Non abbiamo nessuna nostalgia per la lira!
Ma quando nel 2002 in Italia è stato introdotto l'Euro
abbiamo scritto questo testo dedicandolo a questa moneta che ci ha
accompagnato per tanti anni.
E abbiamo anche previsto con facilità che certi modi di dire (non
ho una lira, costa due lire ecc.)
non sarebbero spariti immediatamente così come spariva la moneta.
Ecco qua il testo di gennaio del 2002.
Cambierà anche la lingua italiana ora
che la lira se n'è andata via?
Forse non si potrà più dire Non ho una lira!, oppure
Sono rimasto senza una lira!
E non si potranno più dire frasi come Non costa niente, costa
due lire,
Non vale una lira!, Costa 100 mila lire, lira più lira meno!
Ma forse non cambierà proprio niente: in fondo in italiano ancora
oggi si usano parole che indicano le monete (d'oro, d'argento, di
bronzo e di rame) usate in Italia prima dell'unificazione monetaria
nazionale del 1862: eh sì, in fondo la lira moderna ha solo 140
anni.
A parte le parole soldi e denaro (che erano frazioni
della libram, la antichissima moneta di riferimento
inventata da Carlo Magno), avete mai sentito dire ho finito i
quattrini!?: il quattrino era una frazione della moneta
toscana; a Roma si sente ancora dire: costa due baiocchi:
il baiocco (e lo scudo) erano monete che circolavano nello Stato
Vaticano.
Forse proprio perché la lira è morta giovane, forse perché è stata
"imposta" per fare l'unità d'Italia (e ha sostituito tutte le monete
locali come la svanzica, il soldo, il ducato, il quattrino ecc.)
sembra che nessuno ne abbia nostalgia.
Ma qualcosa non si potrà scordare facilmente nella storia di questa
moneta! Prima di tutto le vecchie 500 lire d'argento: erano belle,
molto belle. E oltre a essere belle avevano una particolarità: sopra
c'erano raffigurate le tre Caravelle (le tre navi di Cristoforo
Colombo) . Per un errore della zecca alcune monete sono state
stampate con un difetto: il vento soffia in una direzione, verso
destra (e gonfia le vele delle navi), le bandiere sventolano verso
sinistra. Queste monete "sbagliate" oggi per i collezionisti valgono
tantissimo!
Un altro ricordo della lira? La crisi
degli spiccioli!
Negli anni Settanta, chissà perché, a un certo punto sono sparite
tutte le monete: i commercianti erano disperati, dare il resto era
diventato complicatissimo (si usava di tutto, caramelle,
cioccolatini, penne...)
Così le banche hanno cominciato a stampare i mini-assegni. Per
parecchi mesi tutti gli italiani hanno avuto in tasca assegni da
cinquanta e da cento lire.
E Bossi? Sì, Umberto Bossi, il capo
del partito della Lega Nord: ah, la fantasia italiana!
Qualche tempo fa, quando parlava della "Padania" libera e
indipendente, che ha fatto il nostro Umberto Bossi? Ha coniato la
moneta padana! E naturalmente questa moneta si chiamava Lega.
Le monete più simpatiche? Be',
sicuramente erano le cinque e le dieci lire: certo, negli ultimi
anni non si vedevano quasi più: esistevano solo formalmente nei
conti "ufficiali": un rimborso delle tasse di 250.835 lire, una
bolletta della luce di 325.760 lire. E poi esistevano ancora dei
vecchi ascensori che funzionavano con le cinque o le dieci lire (una
vera tragedia per i pigri senza spiccioli!). Ma erano anche i soldi
che si conservavano più facilmente nel salvadanaio dei bambini:
forse sono sparite anche per questo. In ogni casa, per molto tempo
c'erano salvadanai, bicchieri, portacenere pieni di queste piccole e
simpatiche monetine.
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