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"Qual è l'essere che
cammina ora a due gambe, ora a tre, ora a quattro e che,
contrariamente alla legge generale, più gambe ha più
mostra la propria debolezza?" chiede la Sfinge a Edipo,
che risponde "Quella creatura è l'uomo". L'uomo nelle
tre principali fasi della vita: l'infanzia, quando da
piccolo cammina gattonando su mani e piedi; l'età
adulta, quando forte e vigoroso cammina soltanto su due
gambe; e la vecchiaia, quando si sorregge sul bastone
che è per lui come una terza gamba.
Un tema, quello delle età dell'uomo, al quale
sono dedicati molti dipinti. Vediamone alcuni.
Raffigura
tre figure maschili a mezzo busto. Al
centro un giovane con in mano uno
spartito, a destra un adulto che gli
parla indicando il foglio, a sinistra un
vecchio che, di spalle, si volge a
guardare lo spettatore. È chiamato anche
'La lezione di musica', ma non si
tratta di una vera lezione musicale
bensì di una metafora della armonia
dell'esistenza umana.
Le figure emergono morbidamente dal
fondo, tratteggiate con colori sfumati;
oggi però alcuni critici propongono di
attribuire l'opera a Tiziano giovane.
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Scena
immersa nella natura. Lungo un diagonale
che parte da sinistra ci sono in primo
piano una coppia di pastori che si
fissano con passione (giovinezza) e, un
po' arretrati, due bambini addormentati
e vegliati da Cupido, allusione
all'innocenza dell'infanzia. Una seconda
diagonale conduce verso il fondo e a un
vecchio solitario che contempla due
teschi, emblema della caducità della
vita e dell'amore.
Tipici del giovane Tiziano sono i colori
intensi e il naturalismo (click).
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Tiziano,
Allegoria delle tre età della
vita,
1512-13 |
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Anton
van Dyck, Le quattro età dell'uomo,
1625-27 |
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Anche qui un
bambino addormentato (infanzia); una giovane
coppia di amanti, lui un vigoroso soldato
che accarezza sicuro il braccio di lei, che
adorante gli porge un mazzo di rose
(giovinezza); un uomo curvo e canuto, che
volge loro le spalle (vecchiaia). La scena è
organizzata secondo una ellissi, che
racchiude le figure quasi a simboleggiare lo
scorrere inarrestabile del tempo.
Opera realizzata durante il soggiorno
italiano dell'artista, che qui reinterpreta
sia la lezione di Rubens che quella di
Tiziano. |
Su una
spiaggia desolata e aspra cinque figure
osservano altrettanti velieri nella nebbia.
Di spalle, avvolto nel mantello, c'è un
vecchio poggiato a un bastone verso cui si
volge un giovane uomo, fermo sulla riva
accanto a una giovane donna e a due bambini.
I critici vedono nella scena Friedrich con
figli e nipoti, in una allegoria nella quale
si esprime, forse, il congedo del pittore
non solo dai propri affetti ma dalla sua
stessa vita, dall'infanzia e dalla
giovinezza, assieme alla rassicurante
certezza della continuità della vita.
'Sublime' il paesaggio, dominato dal vuoto
del cielo, di un giallo rosato che muta nel
viola dell'orizzonte e del mare. |
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Caspar
David
Friedrich, Le età dell'uomo,
1835 |
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Nel quadro del
celebre pittore simbolista le tre età
dell'uomo si dispiegano progressivamente dal
primo piano verso il fondo attraverso tre
coppie poste lungo una linea spezzata a
zig-zag. Fulcro compositivo e metaforico
della scena è una fontana, sorgente della
vita, con la scritta che dà il titolo
all'opera: La vita è un breve sogno.
Ai due bambini che giocano nell'erba, ai
lati di un ruscello (infanzia), seguono una
fanciulla che osserva un cavaliere che si
allontana (giovinezza) e infine, sul fondo,
un vecchio curvo su un bastone, alle cui
spalle è la Morte in procinto di colpirlo
(vecchiaia)
Pittore
visionario, affascinato dal mito antico
(narrato nella pittura pompeiana e
rinascimentale) ma intriso di sensibilità
romantica e fortemente immaginativo. Non a
caso sarà un maestro per Munch, De Chirico e
per i surrealisti (in particolare Ernst e
Dalì). |
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Arnold
Böcklin, Vita somnium breve,
1888 |
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Gustav
Klimt, Le tre età della donna,
1905 |
Conosciuto anche come Le tre età
dell'uomo, viene in genere interpretato
come una riflessione di Picasso sulla
propria vita, dall'inconsapevole giocosità
dell'infanzia (il fanciullo che suona un
flauto) all'impegno nel lavoro proprio della
maturità (l'uomo barbuto che tiene la
maschera di un fauno) fino all'abbandono
della vecchiaia (l'uomo sdraiato a terra);
infatti è ambientato in uno studio
d'artista.
Lo stile è diverso da quello delle opere
degli anni '40 e si configura come un
ritorno alla 'maniera classica' degli anni
'20, forse espressione dell'esigenza di
riagganciarsi a temi e forme della
tradizione artistica come antidoto alle
devastazioni della guerra. |
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Rivisitazione delle tre fasi della vita
però al femminile. Le figure appaiono
costrette in una fascia allungata, al
centro della tela quadrata: la giovane
madre che stringe teneramente al seno la
figlioletta, addormentata tra le sue
braccia, è rappresentata frontalmente
mentre la vecchia, leggermente
arretrata, è di profilo, forse per
rendere meglio gli oltraggi che il tempo
ha inflitto al suo corpo.
Contro il fondo bidimensionale e
luminoso le figure sono sintetiche,
sinuose e lineari, caratterizzate da un
decorativismo sontuoso espresso nei
colori piatti e preziosi, che ricordano
gli smalti e le tessere musive.
Il quadro fa parte del 'periodo aureo'
di Klimt, influenzato dai mosaici
bizantini.
Pablo
Picasso, Nus masculins, 1942 |
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