Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Giulia Grassi

 
  
NUDI ALLA META
 
   
Una paginetta sul nudo e la volgarità nella pubblicità italiana. Senza pretese, ma sfiziosa e con un ricco apparato di fotografie.

 
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La pubblicità, non solo italiana, fa larghissimo uso del nudo e del sesso, con risultati anche divertenti (non siamo moralisti, e un bel nudo è sempre gradevole per gli occhi, che si tratti di un quadro, una statua o una foto pubblicitaria). Altra cosa è quando nudo e sesso sono usati in modo gratuito, senza una relazione intrinseca col prodotto reclamizzato. Altra cosa ancora è la volgarità, non necessariamente legata all'esposizione di parti del corpo nude o alle simulazioni più o meno esplicite di atti sessuali.
Insomma, quello dell'uso e abuso del nudo è un tema 'impegnativo' da affrontare. Per questo, ci limitiamo a proporre una serie di immagini pubblicitarie apparse sui giornali o affisse sui muri qui in Italia, paese schizofrenico per eccellenza perché, da noi, la distinzione tra moralità e moralismo risulta ancora poco chiara
. Alcune delle immagini proposte sono state censurate dallo Iap (Istituto di autodisciplina pubblicitaria), altre no, forse perché limitate a un pubblico ristretto (di una città, ad esempio) e quindi  meno 'visibili' o chissà perché (su alcune censure dello Iap, non tra quelle di seguito proposte, si sono scatenate polemiche feroci).
Si tratta di una selezione arbitraria (i concetti di pudore e volgarità sono molto personali) e assolutamente incompleta. Le pubblicità sono ordinate alfabeticamente per marchio: dapprima abbiamo tentato una classificazione per argomenti ('tette', 'chiappe', 'masturbazione' ecc), poi abbiamo desistito...


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(Tra le fonti per le immagini, il catalogo della mostra del 2006 Pubblicità con giudizio. 40 anni di pubblicità vista dal Giurì e il blog spotanatomy).