Sabato 18 marzo
1978
Comunicato n. 1
Giovedì 16 marzo un nucleo armato delle Brigate Rosse ha
catturato e rinchiuso in un carcere del popolo ALDO MORO,
presidente della Democrazia Cristiana.
La sua scorta armata, composta da cinque agenti dei famigerati
Corpi Speciali, è stata completamente annientata.
Chi è ALDO MORO è presto detto: dopo il suo degno compare De
Gasperi, è stato fino ad oggi il gerarca più autorevole, il
"teorico" e lo "stratega" indiscusso di quel regime
democristiano che da trent`anni opprime il popolo italiano. Ogni
tappa che ha scandito la controrivoluzione imperialista di cui
la DC è stata artefice nel nostro paese, dalle politiche
sanguinarie degli anni '50, alla svolta del "centro-sinistra"
fino ai giorni nostri con "l'accordo a sei" ha avuto in ALDO
MORO il padrino politico e l'esecutore più fedele delle
direttive impartite dalle centrali imperialiste. È inutile
elencare qui il numero infinito di volte che Moro è stato
presidente del Consiglio o membro del Governo in ministeri
chiave, e le innumerevoli cariche che ha ricoperto nella
direzione della DC, (tutto è ampiamente documentato e sapremo
valutarlo opportunamente), ci basta sottolineare come questo
dimostri il ruolo di massima e diretta responsabilità da lui
svolto, scopertamente o "tramando nell'ombra", nelle scelte
politiche di fondo e nell'attuazione dei programmi
controrivoluzionari voluti dalla borghesia imperialista.
Compagni, la crisi irreversibile che l'imperialismo sta
attraversando mentre accelera la disgregazione del suo potere e
del suo dominio, innesca nello stesso tempo i meccanismi di una
profonda ristrutturazione che dovrebbe ricondurre il nostro
paese sotto il controllo totale delle centrali del capitale
multinazionale e soggiogare definitivamente il proletariato.
La trasformazione nell area europea dei superati Stati-nazione
di stampo liberale in Stati lmperialisti delle Multinazionali
(SIM) è un processo in pieno svolgimento anche nel nostro paese.
Il SIM, ristrutturandosi, si predispone a svolgere il ruolo di
cinghia di trasmissione degli interessi economici-strategici
globali dell'imperialismo, e nello stesso tempo ad essere
organizzazione della controrívoluzione preventiva rivolta ad
annichilire ogni "velleità" rivoluzionaria del proletariato.
Questo ambizioso progetto per potersi affermare necessita di una
condizione pregiudiziale: la creazione di un personale
politico-economico-militare che lo realizzi. Negli ultimi anni
questo personale politico strettamente legato ai circoli
imperialisti e' emerso in modo egemone in tutti i partiti del
cosiddetto "arco costituzionale", ma ha la sua massima
concentrazione e il suo punto di riferimento principale nella
Democrazia Cristiana. La DC e' così la forza centrale e
strategica della gestione imperialista dello Stato. Nel quadro
dell'unita' strategica degli Stati Imperialisti, le maggiori
potenze che stanno alla testa della catena gerarchica,
richiedono alla DC di funzionare da polo politico nazionale
della controrivoluzione.
È
sulla macchina del potere democristiano, trasformata e
"rinnovata", e' sul nuovo regime da essa imposto che dovrà
marciare la riconversione dello Stato-nazione in anello
efficiente della catena imperialista e potranno essere imposte
le feroci politiche economiche e le profonde trasformazioni
istituzionali in funzione apertamente repressiva richieste dai
partner forti della catena: Usa, RFT.
Questo regime, questo partito sono oggi la filiale nazionale,
lugubremente efficiente, della più grande multinazionale del
crimine che l' umanità abbia mai conosciuto.
Da tempo le avanguardie comuniste hanno individuato nella DC il
nemico più feroce del proletariato, la congrega piu' bieca di
ogni manovra reazionaria. Questo oggi non basta.
Bisogna stanare dai covi democristiani, variamente mascherati,
gli agenti controrivoluzionari che nella " nuova " DC
rappresentano il fulcro della ristrutturazione dello SIM,
braccarli ovunque, non concedere loro tregua. Bisogna estendere
e approfondire il processo al regime che in ogni parte le
avanguardie combattenti hanno gia' saputo indicare con la loro
pratica di combattimento. E questa una delle direttrici su cui
e' possibile far marciare il Movimento di Resistenza Proletario
Offensivo, su cui sferrare l'attacco e disarticolare il progetto
imperialista. Sia chiaro quindi che con la cattura di ALDO MORO,
ed il processo al quale verrà sottoposto da un Tribunale del
Popolo, non intendiamo "chiudere la partita" ne' tantomeno
sbandierare un "simbolo", ma sviluppare una parola d ordine su
cui tutto il Movimento di Resistenza Offensivo si sta già
misurando, renderlo più forte, più maturo, più incisivo e
organizzato. Intendiamo mobilitare la più vasta e unitaria
iniziativa armata per l'ulteriore crescita della GUERRA DI
CLASSE PER IL COMUNISMO.
PORTARE L'ATTACCO ALLO STATO IMPERIALISTA DELLE MULTINAZIONALI.
DISARTICOLARE LE STRUTTURE, I PROGETTI DELLA BORGHESIA
IMPERIALISTA ATTACCANDO IL PERSONALE POLITICO-ECONOMICO-MILITARE
CHE NE E' L' ESPRESSIONE.
UNIFICARE IL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO COSTRUENDO IL PARTITO
COMUNISTA COMBATTENTE.
16/3/78
Per il comunismo
Brigate rosse |