Benvenuto il luogo
dove
dove tutto è ironia,
il luogo dove c'è la vita e i vari tipi di allegria
dove si nasce, dove si vive sorridendo
dove si soffre senza dar la colpa al mondo.
Benvenuto il luogo delle confusioni
dove i conti non tornano mai,
ma non si ha paura delle contraddizioni.
Benvenuta la vita che conta solo su se stessa,
benvenuto il luogo dove tanta gente insieme non fa massa.
Benvenuto il luogo dove
non si prende niente sul serio,
dove forse c'è il superfluo e non il necessario:
il luogo dove il sentire è più importante,
dove malgrado l'ignoranza tutto è intelligente.
Benvenuto il luogo dove
se un tuo pensiero trova compagnia
probabilmente è già il momento di cambiare idea.
Dove fascismo e comunismo sono vecchi soprannomi per anziani,
dove neanche gli indovini pensano al domani.
Benvenuto il luogo dove
tutto è calcolato e non funziona niente
e per mettersi d'accordo si ruba onestamente;
dove non c'è un grande amore per lo Stato
(ci si crede poco)
e il gusto di sentirsi soli è così antico.
Benvenuto il luogo dove
forse per caso o forse per fortuna
sembra che muoia
e poi non muore mai nemmeno la Laguna.
Un luogo pieno di dialetti strani
di sentimenti quasi sconosciuti,
dove i poeti sono nati tutti a Recanati.
Benvenuto il luogo lungo e stretto con attorno il mare,
pieno di regioni,
come dovrebbero essere tutte le nazioni.
Magari un po' per non morire, un po' per celia
un luogo così assurdo sembra proprio l'Italia.
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