SCUDIT, SCUOLA D'ITALIANO ROMA, PRESENTA MATDID, MATERIALI DIDATTICI DI ITALIANO PER STRANIERI A CURA DI ROBERTO TARTAGLIONE E GIULIA GRASSI


 

Materiale: n. 76 -  Data: 20.01.2002  - Livello: intermedio 1 (B1)
Autore: Roberto Tartaglione

 

LIRA PIÙ LIRA MENO

 

Un testo con qualche ricordo della lira italiana
Le opere d'arte che compaiono sulla faccia posteriore delle monete italiane in euro:
L'Italia in otto monumenti
Qualche canzone e un fumetto con la lira protagonista: Lire in musica e non solo

 

 


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Non abbiamo nessuna nostalgia per la lira!
Ma quando nel 2002 in Italia è stato introdotto l'Euro
abbiamo scritto questo testo dedicandolo a questa moneta che ci ha accompagnato per tanti anni.
E abbiamo anche previsto con facilità che certi modi di dire (non ho una lira, costa due lire ecc.)
non sarebbero spariti immediatamente così come spariva la moneta.
Ecco qua il testo di gennaio del 2002.
 

Cambierà anche la lingua italiana ora che la lira se n'è andata via? 
Forse non si potrà più dire Non ho una lira!, oppure Sono rimasto senza una lira! E non si potranno più dire frasi come Non costa niente, costa due lire, Non vale una lira!, Costa 100 mila lire, lira più lira meno!
Ma forse non cambierà proprio niente: in fondo in italiano ancora oggi si usano parole che indicano le monete (d'oro, d'argento, di bronzo e di rame) usate in Italia prima dell'unificazione monetaria nazionale del 1862: eh sì, in fondo la lira moderna ha solo 140 anni.
A parte le parole soldi e denaro (che erano frazioni della libram, la antichissima moneta di riferimento inventata da Carlo Magno), avete mai sentito dire ho finito i quattrini!?: il quattrino era una frazione della moneta toscana; a Roma si sente ancora dire: costa due baiocchi: il baiocco (e lo scudo) erano monete che circolavano nello Stato Vaticano.  

Forse proprio perché la lira è morta giovane, forse perché è stata "imposta" per fare l'unità d'Italia (e ha sostituito tutte le monete locali come la svanzica, il soldo, il ducato, il quattrino ecc.) sembra che nessuno ne abbia nostalgia.
Ma qualcosa non si potrà scordare facilmente nella storia di questa moneta! Prima di tutto le vecchie 500 lire d'argento: erano belle, molto belle. E oltre a essere belle avevano una particolarità: sopra c'erano raffigurate le tre Caravelle (le tre navi di Cristoforo Colombo) . Per un errore della zecca alcune monete sono state stampate con un difetto: il vento soffia in una direzione, verso destra (e gonfia le vele delle navi), le bandiere sventolano verso sinistra. Queste monete "sbagliate" oggi per i collezionisti valgono tantissimo!

 

Un altro ricordo della lira? La crisi degli spiccioli! 
Negli anni Settanta, chissà perché, a un certo punto sono sparite tutte le monete: i commercianti erano disperati, dare il resto era diventato complicatissimo (si usava di tutto, caramelle, cioccolatini, penne...)
Così le banche hanno cominciato a stampare i mini-assegni. Per parecchi mesi tutti gli italiani hanno avuto in tasca assegni da cinquanta e da cento lire.

E Bossi? Sì, Umberto Bossi, il capo del partito della Lega Nord: ah, la fantasia italiana!
Qualche tempo fa, quando parlava della "Padania" libera e indipendente, che ha fatto il nostro Umberto Bossi? Ha coniato la moneta padana! E naturalmente questa moneta si chiamava Lega. 

 

Le monete più simpatiche? Be', sicuramente erano le cinque e le dieci lire: certo, negli ultimi anni non si vedevano quasi più: esistevano solo formalmente nei conti "ufficiali": un rimborso delle tasse di 250.835 lire, una bolletta della luce di 325.760 lire. E poi esistevano ancora dei vecchi ascensori che funzionavano con le cinque o le dieci lire (una vera tragedia per i pigri senza spiccioli!). Ma erano anche i soldi che si conservavano più facilmente nel salvadanaio dei bambini: forse sono sparite anche per questo. In ogni casa, per molto tempo c'erano salvadanai, bicchieri, portacenere pieni di queste piccole e simpatiche monetine.