Rita
Levi Montalcini nasce a Torino nel 1909.
Il padre è un tipo all’antica: secondo lui la donna
non deve pensare troppo alla professione, ma soprattutto
a diventare brava moglie e brava madre.
A 20 anni Rita capisce che quel tipo di vita non è
per lei: chiede e ottiene il permesso di andare
all’università. Si iscrive a medicina, inizia i suoi
studi sul sistema nervoso e dopo la laurea si
specializza in neurologia e psichiatria.
Quando in Italia arrivano le leggi razziali fasciste,
lei, ebrea, va a vivere in Belgio. Ma nel 1940 Hitler
invade il Belgio e quindi torna a Torino. Qui continua gli studi a modo suo e di
nascosto crea un piccolo laboratorio nella sua camera da
letto.
Verso la fine della guerra deve scappare ancora:
si nasconde a Firenze, entra in contatto con i
partigiani e, quando gli americani liberano Firenze dai
nazisti, lavora per un po’ come medico di guerra.
Finita la guerra
torna a Torino e continua i suoi studi. Dal 1947 insegna
in America e resta fino al 1977 negli Stati Uniti dove
porta avanti la sua ricerca sul cervello. Per questi
suoi studi vince il Nobel della medicina nel 1986.
Tornata in Italia
diventa collaboratore del CNR (Consiglio Nazionale delle
Ricerche):
ma la sua “vecchiaia” non è meno attiva della sua
giovinezza.
Continua a studiare, fa il Presidente dell’Istituto
dell’Enciclopedia Italiana, è membro di tutte le
Accademie scientifiche internazionali più prestigiose,
è convinta che siamo alla vigilia di nuove grandi
scoperte sul cervello.
Nel
2001 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la nomina
Senatore a Vita. Riceve ancora numerose onorificenze e
riconoscimenti dai centri scientifici di tutto il mondo
per il suo lavoro passato ma anche per quello presente.
Il 22 aprile del 2009 compie 100 anni.
Poco
prima del suo centesimo compleanno la Montalcini ha
rilasciato questa intervista in televisione:
|