Perché tutti
i potenti andavano a villeggiare a Baia?
Perché, per dirla con le parole del poeta Orazio, "Nullus
in orbe sinus Bais praelucet amoenis"
(Nessun golfo al mondo
risplende più dell’amena Baia).
Il
luogo era, ed è ancora, stupendo. Baia sorge su una collina a forma di
teatro che circonda un piccolo golfo, con un mare azzurro e trasparente
e con "dolci
arenili" (Stazio).
Il clima è mite, la vegetazione è ricca e ci
sono numerose sorgenti
"di acque calde, che sgorgano spontaneamente dal sottosuolo,
curative per quelli che le frequentano e che contribuiscono a rendere
piacevole la vita"
(Flavio Giuseppe).
Qui "la mente umana entra in contatto con un mondo misterioso..."
(Cassiodoro) e ci si può abbandonare alle emozioni e
all'istinto.
Tutta la collina baiana era coperta dalle ville dei ricchi romani,
in posizione panoramica verso il mare (villae
maritimae). Oggi di queste costruzioni rimangono solo rovine; ed è anche difficile identificare
i resti del palazzo imperiale. Ma sappiamo che esse si sviluppavano su terrazze
artificiali costruite lungo il pendio della collina e digradanti verso
il mare; e che sulle terrazze (basis villae), collegate tra loro
da scale, sorgevano
le diverse unità architettoniche che formavano la villa.
Le ville più ricche avevano appartamenti
privati, |
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Il
parco archeologico dei Baia: le rovine delle ville a terrazze
e, forse, del palazzo imperiale |
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Un
affresco pompeiano che rappresenta una villa maritima
a terrazze,con portici e un piccolo porto |
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