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Credo che Cosa
Nostra sia coinvolta in tutti gli avvenimenti importanti della vita
siciliana, a cominciare dallo sbarco alleato in Sicilia durante la
seconda guerra mondiale e dalla nomina di sindaci mafiosi dopo la
Liberazione. Non pretendo di avventurarmi in analisi politiche, ma non
mi si vorrà far credere che alcuni gruppi politici non siano alleati a
Cosa Nostra - per un'evidente convergenza di interessi - nel tentativo
di condizionare la nostra democrazia, ancora immatura, eliminando
personaggi scomodi per entrambi.
Parlando di mafia con uomini politici siciliani, mi sono più volte
meravigliato della loro ignoranza in materia. Alcuni forse erano in
malafede, ma in ogni caso nessuno aveva ben chiaro che certe
dichiarazioni apparentemente innocue, certi comportamenti, che nel resto
d'Italia fanno parte del gioco politico normale, in Sicilia acquistano
una valenza specifica. Niente è ritenuto innocente in Sicilia, né far
visita al direttore di una banca per chiedere un prestito perfettamente
legittimo, né un alterco fra deputati né un contrasto ideologico
all'interno di un partito. Accade quindi che alcuni politici in un certo
momento si trovino isolati nel loro stesso contesto. E allora diventano
vulnerabili e si trasformano inconsapevolmente in vittime
potenziali. |