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IL CALENDARIO ROMANO SOTTO SANTA MARIA
MAGGIORE A ROMA
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La
chiesa di Santa Maria Maggiore,
a Roma, è stata costruita sopra precedenti
strutture di epoca romana, progressivamente
scoperte con scavi effettuati nel 1931-33,
1960-61 e 1966-1971. In
queste strutture gli archeologi hanno
individuato una stratificazione che va
dal I secolo a.C. al 432-440, quando cioè
Sisto III ha costruito la chiesa che
ancora oggi vediamo (sia pure modificata da
interventi di abbellimento nei secoli
successivi).
Sulle pareti di un grande cortile porticato
(metà del I sec. d.C.) è conservato un
calendario dipinto (secondo
quarto del III secolo): sul lato sud-ovest
il secondo semestre, da luglio ad agosto,
ancora abbastanza conservato; sul lato
sud-est c'è il primo
semestre, praticamente scomparso. |
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Su ogni parete del cortile i
mesi - sei pannelli verticali di
colore rosso con i giorni e le
feste scritti in bianco - si
alternavano a grandi pannelli
rettangolari (m. 2,80x1,80) con
dipinte le attività agricole
tipiche di ognuno di essi.
I risultati degli scavi sono
stati pubblicati nel 1972
dall'archeologo che li ha
effettuati, Filippo Magi. |
Settembre (calendario e attività
agricole) e ottobre (calendario)
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IL CRONOGRAFO DEL 354
Il Cronografo (Chronographus anni 354)
è un'opera redatta dal calligrafo Furio
Dionisio Filocalo nel 354, dedicata al
nobile romano Valentino. Contiene un
calendario illustrato, con
feste sia romane che cristiane (è il primo
calendario cristiano conosciuto), ma anche
altri testi di carattere religioso, storico
e politico. Contiene inoltre una sezione (XIV)
in cui riporta due 'cataloghi regionari' di
Roma, cioè due elenchi con i monumenti delle
14 regiones (quartieri) in cui era
divisa la città.
Il codice originario è andato perduto, però
di esso sono rimaste delle copie di varia
epoca, non tutte con le illustrazioni: tre
sono del IX e X secolo, le restanti sono
state eseguite tra XV e XVII secolo.
L'intero codice è consultabile
on-line. |
a
Il mese di Novembre |
IL 'SALONE DEI MESI' IN PALAZZO
SCHIFANOIA A FERRARA
Palazzo Schifanoia (1385-1493) è uno degli
edifici più belli fra quelli realizzati a
Ferrara dagli Estensi, costruito per
'schivare la noia' e quindi come luogo di
piacere e svago. All'interno del palazzo c'è
un enorme salone chiamato Salone dei Mesi
perché sulle sue pareti è dipinto un ciclo
che rappresenta i mesi dell'anno.
Sono conservati solo sette dei dodici |
pannelli originari: per un certo periodo,
infatti, il salone ha ospitato una
manifattura di tabacchi e poi un granaio, e
quindi gli affreschi erano stati coperti da
intonaco. L'intonaco è stato tolto nel 1820,
ma è stato possibile recuperare solo una
parte del ciclo pittorico, realizzato alla
fine del XV secolo da più artisti, tra i
quali Francesco del Cossa, Ercole de'
Roberti e, probabilmente, Cosmè Tura.
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La
rappresentazione di ogni mese è organizzata in
tre fasce orizzontali sovrapposte. Nella fascia
superiore ci sono i 'Trionfi', con la
raffigurazione delle divinità mitologiche
che proteggono il mese. Nella fascia mediana i
segni zodiacali e i decani. Nella fascia
inferiore scene relative alla vita del ducato
saggiamente governato da Borso d'Este, e quindi
la vita di corte, gli impegni politici e
ammininistrativi, i divertimenti, le attività
agricole e quelle artigianali e così via.
A destra: Aprile, di Francesco del Cossa.
In alto, il Trionfo di Venere, dea dell'amore:
Marte, dio della guerra, è in catene e in
ginocchio ai suoi piedi, mentre intorno giovani
e fanciulle amoreggiano o parlano d'amore; sulla
destra, le Tre Grazie.
Al centro c'è il segno zodiacale del Toro con
tre Decani.
In basso: in primo piano due scene con Borso d'Este
(il duca torna dalla caccia, il duca dona una
moneta al buffone Scoccola) e sul fondo il Palio
di San Giorgio. |
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