. Dare del "talebano" a
qualcuno significa accusarlo di essere persona rigida, poco
disponibile a trattare, giustizialista (vedi prima parte), convinta
religiosamente di essere dalla parte della ragione.
taroccato
Falsificato, contraffatto (un marchio di moda taroccato per
esempio). Viene dal gioco delle carte con i tarocchi: quando non si
può rispondere con una carta dello stesso seme si usa il tarocco:
come una falsificazione appunto.
teodem
Si tratta della corrente, interna al Partito Democratico, in cui
confluiscono i politici cattolici con una certa propensione a
seguire le direttive vaticane. Sono i politici che in sostanza si
oppongono a qualunque concessione sui temi "morali" (coppie di
fatto, omosessualità, fecondazione assistita, eutanasia ecc.)
terzopolista
Appartenente al Terzo Polo, ovvero alla formazione politica che si
contrappone sia al centro-destra che al centro-sinistra. (vedi
bipolarismo nella prima parte)
toga rossa
I magistrati portano una toga e per questo giornalisticamente
sono spesso chiamati "Le Toghe". La toga è nera. Quando un
magistrato accusa Berlusconi di un reato viene subito accusato di
essere comunista e quindi viene chiamato Toga Rossa.
tronista
In una trasmissione televisiva di successo un giovane sta seduto
su un trono e deve scegliere la vincitrice fra un gruppo di ragazze
che lo corteggiano. Il tronista è quindi un "bello",
"desiderato", "sicuro di sé" e quasi sempre con QI abbastanza
particolare.
tuttologo
Se il filologo è un esperto in filologia, un politologo è un esperto in
politica e uno psicologo è un esperto in psicologia, un tuttologo è
un esperto in tuttologia, cioè parla con grande sicurezza come se
fosse esperto in tutto. I talk show televisivi ne sono pieni.
utilizzatore finale
Davanti a un'ennesima accusa di ragazze che si dicevano indotte alla
prostituzione per il piacere del Presidente del Consiglio Italiano,
l'avvocato di Berlusconi in sua difesa ha dichiarato:
"Qualsiasi ricostruzione si possa
ipotizzare, ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza e
vere non sono, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l'utilizzatore
finale e quindi mai penalmente punibile". Ecco una difesa che
suona quasi peggio di una accusa.
Da allora l'espressione "utilizzatore finale" è entrata nel lessico
del linguaggio quotidiano con un accentuatissimo effetto comico.
vaticanista
Giornalista esperto in cose vaticane.
velina
Perfino gli italiani, se hanno meno di vent'anni, credono
che "velina" sia il nomignolo che si dà alle signorine che
in televisione fanno un balletto per "allietare il pubblico
maschile", mostrando generosamente culo e tette.
In realtà la parola "velina" ha una storia molto più vecchia
e vale la pena raccontarla.
Quando non c'erano i computer e si scriveva a macchina, per
fare più copie di un foglio dattiloscritto si usava la
"carta-carbone". Le copie erano invece stampate su fogli di
"carta-velina", cioè una carta molto sottile. In questo modo
nel rullo della macchina da scrivere si potevano infilare
diversi fogli e avere quindi molte copie (la fotocopiatrice
era ancora lontana a venire). In periodo fascista, con il
controllo dell'informazione e dei giornali esercitato dal
Ministero della Cultura Popolare (il famoso MinCulPop),
ogni mattina nelle redazioni dei giornali arrivavano le
veline, cioè i fogli di carta sottile (in copia) con le
disposizioni su cosa scrivere e cosa non scrivere.
Per molti anni poi per "velina" si è inteso questo: ordine
politico inviato dal "potere" ai giornalisti per indirizzare
l'informazione e manipolarla. |
Con l'arrivo delle televisioni commerciali, con l'abbandono
degli ideali femministi e con il ruolo della donna in tv che
progressivamente la trasforma in "tappezzeria", si doveva
dare un nome alle ragazze che |
affiancavano i conduttori (maschi) delle varie trasmissioni.
Il vecchio nome ("valletta") non andava più bene.
La vecchia
valletta infatti era una persona con un ruolo decisamente
subordinato, ma impeccabile: seria, ben vestita, molto
corretta nel muoversi, nel poco parlare e nell'eseguire il
suo lavoro.
Ora che la valletta si è trasformata in una specie di
sex-symbol, fa un balletto, mostra abbondantemente le sue
forme e il suo solo compito è quello di fare la
"ragazza-immagine", bisognava chiamarla in qualche
altro modo.
Visto che la sua unica funzione pratica era (qualche volta)
quella di portare al conduttore del programma dei fogli di
carta con la scaletta della trasmissione, ecco che qualcuno
ha pensato di chiamarle "Veline", con riferimento alle
vecchie veline fasciste che imponevano ai giornali la linea
o la scaletta delle informazioni da dare.
Il successo della parola"velina" è stato enorme e
(purtroppo) oggi è considerato un mestiere, addirittura un
lavoro ambito e desiderato da molte ragazzine.
La velina più famosa è stata Elisabetta Canalis che, entrata
nel mondo dello spettacolo per fare questo lavoro, ha poi
avuto occasione di incontrare e di diventare compagna per un
paio di anni di un personaggio famoso come George Clooney. |
videocrazia
Il potere esercitato attraverso il controllo delle televisioni. Nel
2009 è uscito il film di Erik Gandini "Videocracy - Basta apparire"
e il termine videocrazia ha avuto ulteriore diffusione.
zecca
Le
zecche, nello slang giovanile, sono gli
adolescenti che si vestono in modo volutamente trasandato, un po'
eredi dei vecchi figli dei fiori di mezzo secolo fa: sono impegnati,
politicamente di sinistra e genericamente alternativi; decisamente
differenti dagli skin rossi che, un po' più anarcoidi, rappresentano
il braccio duro della stessa area politica.
zoccolaggine
Zoccola è un termine molto spregiativo per definire una prostituta:
deriva dal latino "sorcula" femminile di "sorex", topo di fogna (da
cui l'italiano "sorcio", topo).
Definire zoccola una donna è ancora peggio che definirla
prostituta (o puttana o mignotta o troia): le
prostitute infatti si vendono per denaro, mentre la zoccola si
accoppia con tutti per istinto, senza ritegno.
Zoccolaggine, per traslato, è la disposizione istintiva a
prostituirsi, e non solo fisicamente: si adatta bene perciò a uomini e a
donne.
zombie
Un celebre film horror degli anni Settanta lancia questa
parola che ha il valore di "morto vivente". Viene quindi definito
zombi (zombie) qualunque personaggio pubblico mantenga un ruolo di una
certa importanza o visibilità dopo aver perso in realtà potere e
carisma dal punto di vista pratico. Un morto vivente, appunto.
|