Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma

 
 

Giulia Grassi

 

SNIFFATE MITICHE
  

 

L'oracolo di Delfi, la mitica Pizia, sniffava metano. E gli onorevoli italiani? 
 

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Lo confesso: sono tra i pochi italiani che credono nell’innocenza dei nostri parlamentari. Ma quale hashish! Ma quale cocaina!
Sono certa che i nostri politici, con tutto quello che hanno da fare (risanare i conti pubblici, sconfiggere mafia, camorra e ‘ndrangheta, impedire che i laureati più brillanti scappino all’estero ecc ecc), non hanno nemmeno il tempo per respirare; figuriamoci se ne hanno per farsi una canna o tirare una pista di coca. Secondo me, sono vittime di circostanze avverse.

Si sono sì drogati, ma a loro insaputa. La chiamerei “la sindrome della Pizia”.

Pizia era la sacerdotessa che, nel Tempio di Apollo a Delfi, dava oracoli in nome del dio. Viveva in una caverna sotterranea (adyton) collocata sotto il tempio e dava le sue risposte in uno stato di trance provocato da vapori di odore dolciastro, che inalava da una fenditura nella roccia (Plutarco). Funzionava così: un sacerdote consegnava alla Pizia la domanda, lei rispondeva in stato ipnotico, la sua risposta veniva trascritta da un altro sacerdote e comunicata a chi aveva fatto la domanda. Spesso le risposte erano ambigue, fumose (è il caso di dirlo...), di non facile interpretazione. 
Nonostante questo per secoli re, imperatori e potenti di ogni luogo si sono messi in fila per conoscere dalla Pizia la propria sorte. Fino al 394 d.C., quando il pio imperatore Teodosio I ha dato l’ordine di chiudere il venerato santuario:
MARCANTONIO FRANCESCHINI, Sibilla delfica (particolare), XVII secolo (Fondazione Pietro Manodori)
non c’era più posto per gli antichi dei nell’impero romano ormai cristianizzato.
Ebbene, pochi giorni fa un gruppo di geologi italiani e greci ha finalmente svelato il mistero della natura di questi gas: dalla roccia su cui è costruito il tempio di Delfi filtravano esalazioni di metano che, nell’ambiente povero di ossigeno della piccola grotta, stordivano la sacerdotessa, provocandole uno stato di allucinazione e facendole pronunciare parole senza senso.
 
Questa scoperta è fondamentale anche per restituire l’onore ai nostri parlamentari: sicuramente nel terreno su cui sorge il maestoso palazzo di Montecitorio c’è qualche gas inebriante, che filtra dagli antichi muri e che gli onorevoli sniffano a loro insaputa, mentre sono impegnati a votare o discutono dei destini dell’Italia e del mondo.
Questo spiegherebbe, oltretutto, il carattere “allucinante” di alcune leggi approvate nel corso degli anni. O le reazioni poco onorevoli di alcuni onorevoli (come quella di una signora che, giusto un anno fa, ha risposto alle contestazioni degli studenti davanti a Montecitorio, dove si stava votando la riforma dell'Università, mostrando loro il dito medio alzato).
Spiegherebbe anche le risposte senza senso che molti di loro hanno dato ai giornalisti della trasmissione “Le Iene” in svariate occasioni: pensate che nell’ultima (8 ottobre 2006) gli interrogati non sapevano: chi è Nelson Mandela, dove sta Guantanamo, cos’è il Darfur e perché c’è una crisi, cos’è l’effetto serra e cos’è la Consob!
Non ci credete? Guardate un video con interviste dello stesso tipo, fatte qualche tempo fa [.....]. Cosa? Nel video gli intervistati non sono deputati ma senatori, e non lavorano a Montecitorio ma a Palazzo Madama? 
Vuoi vedere che gli unici storditi dalle esalazioni siamo noi che li abbiamo votati?