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La pubblicità, non
solo italiana, fa larghissimo uso del nudo e del sesso, con
risultati anche divertenti (non siamo moralisti, e un bel nudo è
sempre gradevole per gli occhi, che si tratti di un quadro, una
statua o una foto pubblicitaria). Altra cosa è quando nudo e
sesso sono usati in modo gratuito, senza una relazione
intrinseca col prodotto reclamizzato. Altra cosa ancora è la
volgarità, non necessariamente legata all'esposizione di parti
del corpo nude o alle simulazioni più o meno esplicite di atti
sessuali.
Insomma, quello dell'uso e abuso del nudo è un tema
'impegnativo' da affrontare. Per questo, ci limitiamo a
proporre una serie di immagini pubblicitarie apparse sui
giornali o affisse sui muri qui in Italia, paese schizofrenico
per eccellenza perché, da noi, la distinzione tra moralità e
moralismo risulta ancora poco chiara.
Alcune delle immagini proposte sono state censurate dallo Iap
(Istituto di autodisciplina pubblicitaria), altre no, forse
perché limitate a un pubblico ristretto (di una città, ad
esempio) e quindi meno 'visibili' o chissà perché (su
alcune censure dello Iap, non tra quelle di seguito proposte,
si sono scatenate polemiche feroci).
Si tratta di una selezione arbitraria (i concetti di pudore e
volgarità sono molto personali) e assolutamente
incompleta. Le pubblicità sono ordinate alfabeticamente per
marchio: dapprima abbiamo tentato una classificazione per
argomenti ('tette', 'chiappe', 'masturbazione' ecc), poi abbiamo
desistito...
clicca sulla
foto
(Tra le fonti per le immagini, il catalogo della mostra del 2006 Pubblicità
con giudizio. 40 anni di
pubblicità vista
dal Giurì
e il blog
spotanatomy). |