Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Giulia Grassi 

 

LE TRE ETÀ DELL'UOMO
 
 
Alcuni dipinti con un tema interessante, le tre età dell'uomo

   
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"Qual è l'essere che cammina ora a due gambe, ora a tre, ora a quattro e che, contrariamente alla legge generale, più gambe ha più mostra la propria debolezza?" chiede la Sfinge a Edipo, che risponde "Quella creatura è l'uomo". L'uomo nelle tre principali fasi della vita: l'infanzia, quando da piccolo cammina gattonando su mani e piedi; l'età adulta, quando forte e vigoroso cammina soltanto su due gambe; e la vecchiaia, quando si sorregge sul bastone che è per lui come una terza gamba.
Un tema, quello delle età dell'uomo, al quale sono dedicati molti dipinti. Vediamone alcuni.
 
Raffigura tre figure maschili a mezzo busto. Al centro un giovane con in mano uno spartito, a destra un adulto che gli parla indicando il foglio, a sinistra un vecchio che, di spalle, si volge a guardare lo spettatore. È chiamato anche 'La lezione di musica', ma non si tratta di una vera lezione musicale bensì di una metafora della armonia dell'esistenza umana.
Le figure emergono morbidamente dal fondo, tratteggiate con colori sfumati; oggi però alcuni critici propongono di attribuire l'opera a Tiziano giovane.
 

Giorgione, Le tre età dell'uomo, 1506-07

 

 
 
Scena immersa nella natura. Lungo un diagonale che parte da sinistra ci sono in primo piano una coppia di pastori che si fissano con passione (giovinezza) e, un po' arretrati, due bambini addormentati e vegliati da Cupido, allusione all'innocenza dell'infanzia. Una seconda diagonale conduce verso il fondo e a un vecchio solitario che contempla due teschi, emblema della caducità della vita e dell'amore.
Tipici del giovane Tiziano sono i colori intensi e il naturalismo (click).
 

Tiziano, Allegoria delle tre età della vita, 1512-13

 

 
 

Anton van Dyck, Le quattro età dell'uomo, 1625-27

 

  Anche qui un bambino addormentato (infanzia); una giovane coppia di amanti, lui un vigoroso soldato che accarezza sicuro il braccio di lei, che adorante gli porge un mazzo di rose (giovinezza); un uomo curvo e canuto, che volge loro le spalle (vecchiaia). La scena è organizzata secondo una ellissi, che racchiude le figure quasi a simboleggiare lo scorrere inarrestabile del tempo.
Opera realizzata durante il soggiorno italiano dell'artista, che qui reinterpreta sia la lezione di Rubens che quella di Tiziano.
 
 
Su una spiaggia desolata e aspra cinque figure osservano altrettanti velieri nella nebbia. Di spalle, avvolto nel mantello, c'è un vecchio poggiato a un bastone verso cui si volge un giovane uomo, fermo sulla riva accanto a una giovane donna e a due bambini. I critici vedono nella scena Friedrich con figli e nipoti, in una allegoria nella quale si esprime, forse, il congedo del pittore non solo dai propri affetti ma dalla sua stessa vita, dall'infanzia e dalla giovinezza, assieme alla rassicurante certezza della continuità della vita.
'Sublime' il paesaggio, dominato dal vuoto del cielo, di un giallo rosato che muta nel viola dell'orizzonte e del mare.
 

Caspar David Friedrich, Le età dell'uomo, 1835

 

 
 
Nel quadro del celebre pittore simbolista le tre età dell'uomo si dispiegano progressivamente dal primo piano verso il fondo attraverso tre coppie poste lungo una linea spezzata a zig-zag. Fulcro compositivo e metaforico della scena è una fontana, sorgente della vita, con la scritta che dà il titolo all'opera: La vita è un breve sogno.
Ai due bambini che giocano nell'erba, ai lati di un ruscello (infanzia), seguono una fanciulla che osserva un cavaliere che si allontana (giovinezza) e infine, sul fondo, un vecchio curvo su un bastone, alle cui spalle è la Morte in procinto di colpirlo (vecchiaia)

Pittore visionario, affascinato dal mito antico (narrato nella pittura pompeiana e rinascimentale) ma intriso di sensibilità romantica e fortemente immaginativo. Non a caso sarà un maestro per Munch, De Chirico e per i surrealisti (in particolare Ernst e Dalì).
 

Arnold Böcklin, Vita somnium breve, 1888

 

Gustav Klimt, Le tre età della donna, 1905

 

 
Conosciuto anche come Le tre età dell'uomo, viene in genere interpretato come una riflessione di Picasso sulla propria vita, dall'inconsapevole giocosità dell'infanzia (il fanciullo che suona un  flauto) all'impegno nel lavoro proprio della maturità (l'uomo barbuto che tiene la maschera di un fauno) fino all'abbandono della vecchiaia (l'uomo sdraiato a terra); infatti è ambientato in uno studio d'artista.
Lo stile è diverso da quello delle opere degli anni '40 e si configura come un ritorno alla 'maniera classica' degli anni '20, forse espressione dell'esigenza di riagganciarsi a temi e forme della tradizione artistica come antidoto alle devastazioni della guerra.

 

 
 
Rivisitazione delle tre fasi della vita però al femminile. Le figure appaiono costrette in una fascia allungata, al centro della tela quadrata: la giovane madre che stringe teneramente al seno la figlioletta, addormentata tra le sue braccia, è rappresentata frontalmente mentre la vecchia, leggermente arretrata, è di profilo, forse per rendere meglio gli oltraggi che il tempo ha inflitto al suo corpo.
Contro il fondo bidimensionale e luminoso le figure sono sintetiche, sinuose e lineari, caratterizzate da un decorativismo sontuoso espresso nei colori piatti e preziosi, che ricordano gli smalti e le tessere musive.
Il quadro fa parte del 'periodo aureo' di Klimt, influenzato dai mosaici bizantini.
 

Pablo Picasso, Nus masculins, 1942